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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Settembre 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 21

Comunicazioni della Sindaca su "Concessione RSA Carlo Alberto".
Interventi
SCHELLINO Sonia (Assessora)
Buonasera, faccio un breve riepilogo della situazione di questa concessione.
Tralascio le date puntuali perché tutti avete partecipato, la maggior parte perlomeno
delle Commissioni Consiliari dove se n'è parlato, però riepilogo i dati. Quando, qualche
mese fa, l'Asl ha comunicato al Comune di non intendere continuare con la gestione di
questa struttura: è una RSA per anziani non autosufficienti, il Comune aveva due
possibilità, quello di spostare gli anziani in un'altra..., in altre strutture oppure quello di
fare qualcosa, ovviamente non avrebbe avuto alcun senso interrompere il servizio e
spostare gli anziani sia perché c'è un grande bisogno in questa città di posti di RSA e sia
perché la struttura è nuova, funzionante e anche di buon livello. La scelta che è stata
fatta è stata quella di prendere questa struttura e farne oggetto di una concessione
patrimoniale, quindi non una concessione di servizi, ma una concessione patrimoniale.
Questo fa sì che c'è stato un bando e l'ente, la società che poteva essere anche una
S.p.A., una società commerciale, ma invece è stata una cooperativa, l'ente che si
aggiudica questa concessione riparte daccapo nella gestione del servizio e del personale.
Abbiamo messo all'interno del bando di concessione tutto quello che si poteva mettere
in una concessione di questo genere, fatte le opportune verifiche con i tecnici e con
l'ufficio legale, quindi trattandosi di una concessione patrimoniale non era possibile
invocare l'articolo 37, che avrebbe obbligato al passaggio di tutti i dipendenti, ma ciò
che si poteva fare era costruire uno strumento, che dicesse come tra l'altro è stato fatto
in altre concessioni analoghe in passato, che doveva essere garantita la continuità del
servizio, quindi l'ente che si fosse aggiudicato questo spazio non avrebbe potuto
trasformarlo in qualcos'altro, ma avrebbe dovuto essere mantenuta la struttura di RSA
per non autosufficienti, che era possibile per l'ente aggiudicatario ampliare degli spazi
perché sono solo più da arredare, ma ci sono una quarantina, se ricordo bene, di spazi, di
nuovi posti, sempre per anziani non autosufficienti, e naturalmente di dare la priorità al
personale già impiegato nella struttura, anche perché sono persone che si sono occupate
in tutti questi anni di questi anziani e quindi non avrebbe nessun senso oltre non solo dal
punto di vista etico, ma anche dal punto di vista pratico che arrivi un nuovo gestore e
cambi tutto il personale, non avrebbe alcun senso. Che cosa è accaduto? Ha partecipato
al bando un solo ente, una cooperativa, non ha partecipato la cooperativa che aveva in
gestione dall'Asl, aveva la concessione dall'Asl, non ha proprio partecipato, quindi non
è che ha vinto un altro a scapito del gestore che sta concludendo il rapporto. Quel
gestore non ha partecipato al bando; l'unico partecipante che ha vinto sulla base del
prezzo ha offerto un milione in più come sapete rispetto alla base d'asta avendo valutato
che questa struttura potesse avere una capacità reddituale tale da consentire questo
rialzo nell'offerta. Ora gli uffici dell'Assessorato al Welfare hanno seguito in tutti questi
mesi, in questi mesi insomma, dopo l'aggiudicazione il rapporto con l'Asl di questo
nuovo concessionario, che ha dovuto richiedere nuovamente delle autorizzazioni all'Asl,
non c'è un trasferimento delle autorizzazioni precedenti, non è come il passaggio del
contatore, per fare un esempio, ma tutte le procedure di autorizzazione hanno dovuto
essere richieste ex novo all'Asl e quindi li abbiamo seguiti in questa procedura. Poi
l'ente che si è aggiudicato lo spazio ha chiesto a tutti i dipendenti presenti di presentare
un curriculum per fare una valutazione della situazione in essere dei dipendenti, quindi
stanno facendo colloqui a tutti quanti i dipendenti per reimpostare il rapporto di lavoro.
Su questo ci sono arrivate delle perplessità da parte di alcuni dipendenti in modo
ovviamente informale, devo dire che nei miei rapporti di lavoro ogni volta che cambiava
il direttore del personale mi chiedeva il curriculum e non mi sono mai scandalizzata a
riprodurre il curriculum per il nuovo direttore del personale; capisco che delle persone
che lavorano all'interno di una struttura da tanto tempo, soprattutto con mansioni
semplici, possano sentirsi un pochino spiazzate da questa richiesta, però nell'ambito di
una gestione del personale che voglia anche valorizzarli perché voi sapete che sulla base
degli inquadramenti, delle mansioni, scusate, si decide l'inquadramento e sempre da
comunicazioni che ci sono state date dal sindacato c'erano alcune persone all'interno di
quella struttura che erano inquadrate col minimo livello possibile e forse anche non solo
possibile, sarebbe stato bello che fossero inquadrate con un livello in più dato quello che
facevano, però questa è una considerazione che lasciamo alle parti sindacali,
naturalmente. Quindi, il nuovo datore di lavoro che prende eventualmente anche in
considerazione fin da subito un inquadramento più consono alle mansioni delle persone
e alla loro esperienza, alle loro caratteristiche potrebbe avere anche dei risvolti positivi
per le persone, non necessariamente..., non è da vedere in modo penalizzante la richiesta
di essere invitati ad un colloquio di conoscenza e di valutazione del job profile, delle
possibilità anche di sviluppo e crescita del personale. Ora, naturalmente, visto che come
in ogni passaggio ci possono essere delle criticità, con l'Assessore Sacco abbiamo fatto
un primo incontro con i sindacati, che ci hanno chiesto ovviamente l'incontro, e
abbiamo invitato, ha invitato lui, ma io naturalmente parteciperò, lui in quanto
Assessore al lavoro è ovviamente lui che si occupa di queste di queste cose e
parteciperò però anch'io, abbiamo invitato sia il nuovo gestore, sia i sindacati proprio
per aiutarli eventualmente in questo momento di transizione per fare la nostra parte, per
mettere a disposizione anche le competenze dell'Assessorato al Lavoro e la disponibilità
ad essere parte attiva in questo passaggio di entrambi gli Assessorati. Naturalmente, ci
impegneremo a fare la richiesta che le persone vengano valorizzate e vengano il più
possibile confermate nel loro incarico, laddove non fosse così per il 100% esistono,
naturalmente, delle procedure di cassa integrazione, cioè non viene lasciata una persona,
normalmente, in strada da un giorno all'altro e comunque avremo cura che, semmai, ma
non è assolutamente detto che sia così, ci fossero una, due persone in eccedenza o
quello che è ci sia un processo di cassa integrazione, ma noi ci auguriamo che di
eccedenze non ce ne siano proprio, diamo tutta la nostra disponibilità per aiutare le parti
a trovare un accordo su questo tema dell'inserimento del personale.

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