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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 31 Luglio 2017 ore 14,00
Paragrafo n. 31
MOZIONE 2017-02481
"REVOCA ORDINANZA N. 46" PRESENTATA IN DATA 23 GIUGNO 2017 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
VERSACI Fabio (Presidente)
Il punto 23: meccanografico 02481 "Revoca ordinanza 46" presentata dalla Capogruppo Artesio ed
altri.
Prego Capogruppo Artesio.

ARTESIO Eleonora
Questa mozione era stata presentata con richiesta ai Capigruppo di applicazione della procedura
d'urgenza che non fu in quella occasione consentita, e quindi ci troviamo a discuterne ora
parzialmente fuori tempo, per quanto le motivazioni che avevano indotto me ed altri colleghi a
presentare questa mozione siano tuttora valide. In altra epoca storica, magari in quella che ricorreva,
come ricordo, in quest'aula, quando la politica assume delle decisioni al di fuori di un quadro
d'insieme, e quindi con una scarsa difficoltà di prevedere le conseguenze delle decisioni prese, si
diceva che quella politica adottava la politica del carciofo, cioè sfogliava una foglia per volta. Ed è
esattamente quello che io credo si stia facendo in ordine ai provvedimenti che hanno riguardato e
che riguardano le misure di contrasto a quella che viene definita "mala movida" o se vogliamo le
misure di contrasto agli eccessi relativi ad una particolare concentrazione in determinate ore, in
parti distinte della città. In modo particolare l'attenzione di questa mozione si appuntava sulla
mozione n. 46, vale a dire i divieti di vendita dopo le ore 20.00 di alcolici e di super alcolici. In
modo particolare, l'impossibilità in quei contesti territoriali, definiti dalla ordinanza contingibile
urgente, che per essere tale doveva definire dei perimetri nella città e per essere tale, cioè, per
imporre quel tipo di restrizioni, doveva anche ispirarsi a normative particolarmente stringenti,
assegnate ai Sindaci, esclusivamente in forza di una nuova legislazione nazionale, che era la
cosiddetta definizione Daspo urbano dei Decreti Minniti. Sulla questione, due sono le obiezioni che
ponevo e che vorrei ricordare, anche se sono abbastanza scoraggiata dalla qualità della discussione
che si è svolta in Commissione Consiliare, e quindi immagino che la granitica certezza con la quale
la Maggioranza procede sostenendo la propria Giunta non consentirà di introdurre la visione di
insieme che io credevo auspicabile. La prima osservazione, che è inconfutabile, in questo Consiglio
Comunale è in corso di discussione un atto volto a valutare se sia opportuno o non opportuno da
parte del Sindaco di avvalersi dei poteri straordinari che sono conferiti dai cosiddetti Decreti
Minniti poi trasformati in Legge; la discussione non si è conclusa, ma la Sindaca e
l'Amministrazione decidono di anticiparne l'esito adottando appunto le prerogative del Decreto
Minniti. La seconda questione, invece, è ovviamente oggetto di valutazione ed è il modo con il
quale si pensa di conciliare un insieme di interessi che gravitano nelle aree interessate e che nasce,
questo tema della conciliazione, anche da un processo storico di un certo periodo di tempo, e quindi
è reso ulteriormente complesso e necessita di una lettura almeno longitudinale. Qual è la questione?
La questione è la conciliazione degli interessi tra coloro che risiedono nelle aree interessate, e che
rivendicano anche attraverso l'impostazione di comitati il proprio diritto al riposo. Il secondo livello
di interesse sono gli interessi economici prevalentemente commerciali coinvolti nell'area; il terzo
livello di interesse è il piacere di vivere quelle parti del territorio da parte di coloro che vi si recano
per attività di intrattenimento o che vi risiedono ma vogliono godere delle attività di
intrattenimento. Dicevo che sempre la conciliazione è complessa, ma ancora lo è di più in zone che
sono state agli occhi della Pubblica Amministrazione e dell'informazione generale per aver vissuto
stagioni differenti da quelle che stiamo vivendo adesso. Ad esempio voglio citare, quanto alla fine
degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000, la Circoscrizione e in modo particolare quelle aree di S.
Salvario, fossero all'attenzione della politica, non tanto perché vi si concentrassero i momenti di
loisir e l'attrazione di fasce giovanili o di altri frequentatori e consumatori, quanto perché quella
zona stessa era rappresentata come una zona lasciata in balia della microcriminalità e di fenomeni
migratori incontrollati, e in quanto tale, inesorabilmente, consegnata al degrado. Devo dire che,
allora, quello che i Comitati dei residenti richiedevano era diverso dal tema del diritto al silenzio e
del diritto al riposo, era il diritto alla sicurezza e il modo con il quale, attraverso approcci integrati,
si era affrontata quella tematica della vivibilità era esattamente quello di sostituire l'occupazione dei
territori...

VERSACI Fabio (Presidente)
Può concludere...

ARTESIO Eleonora
Benissimo, di sostituire l'occupazione dei territori con attività positive. Mi fermo qui e lascio agli
altri colleghi che hanno sottoscritto di completare il ragionamento.

VERSACI Fabio (Presidente)
Ho iscritto a parlare il Consigliere Russi, prego.

RUSSI Andrea
Grazie Presidente, siamo fortemente contrari a questa mozione, siamo contrari per diversi motivi.
Prima di tutto, perché finalmente, dopo anni di cattiva amministrazione, è la prima misura concreta
per tentare le forti criticità in cui vivono i quartieri della movida. È vero che è sempre più comodo
evitare di affrontare i problemi nel momento in cui si presentano, però poi con il tempo le situazioni
si incancreniscono e diventa molto, molto più difficile trovare delle soluzioni. Mi viene in mente
che se si fosse intervenuti prima, per esempio, applicando tempestivamente la delibera di Giunta
Regionale 85 dell'8 febbraio 2010, che prevede la possibilità di limitare e contingentare nuove
aperture in determinate aree, praticamente dove c'è un maggior numero di esercizi di
somministrazione, ma dove questo numero di esercizi di somministrazione va a compromettere la
vivibilità del territorio, probabilmente non saremo qui a parlare di questa situazione. Se non si fosse
affrontato il problema con misure inefficaci, inutili, deleterie, forse non saremo qui come tutti gli
anni a parlare di malamovida. Poi siamo contrari perché l'ordinanza 46, che vieta la vendita per
asporto e non il consumo, non è una misura fine a se stessa, ma fa parte di un percorso fatto di
misure più strutturali; la prossima apertura di Murazzi è una di queste. Proprio oggi in Commissione
abbiamo ascoltato l'Aipo e l'associazione Murazzi del Po, e l'obiettivo è quello di riaprire i
Murazzi nel 2018, anche prima se è possibile. La riqualificazione di altre aree ormai degradate;
alcuni punti inseriti nel regolamento di somministrazione, come ad esempio quello che inserisce in
maniera strutturale il vincolo di nuove aperture al di sotto dei 50 mq nelle aree di S. Salvario,
Vanchiglia e p.zza Vittorio. È stato inserito l'incentivo a nuove aperture in aree che il Comune
intende riqualificare, tra cui appunto i Murazzi e l'area di Borgo Dora, oppure la possibilità per gli
esercenti di trasferire la propria attività senza pagare la differenza del costo di monetizzazione dei
parcheggi quando praticamente ci si trasferisce in aree a maggior pregio. Quindi queste sono una
serie di misure che si vanno a sommare a quest'ordinanza. È uscita un'altra ordinanza la n. 60, che
limita ad esempio gli orari e obbliga o invita i gestori all'utilizzo degli steward, un auspicabile
percorso di educazione stradale, magari. Inoltre, siamo contrari perché è il risultato di un percorso
condiviso con le realtà del territorio e con le Associazioni di Categoria. Solo gli incontri formali
sono stati al momento 19, a partire dal mese di Gennaio, documentati e documentabili con cui si è
arrivati a concordare con tutte le realtà del territorio queste misure, soprattutto per quanto riguarda
l'ordinanza 46. Abbiamo convocato una Commissione, ovviamente, con cui abbiamo valutato
assieme ai gestori eventuali altre migliorie, le abbiamo prese in considerazione e magari per i
prossimi anni applicheremo queste migliorie nei provvedimenti che andremo ad effettuare. Infine,
siamo contrari alla revoca dell'ordinanza, perché al momento ha portato dei risultati e in questo
mese per esempio in largo Saluzzo la situazione è sicuramente un po' migliorata. Vuoi per i risultati,
insomma, almeno un terzo delle persone che andavano in largo Saluzzo con delle bottiglie di birra
le compravano in locali che facevano vendita per asporto e quindi abbiamo tolto almeno un terzo
delle persone dal consumo in mezzo alla strada.

