Consiglio Comunale

2001 12065/02

CITTA' DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale il 10 dicembre 2001

OGGETTO: SAFIYA HUSSEINI TUNGAR TUDU: CONDANNA A MORTE. NO ALLA PENA DI MORTE.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

Safiya è una giovane donna nigeriana condannata a morte mediante lapidazione per aver concepito un figlio fuori dal matrimonio.

La donna se non otterrà la grazia, in conseguenza della legge islamica (Sharia) sarà sepolta viva in una buca fino all’altezza del seno e poi lapidata a morte dagli abitanti del suo villaggio. Prima le sarà consentito di allattare per 144 giorni il bambino a cui ha dato la vita e che, per assurdo, è diventato la sua condanna a morte.

CONSIDERATO CHE

- la pena di morte è la negazione del diritto alla vita riconosciuto universalmente;

- le Nazioni Unite riconoscono l’assenza di dati capaci di dimostrare che il suo uso sia un deterrente efficace contro i crimini più efferati;

- da anni i reati gravi non hanno subìto alcuna riduzione significativa, lì dove la pena di morte è stata reintrodotta;

- a logica crudele (come insegna il mito classico di Medea e Giasone) di "vita per vita" è avvertita come arcaica e inaccettabile in gran parte del nostro pianeta. Il sistema giudiziario praticamente ovunque cerca di superare questo modo inumano di trattare persone che hanno commesso crimini, anche i più gravi;

- oggi più della metà degli stati non utilizzano la pena di morte, alcuni l’hanno abolita totalmente (da ultimo, la Jugoslavia), mentre altri hanno deciso, nei fatti, di non metterla in pratica.

CONSIDERATO ALTRESI’ CHE

il caso di Safiya è anche emblematico della degradante condizione in cui versano le donne in alcuni paesi del nostro globo.

RICHIAMATI

gli APPELLI ALLA GRAZIA che provengono da più parti (la Comunità di Sant'Egidio, l'Agenzia Anbamed, il premio nobel Dario Fo, etc…).

IMPEGNA

il Sindaco a farsi: