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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 13 Settembre 2017 ore 18,00
Paragrafo n. 9
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2017-03061
RIMBORSO DELLE QUOTE DI CAPITALE ED INTERESSI RELATIVE AI MUTUI CONTRATTI DA GTT PER L'ACQUISTO DI MOTRICI TRAMVIARIE SERIE 6000 AFFERENTI LA LINEA 4. INTERESSI DI MORA ATTIVI E PASSIVI. SCHEMA DI CONVENZIONE RECANTE LA REGOLAZIONE DEGLI IMPORTI PREGRESSI DOVUTI. APPROVAZIONE.
Interventi
MORANO Alberto
Ho appreso con una qualche sorpresa, dall'Assessore Rolando, che la Società GTT non
sarebbe in crisi e questo, ricordo i dati al 31 dicembre di un bilancio più o meno stimato,
542 milioni di debiti, di cui 125 verso i fornitori, 42 verso Infra.To; 146 verso
finanziatori, il Delta e verso le banche e per contributi sociali. Un fatturato di 440
milioni, un utile netto stimato di 160.000 euro: e questa non sarebbe crisi? Un
fabbisogno di cassa, secondo le stime che erano nel rapporto Peat Marwick tra agosto e
dicembre, di 62 milioni. Ciò significa, detto in termini diversi, uno shortfall con una
mancanza di cassa generata dalla Società che deve essere procurata con altre voci. E
come pensavano di far fronte a tutto questo? Perché era scritto nel documento pubblico,
in parte ritardando il pagamento dei fornitori, in parte ritardando il pagamento delle
tasse, in parte sperando che qualcuno versasse il Delta. Ora, in una Società di diritto
privato non controllata dallo Stato, gli amministratori avrebbero seriamente valutato
l'ipotesi di fare la domanda di concordato in bianco o se aveva una prospettiva di
concordato preventivo. Questa Società non approva il Bilancio, perché ovviamente non
ha idea se c'è o non c'è la continuità aziendale e io ho simpatia per gli amministratori
che non si prendono il rischio di approvare un bilancio con criteri di continuità
aziendale per scoprire poi che la Società non ce la fa, perché questo sarebbe grave,
perché configura tutta una serie di ipotesi di reato, se la Società dovesse poi andare in
una situazione di procedura concorsuale. Ma in questo contesto, il Comune, come unica
linea strategica dice alla Società: "Fate un Piano Industriale", ma il Piano Industriale
potrà far vedere un po' di generazione di cassa futura, ma non dice come si copre la
mancanza di cassa attuale e come la Società ritorna in equilibrio finanziario perché un
indebitamento che è 10 volte o 11 volte l'utile operativo è un indebitamento non
sostenibile da società che abbiano un'alta marginalità, figuriamoci da una Società che
ogni anno gioca sul limite del pareggio. In questa prospettiva, per cui non posso che
esprimere voto contrario alla proposta di delibera di modifica della convenzione. Mi
rendo conto che questa modifica della convenzione potrebbe essere un atto necessario
nel futuro, questa convenzione, ma oggi è un atto che non può essere sottoscritto, che
non può essere tenuto in considerazione dal Consiglio di Amministrazione finché non
ha la certezza che la Società supererà la crisi e non dovrà entrare in una procedura
concorsuale.

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