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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2017-02911
"LA MONETA CITTADINA" PRESENTATA IN DATA 18 LUGLIO 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Direi che i contenuti della risposta confermano l’aspettativa dell’interpellanza, vale a
dire che la tematica a tale complessità merita di essere approfondita ulteriormente in una
Commissione dedicata. Le modalità a cui ha fatto riferimento l’Assessora, che ha letto
la relazione, proprio per la declinazione delle varie esperienze in corso coprono
caratteristiche profondamente diverse. Il circuito SCEC, se ben ricordo, è un sistema di
buoni per ottenere una riduzione di prezzo in ordine all’acquisto di determinati prodotti
ed era in vigore in alcuni circuiti della città di Napoli fin dal 2007, mentre le esperienze
che sono state citate, del Lazio e della Valle D’Aosta, hanno più a che vedere con le
modalità di relazione economica tra produttori e, quindi, l’individuazione di forme di
scambio complementari rispetto a quelle del rapporto di costo di vendita e prezzo di
acquisto. Tuttavia, è abbastanza innegabile che o noi circoscriviamo specificamente
l’ambito di applicazione e lo rappresentiamo come uno dei potenziali di crescita del
livello economico, ed è stata molto attenta l’Assessore nel farlo relativamente al
commercio e alle piccole imprese, ma io che credo di essere non disattenta non sarei
mai riuscita dalla lettura di quei passaggi del programma arrivare ad immaginare questo
tipo di soluzione individuata dall’Amministrazione; quindi o lo circoscriviamo e lo
rendiamo comprensibile oppure l’estensione alla forma del baratto, che pure qui è stata
citata, introduce una dimensione di relazioni che non è più quella dell’ambito
strettamente economico, piccola o media impresa che sia, ma è nell’ambito dello
scambio e lo scambio non necessariamente ha bisogno di monete complementari, molto
spesso è legato allo scambio di prodotti o allo scambio di competenze. Il baratto è
inserito ad esempio in progetti come quello della banca del tempo o il baratto è una
modalità tipica delle forme di mutualità che le persone autodeterminano e a cui
volontariamente scelgono di aderire avendo, però, già preselezionato qual è la propria
comunità a cui intendono fidelizzarsi. Infine, non banale è l’aspetto, soprattutto quello
applicato in ambito commerciale ed industriale, della sostenibilità e della garanzia di
questo tipo di scambio economico fondato su moneta complementare, nel senso che
evidentemente non si può iniziare questa strada se contestualmente non si è certi e non
si garantiscono gli eventuali aderenti del fatto che in qualunque disavventura
intercorrerà questo circuito ci saranno delle garanzie per chi vi ha partecipato. Quindi,
come diceva il tema è complesso, devo dire che la complessità meritava forse una
comunicazione più scientifica, ma questo non è colpa ovviamente
dell’Amministrazione, ma è a debito dell’Amministrazione non aver immaginato di
doverne parlare perché (audio disturbato) che ne è emersa è che a Roma si farà il
sesterzio, a Torino, se Torino (audio disturbato) ma nessuno comprende bene oltre a
qualche comizio di Grillo nel 2007 sul progetto SCEC che cosa questa prospettiva
meglio introdurrà rispetto alla nostra economia. Quindi io, ovviamente, uso
l’interpellanza come occasione per discutere in modo più approfondito del tema in
Commissione.

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