Interventi |
ARTESIO Eleonora Io non ero componente della Commissione e quindi posso soltanto leggere un percorso che ci ha portati fino qui, da un punto di vista cronologico e, se mi riuscirà, da un punto di vista logico. Tutto il Consiglio ha votato l’istituzione della Commissione d’Indagine, lo ha fatto sulla base della richiesta di tutti i Consiglieri di Minoranza, richiesta che è andata a buon fine, perché la Maggioranza l’ha accolta. Quindi tutto questo Consiglio era convinto della necessità, compresi quelli che sono stati folgorati successivamente dall’idea che sarebbe stata inutile o ridondante; tutto il Consiglio era convinto della necessità. Tutto il Consiglio era consapevole del perimetro dei lavori della Commissione d’Indagine, perché era ben specificato, né poteva essere altrimenti, che si sarebbe svolta una doverosa attività di controllo da parte dell’organo consiliare per accertare fatti e comportamenti, acquisire atti e provvedimenti degli organi del Comune e delle relazioni tra gli organi del Comune ed altri Enti. Quindi, che il perimetro sarebbe stato delimitato alle competenze Comunali, era assolutamente chiaro a tutti. Nel corso dei lavori della Commissione, da esterna, e quindi nella conferenza dei Capogruppo, io ho visto pervenire successivamente report dell’andamento dei lavori, intendo un report cronologico: “Abbiamo lavorato per “x” sedute, per “x” Commissioni”; ho visto pervenire richieste di sostituzione dei componenti, ho visto pervenire una richiesta di proroga. Ai Capigruppo mai alcun componente della Commissione, né di Maggioranza né di Minoranza, ha fatto sapere che il lavoro della Commissione fosse impedito dalla segretezza imposta da organi terzi al punto tale da rendere incompleta e inutile il lavoro della Commissione. I discorsi che ho sentito qui questa sera non li ho sentiti in corso, durante lo svolgimento della Commissione d’Indagine, anzi alla conclusione della Commissione d’Indagine il mancato deposito della relazione non è mai stato motivato come impossibilità di depositare una relazione unitaria o una di Maggioranza o una di Minoranza, ma è sempre stato contestato per incapacità del Presidente di essere addivenuto al deposito di una relazione stessa. Quindi delle due l’una, o era palese in corso che la Commissione non avrebbe potuto corrispondere al suo mandato, e chiedo ai componenti perché non ce l’avete detto, agivate su nostro mandato del Consiglio, o non era possibile svolgere una relazione, come avete detto oggi, e allora perché si è contestato, persino in un intervento oggi, che quella relazione o quelle doppie relazioni non siano state consegnate. Io vado solo per logica, e quindi per logica deduco che nell’ambito e nel perimetro del lavoro che è stato svolto dalla Commissione, e che è stato svolto nel mandato del Consiglio, oggi ci è stata consegnata quella che potrebbe essere assimilabile a una relazione di Minoranza, e che questa relazione è supportata, per quella che è stata la mia possibilità di leggere gli atti consegnati con obbligo di riservatezza solo ai Capigruppo e la sintesi di questa relazione illustrata dal Consigliere Lo Russo, vedo che si è sviluppata sulla base di fatti e di comportamenti e di atti acquisiti. Quindi a me sembra che non si possa, oggi, dire che la Commissione non fosse in grado di operare, ma ancor di più che dire questo lasci aperta una interpretazione del giudizio finale, quello che sarà dato da altri fuori da noi e in tempi diversi da questi, che probabilmente lascia intendere qual è o il desiderio o la speranza o l’aspettativa o lo stile con il quale la Maggioranza del Consiglio esaminerà, a fatti conclusi, la vicenda. Io ho sentito dire: “Se ci sono le caselle con il punto interrogativo o se ci sono i pezzi mancanti, se con il resto cambia tutto...”, ho citato testualmente le dichiarazioni, è come dire: “Le responsabilità accertate nel momento in cui sarà concluso tutto l’iter probabilmente riguarderanno gli altri, perché è del tutto possibile che quel che abbiamo fatto noi, totalmente compiuto