VERSACI Fabio (Presidente)
Scusi, possiamo avere un po' di silenzio in aula? Sta parlando il collega per cortesia, colleghi,
possiamo... scusate... collega Morano, scusate... (voci fuori microfono).

RUSSI Andrea
Presidente, posso chiedere un po' di educazione? Non chiedo rispetto, chiedo educazione.

VERSACI Fabio (Presidente)
No lo so, anche secondo me, lo trovo grave, infatti sono intervenuto apposta, dopodiché io non
posso fare di più, non so se devo buttare fuori le persone fuori dall'aula. Sì, evidentemente sì
Capogruppo Lo Russo, lo so che fa il sarcastico, però se continua con questo atteggiamento... non
so se vuole arrivare a questo, continui. Continui Capogruppo Lo Russo, è un bello spettacolo il suo,
continui pure. No aspetti… aspetti che finiamo lo show del Capogruppo Lo Russo, dopo
"arrestami". Possiamo procedere Capogruppo? O ha ancora bisogno di qualcosa? Prego
Consigliere, le sta dando la possibilità di parlare il Capogruppo Lo Russo. Parli.

RUSSI Andrea
Grazie, no non credo che sia maleducazione, credo che sia ineducazione, perché credo che insomma
le loro... cioè, insomma, siano stati educati tutti quanti molto bene. Quindi, comunque, stavo
dicendo che vuoi per la cattiva comunicazione da parte della stampa cittadina, insomma che a
caratteri cubitali titolava i fantomatici... eventi proibizionistici, all'interno delle aree interessate da
queste ordinanze, però non sono affermazioni che faccio io in questo momento, ma sono le
osservazioni che hanno fatto gli stessi gestori, all'interno, durante quella commissione. Però, alla
fine, dei risultati sono arrivati e insomma direi che questo è un ulteriore motivo per votare contrari a
questa mozione. Riteniamo dunque che quest'ordinanza, inserita in un quadro come quello appena
descritto, sia un ottimo punto di partenza per spegnere la polveriera che ha portato per esempio i
cittadini di S. Salvario a raccogliere i fondi con cui intentare un ricorso al TAR contro il Comune. È
ovvio che ci sarà qualcuno che rimane sempre scontento, ogni qual volta si va a toccare un pezzo di
libertà si perde un pezzo di consenso. In quelle aree convivono tre interessi, quello degli esercenti di
fare impresa, quello dei residenti di dormire e quello degli avventori di divertirsi. La convivenza
civile può realizzarsi solo se tutti sono disposti a rinunciare ad un pezzo di libertà. A chi ci è
preceduto però riconosciamo sicuramente almeno un merito, quello di averci insegnato
perfettamente cosa non bisogna fare per risolvere i problemi: grazie, perché abbiamo fatto tesoro
della vostra esperienza.

VERSACI Fabio (Presidente)
Sì ha parlato di più, perché mentre il Capogruppo Lo Russo non faceva procedere, purtroppo il
tempo prosegue, ho tenuto il tempo io.
Ho iscritto a parlare la Consigliera Foglietta, prego.

