Interventi |
ARTESIO Eleonora Ovviamente, ringrazio per la risposta e mi dichiaro per quest’interpellanza soddisfatta non tanto nel merito, quanto piuttosto perché avremo un’altra occasione di discutere della modalità con la quale interpretiamo la libera espressione delle opinioni, il dibattito pubblico e i vincoli che devono essere apportati in questi contesti, al rispetto della dignità umana, quando discuteremo della proposta di mozione a mia firma che propone di adottare uno stile conforme agli atti legislativi già vigenti che reprimono e condannano i crimini d’odio; purtroppo in quel contesto io credo che non si sia assistito soltanto all’espressione di un’esasperazione, comprensibile, quanto piuttosto ad una modalità organizzata di creazione di un conflitto volto ad individuare le minoranze etniche come l’oggetto dei fenomeni di insicurezza e come i responsabili da perseguire, a prescindere dalle responsabilità individuali. Questa modalità non è una modalità che si possa ritenere tollerabile in un momento in cui, appunto, dilagano forti atteggiamenti di discriminazione e di fronte ai quali proprio per mantenere la comunità nella definizione del civile che normalmente si accompagna al termine di comunità dobbiamo tanto essere attenti e in ascolto, quanto però essere severi ed intransigenti quando questi limiti vengono valicati, altrimenti non rimane che il rapporto di forza e non credo che questo sia desiderabile per alcuno; quindi l’interpellanza può essere valutata come discussa, mi auguro che invece la mozione potrà avere un approfondimento e un consenso da parte del Consiglio. |