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LO RUSSO Stefano L'emendamento del Consigliere Ricca mi consente di tornare sul tema specifico della deliberazione che, ribadiamo, non ci trova d'accordo non tanto e non quanto in sé, perché il merito dell'assestamento è un merito che, oltretutto, andando ad agire su capitoli di Bilancio che, oggettivamente, sono stati decisamente tagliati in sede di approvazione generale nella notte del 3 maggio, sicuramente non possiamo far altro che nella sostanza essere d'accordo, se non fosse che, già il Bilancio del 3 maggio non funzionava contabilmente, non funziona neanche l'assestamento. Ora io, purtroppo per me non ho studi economici di contabilità pubblica, quindi tendo, come dire, sempre ad avere un approccio per le materie che conosco poco, dubbioso e certamente limitato anche nelle conoscenze, però, onestamente, quello che non abbiamo colto è come, sotto il profilo della prudenza contabile, si sia operato in ordine alle questioni delle maggiori entrate previste, cioè un Bilancio come quello della Città a targata Appendino che appoggia spesa corrente per 36 milioni di euro su entrate straordinarie e che quindi vìola qualunque principio di prudenza contabile, nel momento in cui verifica maggiori entrate si suppone che vada a, in qualche modo, mettersi in termini più cautelativi rispetto a previsioni che sono, come ci siamo detti più volte, Assessore Rolando, non propriamente veritiere, comunque difficilmente riconducibile a un principio di verità contabile. Noi abbiamo avuto modo, più volte, di rappresentare la difficoltà nell'evidenziazione di queste somme che avete iscritto in partita di entrata, cito i 109 milioni di euro di multe, cito i 144 di oneri di urbanizzazione. Allora se è vero che ci sono più soldi, come leggo in termini formali nella deliberazione, non abbiamo capito la ragione per cui si procede a un assestamento di Bilancio a rimpinguare capitoli quando avremo, a brevissimo, problemi strutturali di finanziamento della spesa corrente compresi i mitici contratti di servizio con IREN, la famosa IREN di cui oggi siamo andati, come dire, credo e spero a negoziare coi genovesi un qualche elemento di gestione che possa aiutare a salvarci in termini prospettici. Cioè la contraddizione che ci permettiamo di fare rilevare è proprio questa. Io contemporaneamente vendo una società, o provo a vendere una società, con cui ho un contratto di servizio che pago... |