FOGLIETTA Chiara
Grazie Presidente, io sono seconda firmataria di questa proposta di mozione. La mozione è stata
presentata in data 23 giugno, pochi giorni dopo gli infausti e poco chiari, ancora poco chiari eventi
di piazza Santa Giulia. Hanno già ricordato i Colleghi, che sono intervenuti prima di me, che la
scorsa settimana abbiamo ampiamente dibattuto su questa proposta di mozione in Commissione
Consiliare. Ci è stato detto che quest'ordinanza, la n. 46, a firma della Sindaca e su proposta anche
dell'Assessore al Commercio, dell'Assessore alle Politiche giovanili e dell'Ambiente, che mi
dispiace, nessuna di queste quattro figure è oggi presente in aula per discutere e per dare il loro
contributo, sicuramente importante su questa proposta di mozione. Dicevo che ci è stato detto che
questa ordinanza è un test per capire come arginare il fenomeno della cosiddetta "movida".
Abbiamo anche dibattuto con i colleghi per dichiarare che il termine "movida", forse, non è il
termine più azzeccato, però, anche giornalisticamente viene definito così e per arginare
temporaneamente la vendita per asporto di alcolici e superalcolici dei minimarket e dei
supermarket, nelle zone di S. Salvario, Vanchiglia e piazza Vittorio. Abbiamo parlato, e l'ha detto
anche il Consigliere del Movimento Cinque Stelle che mi ha preceduto, delle eccessive licenze
concesse nelle zone più congestionate, è anche vero che però la Legge è stata recepita dalla regione
Piemonte con la Legge Regionale del 29 Dicembre 2006, la n. 38, e ulteriori modifiche, legge
regionale che in maniera molto corretta riportata poi anche nell'ordinanza, faccio ancora due
passaggi sulla Legge Regionale 29 Dicembre 2006, la numero 38, facendo riferimento all'articolo 2,
comma 1: "Ai fini della presente Legge si intende per somministrazione di alimenti, bevande, la
vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano con
apposito servizio assistito i prodotti nel locale dell'esercizio o in un'area aperta al pubblico a tal fine
attrezzati", che vuol dire i dehors. Faccio ancora un ulteriore riferimento alla Legge sull'articolo 7,
comma 3: "Gli esercizi di quel presente articolo, hanno facoltà di vendere per asporto i prodotti
oggetto dell'attività di somministrazione". Ha ragione il Consigliere che mi ha preceduto nel
dichiarare che, probabilmente, giornalisticamente, ma non solo giornalisticamente, sia un po'
interpretata in maniera non corretta l'ordinanza. Perché è vero, io posso, io avventore della movida
posso consumare o all'interno del dehors, o seduto all'interno del locale, non posso stazionare sul
marciapiede. Questo non lo dice la vice capo gruppo del Partito Democratico, lo dice l'ordinanza
che ha firmato la Sindaca Appendino. I Consiglieri di maggioranza hanno anche parlato di
divertimento, a verbale, in Commissione; mi rendo conto che non sono gli unici ad usare la parola
divertimento, l'aveva usata anche la Sindaca Appendino il 9 giugno, dichiarando in un fantomatico
post su facebook: "Il divertimento è un diritto, figuratevi se non lo condivido io a poco più di 30
anni, ma va tutelato finché non sconfina nel ledere le libertà ed i diritti di tutti". Io concordo
particolarmente con questa frase, eccetto il termine divertimento. Noi esponenti del Partito
Democratico abbiamo sempre parlato di Torino come città a vocazione universitaria e questo va
anche un po' in contrasto, questo nel particolare l'ordinanza 46 e la successiva 60, con quanto
abbiamo votato il 13 febbraio 2017, mi riferisco alla delibera sull'immobile di via Lombroso 16,
che è stato ceduto a EDISU. Abbiamo poi successivamente sempre nella Commissione Consiliare
parlato dell'ordinanza 60 che è successiva all'ordinanza 46, sulla riduzione di apertura degli orari
notturni e dehors, e non solo, anche dei locali. Colgo l'occasione visto che ne ho facoltà per
rammentare chi confondeva le parole dell'Assessore Curti e accostava il dehors ad un concetto di
democrazia in un suo scritto del 2011, che in realtà non è che il dehors venisse accostato ad un
concetto di democrazia, era l'uso dello spazio pubblico che veniva accostato al concetto di
democrazia stessa. Ci sono criteri e requisiti che valgono per tutti, però è certo che spetta alla
politica definire e far rispettare. Io conoscendo già, perché ci è già stato anticipato ed espresso la
volontà dei Consiglieri della maggioranza di non votare a favore della nostra revoca, chiedo
comunque che i Consiglieri della maggioranza facciano una riflessione in merito alla nostra
proposta di mozione, della Consigliera Artesio, mia e del Consigliere Lavolta, perché questa
ordinanza è partita male, è partita in un momento estremamente delicato per la Città di Torino,
esattamente pochi giorni dopo la tragedia di piazza S. Carlo. L'ordinanza può essere migliorata, ci
abbiamo provato, è stato un test come voi avete ampiamente detto, mi auguro che la prossima volta
possa essere fatta in una maniera nettamente migliore, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, ho iscritto a parlare la Consigliera Grippo, ne ha facoltà per tre minuti.

GRIPPO Maria Grazia
Grazie Presidente, ma mi accorgo di non aver firmato la mozione per pura distrazione,
condividendone in pieno lo spirito, le intenzioni e i contenuti. Dal dibattito e dagli interventi che
abbiamo ascoltato, quelli prima di me, mi è sopraggiunto l'obbligo di fare alcune precisazioni in
particolare rispetto a quanto detto dal Consigliere Russi. Lui ricorda che è stato concordato con le
realtà del territorio il percorso che ha condotto, se non ho mal compreso, alla firma di questa
ordinanza, e non si direbbe rispetto a quella che è la risultanza delle audizioni che abbiamo fatto
recentemente con gli operatori di S. Salvario, dove non mi verrà nessuno a dire che ci sia
contentezza rispetto ai risultati prodotti dall'ordinanza stessa. Intanto l'incapacità del suo pieno
rispetto e non faccio nemmeno riferimento, pur se è citato nella narrativa, agli eventi occorsi alla
sera del 20 giugno, perché non vorrei neanche collegarli, c'è un fenomeno che è quello della
movida, movida che in quanto tale non è mala, ma la movida io credo sia l'esasperazione di un
fenomeno sociale che è credo auspicabile lo stare insieme delle persone in spazi che sono spazi di
tutti, o per lo meno io così la penso. È chiaro che là dove ci sono tante persone nello stesso posto,
bisogna imparare a convivere e favorire questa convivenza, e favorire il rispetto degli interessi di
tutti che sono stati ben ricordati dalle persone che sono intervenute prima di me. O abbiamo
ascoltato due audizioni completamente diverse o pare evidente che ci sia un quasi totale fallimento
di quelle che erano le intenzioni dell'ordinanza, che è andata a colpire quelli che non erano nel
mirino dell'amministrazione, che ha appena sfiorato il problema dei minimarket, che comunque
poteva anche essere preso in un'altra maniera. C'è stato addirittura segnalato che rispetto al
discorso della microcriminalità si stanno riprendendo degli spazi soggetti poco raccomandabili, che
un tempo si vedevano meno, questo detto da chi è venuto in Commissione a parlare, quindi il
certificare un risultato positivo dell'ordinanza 46 che impedisce di votare una proposta di mozione
che ne chiede la revoca è una totale autocertificazione che va benissimo, però almeno l'onestà
intellettuale di ricordarlo, perché quando si ricorda che è stato concordato con le realtà del territorio,
non so quando e non so come, ma certamente se lo dite sarà così, di muoversi in questa direzione,
poi probabilmente qualcuno deve dire : "Abbiamo concordato una città ma ci siamo sbagliati", se i
risultati sono quelli, perché, l'avevo già fatto presente all'Assessore Sacco, e mi dispiace che non
sia presente in aula, non è che possiamo immaginare di andar a chiudere i buoi quando... no a
chiudere la stalla quando i buoi son già scappati, cosa che per altro già farebbe, già ha fatto oggi...

VERSACI Fabio (Presidente)
La invito a concludere, collega.

GRIPPO Maria Grazia
Le chiedo scusa, ancora una parola e riguarda la coerenza, e lo dico perché non ho avuto modo,
Presidente, proprio qualche secondo, di intervenire nel dibattito di prima. Coerenza non è soltanto
come dire un vezzo intellettuale che qualifica le persone, così in quest'Aula ci facciamo i processi
reciprocamente, è una garanzia per i cittadini che ci hanno votato o non ci hanno votato, visto e
considerato che dite che abbiamo perso, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, ho iscritto a parlare il Consigliere Carretto, ne ha facoltà per tre minuti.

CARRETTO Damiano
Presidente, allora, ho tre minuti quindi sarò breve e conciso. Prima questione, è un dato di fatto che
qualcosa sulla malamovida o sui problemi dei quartieri interessati dall'attività, diciamo, di
commercio notturno, chiamiamolo come vogliamo, è un dato di fatto che qualcosa andasse fatto,
perché i segnali che arrivavano dai cittadini non ultimo l'esposto che stavano preparando i cittadini
di S. Salvario sono un segnale, sono un segnale per cui l'Amministrazione doveva agire per
riportare una situazione che era obiettivamente sfuggita al controllo, in una situazione di quanto
meno vivibilità. Come già detto in Commissione, la sfida è quella di trovare un punto di equilibrio
tra tutti gli interessi in gioco e al momento dalle nostre diciamo... da quello che ci viene riferito e
stiamo andando in questa direzione, e l'ordinanza sta avendo questi risultati. E' palese, Consigliera
Foglietta, malgrado le sia già stato spiegato in Commissione, ma purtroppo qua sembra che arrivino
con il compitino lo leggono e dimenticano quello che è stato già detto in Commissione. Non si parla
di test nel senso proviamo, vediamo cosa succede. Siccome la situazione della movida è un
problema complesso che non ha una bacchetta magica, non ha una soluzione che chiunque può
mettere in campo e sa con la certezza del cento per cento risolverà quel problema. E' un problema
complesso che ha tante sfaccettature, questa è solo una parte della soluzione, sappiamo che può
essere migliorata ma questo non vuol dire con test, ovvero, che si tira il dado e vediamo cosa
succede. E' costruita, come ha detto il Consigliere Russi, sulla base di dialogo sul territorio, per cui
quello che è il risultato finale può essere migliorabile, ma sicuramente si va in quella direzione.
Ultima cosa, questione città universitaria, l'ho già detto in Commissione, per le residenze Lombroso
si parla di 60 posti letto, non è che quella residenza cambierà l'equilibrio di S. Salvario, non è
quella residenza che cambia l'equilibrio della città universitaria. E come ho detto sicuramente la
città deve garantire degli spazi di socialità, dei luoghi del divertimento, ma come ho già detto il
divertimento non significa... non è un'equazione per cui divertimento uguale libertà di fare quello
che si vuole, quindi da questo punto di vista deve essere abbastanza chiaro, seconda cosa io voglio
sperare che l'attività di Torino come città universitaria, sia basata sul fatto che abbiamo delle
università che sono delle eccellenze. Quindi io mi auguro che gli studenti vengano a studiare a
Torino perché abbiamo delle signore università. Con questo ripeto siamo contrari all'annullamento
dell'ordinanza perché secondo noi è un primo passo, che deve essere ovviamente poi implementato,
per rendere i quartieri vivibili e trovare questo famoso punto di equilibrio tra tutti gli interessi. E'
una cosa facile? No, ma ci stiamo provando, grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie, ho iscritto a parlare la Consigliera Paoli, ne ha facoltà per tre minuti.

PAOLI Maura
Grazie Presidente, io volevo ringraziare i Consiglieri che hanno portato questa mozione, perché,
nonostante il nostro voto sia contrario abbiamo avuto modo di affrontare l'argomento in
Commissione, stimolando così un confronto politico che ha ammesso che sia mancato. Perché è
vero che l'Assessore Sacco ha avviato un percorso molto lungo con i cittadini, con gli esercenti e
con il territorio, che ha portato a quest'ordinanza, ma probabilmente valeva la pena fare un
ragionamento politico più ampio, per capire in che direzione va questa ordinanza. In Commissione è
stata fatta un'affermazione secondo me importante, che provo a riassumere, ovvero che i
comportamenti devianti non si cambiano con la repressione, ma con processi culturali, e uso il
termine deviante per la risposta che tali comportamenti suscitano nell'ambiente socio-culturale in
cui hanno luogo. Cantare alle tre del mattino in spiaggia non ha la stessa conseguenza che ha farlo
in piazza Saluzzo. Personalmente, sono d'accordo con questa affermazione e non sarà l'ordinanza
46 a convincere i giovani a non urlare alle tre del mattino, a non urinare o vomitare per strada e a
non lasciare i rifiuti dove capita. Servirà un processo culturale per passare dalla concezione che le
aree identificate nell'ordinanza non siano zone franche come si è fatto credere in questi anni e
diffondere la cultura del rispetto della convivenza, ma una cosa non deve escludere l'altra e per
questo siamo contrari al ritiro di quest'ordinanza, nonostante attui il Decreto Minniti che è vero che
è ancora in discussione e abbiamo chiesto approfondimenti proprio per capire tutti gli aspetti del
Decreto e in questa fazione preventiva, purtroppo annunciata prima che iniziassimo la discussione
dei Minniti, potrà essere un elemento in più a disposizione del Consiglio. Concludo dicendo che
sanzioni e processi culturali, dovrebbero viaggiare parallelamente, ma le prime sono più immediate
e fanno più clamore, mentre i processi invece richiedono tempo e sono più lunghi e più silenziosi.
Ma noi vigileremo affinché vengano portati avanti. Grazie.

VERSACI Fabio (Presidente)
Grazie a lei, non ho nessun altro iscritto a parlare, pongo in votazione la mozione. Prego Consiglieri
votate.
Tutti i Consiglieri hanno votato? Dichiaro chiusa la votazione, presenti 27, favorevoli 5, contrari 22,
dichiaro la mozione respinta.
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