Città di Torino

Consiglio Comunale

Città di Torino > Consiglio Comunale > VERBALI > Torna indietro

Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 23
MOZIONE 2017-03157
"INDIRIZZI PER LA GESTIONE DEI GRANDI EVENTI NELLA CITT? DI TORINO IN SEGUITO A QUANTO EMERSO DURANTE I LAVORI DELLA COMMISSIONE D'INDAGINE SUGLI INCIDENTI DI PIAZZA SAN CARLO DEL 3 GIUGNO 2017" PRESENTATA IN DATA 31 LUGLIO 2017 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
SGANGA Valentina
Sì, grazie, Presidente. Questa mozione ci costringe inevitabilmente ad affrontare una
discussione sui fatti, appunto, sui tragici fatti del 3 giugno. Credo che proprio per questo
aspetto sia necessaria una doverosa premessa, desidero dire, a nome sicuramente della
Maggioranza ma credo di tutti i presenti, che pesa sulle spalle di questo Consiglio
Comunale un sentimento di... incancellabile di tristezza e di sconforto per qualcosa che
mai e poi mai avremmo voluto vedere nella nostra Città. Sono passati più di tre mesi da
quella sera e tante ipotesi sono state vagliate per cercare di capire chi o che cosa ha
scatenato quelle ondate di panico, eppure ad oggi ancora una risposta a questa domanda
non c’è e probabilmente questo nodo specifico, io mi auguro di sì, però probabilmente
non verrà mai chiarito fino in fondo. I molti aspetti, innegabilmente distruttivi, di
quanto accaduto il 3 giugno, mi riferisco in particolar modo alla circostanza che ha visto
la presenza di venditori abusivi sulla piazza e al transennamento della stessa, che ha
impedito il corretto deflusso della folla, hanno portato il 12 giugno scorso alla
costituzione di una Commissione, appunto, di una Commissione Comunale di indagine
a cui io, insieme ad altri 8 colleghi di Maggioranza e Minoranza, ho preso parte. E per
questa ragione credo di poter intervenire con ragionevolezza in questo dibattito.
L’obiettivo che ci si era posto era quello appunto di costruire, come già detto appunto
dagli interventi precedenti, l’iter organizzativo che ha portato all’allestimento di un
maxi schermo in piazza San Carlo per la proiezione della finale di Champions League.
L’esigenza era quella di cercare di capire se qualcosa in quell’iter amministrativo ed
organizzativo non avesse funzionato, e se quel qualcosa potesse, da un lato, essere
migliorato e dell’altro costituire un’eventuale responsabilità di ordine politico e
amministrativo in capo a chi governa quest’Ente. Era un compito non facile e dico
subito che, per rispetto ad una Città ferita abbiamo, tutti, in quella sede, cercato di dare
il meglio di noi, sfortunatamente per lo scopo che quella Commissione si era data, ma
giustamente e legittimamente, parallelamente ai nostri lavori si è aperta una ben più
cospicua indagine della Procura della Repubblica di Torino con vari filoni di inchiesta.
La Procura ha acquisito e secretato documenti del Comune, della Questura, della Polizia
Municipale, della Prefettura, oltre che del servizio del 118 e del Consorzio Turismo
Torino, ovvero l’Ente strumentale, l’Ente terzo che, come abbiamo avuto modo di
ricostruire nei lavori della Commissione, si è occupato dell’organizzazione dell’evento.
E, al vaglio degli inquirenti, c’è anche l’operato di un altro organo molto importante ai
fini di quella che doveva essere la nostra indagine, ovvero la Commissione Provinciale
di Vigilanza, cioè l’organo interforze istituito presso la Prefettura a cui partecipano
rappresentanti di Prefetto, Questore, Sindaca, ASL, Vigili del Fuoco e Genio Civile e
che ha competenze su tutte quelle manifestazioni che prevedono un’affluenza di
pubblico superiore alle 5.000 persone. Quella sera in Piazza San Carlo c’erano 30.000
persone, ed è proprio la Commissione di Vigilanza che aveva fissato, tra le varie
prescrizioni che son state già richiamate, appunto per garantire delle condizioni di
solidità, di sicurezza e igiene in piazza, la capienza massima a 40.000 spettatori, quindi
circa 10.000 in più di quelli che poi effettivamente quella sera erano presenti in piazza.
Ed ora arrivo al punto. Io ho avuto modo di leggere con attenzione questa mozione che
ha in “impegna” tutta una serie di richieste che sono basate su delle deduzioni personali
e politiche contenute in u altro documento che è, appunto, allegato e questa mozione e
che è, appunto, la relazione conclusiva sui lavori della Commissione di indagine,
relazione conclusiva sottoscritta da 4 Consiglieri di Minoranza, appunto il Consigliere
Lo Russo, il Consigliere Rosso, Magliano e Lavolta. Ho avuto modo di leggere con
attenzione e ora di riascoltarla, dato che ci è stata gentilmente letta in Aula, e sono
rimasta basita e stupita dalla sicumera con cui senza mezzi termini si afferma che gli
eventi di piazza San Carlo si classificano, rileggo una delle frasi più salienti, come “una
delle più stupefacenti ed emblematiche storie italiane di sciatteria e approssimazione
politica e amministrativa”. È un giudizio forte, e io non entro nel merito della capacità
di valutazione anche fortemente critica dei Consiglieri di Minoranza che hanno
sottoscritto questo documento, però mi porgo delle questioni, e mi chiedo sulla base di
quali elementi, sulla base di quali elementi di comprovata oggettività è basato questo