o imperfetto, sarà ribaltato dalle cose ben più gravi che non hanno fatto gli altri”. Bè, intanto per il perimetro del mandato che aveva quella Commissione e per le aspettative che riponevo io, che ho dato un mandato e non ne ho fatto parte, io ritengo che sia sufficiente quello che sappiamo di dover modificare da parte nostra. E allora invito il Consiglio a esprimersi sui contenuti e sugli impegni della mozione perché non ci si vuole riconoscere in una mozione perché non ci si vuole riconoscere nella relazione allegata, che è relazione di Minoranza? C’è già una richiesta per votare per parti. E allora andiamo al merito delle mozione. Il merito della mozione dice cose molto chiare: “Provvedere a una nuova riorganizzazione della macchina Comunale almeno per quanto riguarda gli uffici che si occupano dei cosiddetti grandi eventi”. Si dice: “È una anticipata colpevolizzazione non supportata da elementi condivisi di giudizio e di critica”. Infatti, qui si sta solo dicendo di procedere a una riorganizzazione, perché? Per quello che è accaduto in Piazza San Carlo. Ma anche perché, quello che è accaduto in Piazza San Carlo il 3 di giugno, ha aperto i riflettori sulla questione “grandi eventi”, che la deliberazione di Giunta, che ha organizzato gli uffici su questo tema, non aveva, banalmente, è cambiata la responsabilità politica, non è più in capo al Sindaco, è in capo a un Assessore. Vorrà dire che il percorso di comunicazione che prima era tra la Sindaca e i suoi uffici e le organizzazioni operative è già diverso? Non vorrà dire almeno questo? Avremo ben tratto qualche lezione, almeno sul miglioramento del vademecum, scusate vademecum, sul miglioramento del coordinamento magari con ricorso al vademecum? E allora, non è il caso di mettere mano a un’organizzazione che rispondeva antecedentemente, e che oggi vede mutata tutta la filiera di comando politica? A me sembra di sì. Due: “Nelle more dell’accertamento delle responsabilità pare opportuno uno stanziamento economico per far fronte alle possibili richieste di risarcimento danni”. L’attenzione che tutti hanno dichiarato di volere avere nei confronti, certamente delle vittime a cui un risarcimento materiale non potrà essere sufficiente per i traumi subiti, tantomeno dalla famiglia che ha subito una perdita irreversibile, ma tutti abbiamo detto che abbiamo a cuore la garanzia, la rassicurazione dei cittadini, quale strumento migliore di rendere praticabile l’accesso alle forme di risarcimento. “Provvedere a pubblicizzare le modalità con le quali i ricorrenti possano tramite i loro legali accedere all’acquisizione integrale della documentazione”; cosa c’è di così insopportabile che rendere semplice la possibilità di acquisire tutto il materiale di questa Commissione, e poi guardate io cerco di fare, per come sono le mie capacità, il mestiere di Consigliere Comunale, il mestiere degli avvocati lo fanno gli avvocati, e l’accertamento della documentazione è uno dei primi passi. Acquisiranno questa, ne acquisiranno altre, saranno loro a farlo; francamente non vedo perché non debbano acquisire questa, che non è l’esercizio ispettivo di un procedimento penale, è l’esercizio ispettivo sul funzionamento delle strutture Comunali. Il quarto: “Effettuare una programmazione di tutti gli eventi pubblici ai fini di prevenire, laddove è oggettivamente fattibile”, ovviamente nessuno qui può mettere in discussione che ci siano stati anche elementi di tragica fatalità, ma la preparazione delle misure di sicurezza è esattamente fatto e si affina di volta in volta per prevenire le tragiche fatalità, e quindi essere via via meglio, essere via via pronti. Se qui non parlassimo di Piazza San Carlo e parlassimo dei disastri ambientali altri Colleghi della Maggioranza sarebbero in grado di fornirmi delle lezioni su come si possono prevenire persino gli eventi naturali, quindi non vedo cosa ci sia di strano nel prevenire le fatalità attraverso un’altra panificazione. ARTESIO Eleonora Quindi io credo che noi si debba procedere nella votazione di questa mozione. |