Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie, Presidente. Su questa delibera, ovviamente, se ne è già parlato in Commissione e affronta un tema che è quello dei beni comuni, che è un tema che negli ultimi anni ha preso molto piede e forse dal referendum sull'acqua pubblica, che diciamo ha posto in maniera forte l'attenzione su quelli che appunto sono i beni comuni della collettività e di cui deve essere garantita la fruizione pubblica. Tendenzialmente in questi anni chi si è occupato dei beni comuni è stato definito in maniera anche un po', diciamo così come presa in giro, benicomunista, sono stati i benicomunisti, non sempre il termine benicomunista è stato usato con un'accezione positiva, ecco, invece secondo noi il tema dei beni comuni è un tema importante, è un tema che è fondamentale che entri al centro di quella che la vita delle amministrazioni pubbliche. Potrei appunto citare un grande uomo politico italiano che è venuto appena a mancare da poco che è Stefano Rodotà che diceva appunto che i beni comuni sono a titolarità diffusa, appartengono a tutti e a nessuno, nel senso che tutti devono poter accedere ad essi e nessuno può vantare pretese esclusive, devono essere amministrati muovendo dal principio di solidarietà indisponibili per il mercato, i beni comuni si presentano così come strumento essenziale perché i diritti di cittadinanza, quelli che appartengono a tutti, in quanto persone, possono essere effettivamente esercitati. Ovviamente il tema principale dei beni comuni è la contrapposizione alla tendenza, voga negli ultimi anni, alla privatizzazione, a rendere i beni comuni oggetto di mercato fondamentalmente, quindi una dicotomia diciamo tra pubblico e privato che spesso ha fatto sì che beni della collettività siano poi stati affidati a privati per un uso esclusivo, che va contro il concetto stesso di bene comune. Pertanto sappiamo che, appunto purtroppo viste le condizioni finanziarie degli enti pubblici degli ultimi anni, l'alternativa che si è sempre posta è stata quella di fatto valorizzare i beni comuni, privatizzare i beni comuni, creare reddito e ricavo sui beni comuni e io credo che invece un'Amministrazione lungimirante deve capire quali sono appunto i beni comuni da preservare per le future generazioni, i beni comuni che devono trovare una gestione diversa, una gestione condivisa, una gestione partecipata del bene stesso e non si può sempre ridurre all'aspetto puramente economico perché un bene comune può avere risvolti ben oltre quello che è il mero valore materiale. Quindi, di fatto, riteniamo importante la proposta di modifica della Consigliera Artesio e riteniamo importante che la Città di Torino si dimostri un'Amministrazione lungimirante capace di dare ai beni comuni una gestione condivisa, aperta, fruibile e il più possibile trasparente. Quindi diciamo che come Movimento 5 Stelle siamo, siamo decisamente favorevoli a questa proposta grazie. |