giudizio? Perché fino a prova contraria in quella Commissione c’ero anche io e se mi
dovessero chiedere “quali sono i profili omissivi, quali sono le carenze nella catena
organizzativa e nella gestione della sicurezza che hanno portato all’epilogo di quella
sera?” io risponderei “non lo so”. Non lo so non perché non si è in grado di formulare
un giudizio critico, ma perché mi mancano gli elementi per poterlo formulare. Abbiamo
ricostruito in quella sede, in quella Commissione dei pezzi, ne mancano tanti altri, lo
sappiamo, vi sono tante caselline con un punto interrogativo sopra. L’indagine della
Commissione Comunale si è sovrapposta a quella della Procura e questo ha vanificato i
nostri sforzi e magari anche le nostre buone intenzioni, per cui vi chiedo e continuo a
chiedervi: sulla base di quali elementi di comprovata oggettività è basato questo
giudizio? Noi in Commissione non abbiamo potuto neanche potuto ascoltare la
testimonianza dei soggetti che più di ogni altro hanno concorso alla definizione delle
scelte dal punto di vista organizzativo, e mi riferisco al fatto che per via dell’iscrizione
nel registro degli indagati sono saltati gli incontri, che avevamo fissato a calendario, del
Dottor Montagnese e Dottor Bessone, ovvero dei Dirigenti di Turismo Torino, mi
riferisco altresì al fatto che in molti casi, a fronte di puntuali domande poste in
Commissione da noi commissari ai nostri ospiti, c’è stato da questi riferito che erano
impossibilitati a rispondere perché vincolati all’indagine della Procura della Repubblica.
Mi riferisco al fatto che in questa relazione si parla di mancato coordinamento interforze
tra il Comune e gli organi preposti alla sicurezza e al controllo del territorio, eppure noi
non disponevamo, perché secretati, dei carteggi tra l’Amministrazione e la Prefettura,
non disponevamo dell’impiego e della dislocazione delle forze della Polizia Municipale,
né dei verbali redatti quella sera dalla Municipale stessa; non disponevamo del piano di
sicurezza predisposto dall’Ente organizzatore Turismo Torino, non sappiamo sulla base
di cosa la Prefettura abbia dato via libera con le prescrizioni della Commissione di
Vigilanza, non disponevamo dell’organizzazione della Questura, dell’autorizzazione
con cui la Questura, non disponevamo dell’ordinanza della Questura con cui si chiariva
l’attuazione di queste misure. Non abbiamo potuto confrontarci con il Prefetto e con il
Questore, e non abbiamo idea, non abbiamo idea delle comunicazioni intercorse tra
questi e gli Uffici Comunali e la Sindaca e via dicendo. Eppure siamo di fronte ad una
relazione in cui i giudizi si sprecano, in cui le congetture personali si vendono ai torinesi
per dati oggettivi. Io non ho ragioni per non supporre che questa vicenda sia
caratterizzata da approssimazione ed errori, anzi, credo personalmente che lo sia, ci
sono stati errori e ci sono state omissioni, ma nella ricostruzione dell’iter organizzativo,
a noi, mancano troppi pezzi per poter attribuire responsabilità. Sarebbe stato più giusto
dirlo, sarebbe stato un esercizio di correttezza verso la Città dirlo, eppure invece c’è chi
se l’è sentita di mettere nero su bianco un giudizio in cui si attribuisce una
responsabilità specifica in capo alla Sindaca e qualcuno si è sentito di fare questo, pur
non avendo gli elementi sufficienti per poterlo fare. Ci tengo a dirlo, Io credo
fortemente che chi si trova al vertice di un’organizzazione complessa non possa mai, a
fronte di un evento tragico, relegare le colpe a chi doveva eseguire le sue scelte e non
l’ha fatto. Credo debba assumersi sempre la responsabilità morale e formale di quanto
accaduto, cosa che per altro è stata fatta dalla Sindaca, è stata fatta con una lettera aperta
di scuse alla cittadinanza. Credo invece che lo scopo della Commissione fosse di
ricostruire le responsabilità materiali, perché attribuire le responsabilità formali non
c’era bisogno, non c’era bisogno di una Commissione di indagine per poterlo fare,
avremmo potuto farlo benissimo anche senza, bastava una chiacchierata al bar in cui
ognuno si lanciava nelle proprie ipotetiche ricostruzioni e in cui tutti si attendeva, con
fiducia, l’esito delle indagini della Magistratura, ovvero l’unico organo che al momento
non solo è in grado di attribuire delle responsabilità di carattere civile e penale, ma che
ha tutti gli elementi e tutta la documentazione per poter formulare un giudizio oggettivo
sulle eventuali mancanze istituzionali. E altresì credo, anzi, altresì non credo che il
Consiglio Comunale di questa Città possa permettersi di vendere ai torinesi delle verità
parziali, delle verità squisitamente politiche e soggettive, espressione della volontà di
avere uno scalpo politico tra le mani. Sono certa che tutto ciò non rende nessun
vantaggio alla cittadinanza, e sono altrettanto convinta che tutto ciò che questa relazione
corrisponde ad un’unica esigenza, ad un vostro interesse stringente minimo che è quello
di scaricare sulla Sindaca la frustrazione repressa che ha connotato il vostro primo anno
di opposizione. Grazie.

Copyright © Comune di Torino - accesso Intracom Comunale (riservato ai dipendenti)