TESTO COORDINATO CON EMENDAMENTI APPROVATI IN I + II C.C.P.

Servizio Centrale Affari Istituzionali

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C I T T A' D I T O R I N O

PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO “ Inosservanza della Regione Piemonte delle leggi dello Stato relative al ripianamento delle perdite delle aziende di trasporto pubbliche e private per gli anni 1987-1993 e per gli anni 1994-1996, relative ai contributi in conto capitale per la sostituzione di autobus e per l'acquisto di veicoli elettrici o a combustibile alternativo, nonché all'applicazione del trasferimento di funzioni a comuni e province” presentata dai vari Consiglieri Comunali in data 13 novembre 1998.

    Accertato che:

-     il Governo italiano ha finanziato la copertura delle perdite delle aziende di trasporto pubbliche e private per gli anni dal 1987 al 1993 ed ha trasferito alla Regione Piemonte quattro annualità di tali finanziamenti (quelle relative agli anni '95-'98) delle quali è pervenuta alle aziende soltanto mezza annualità;

-    la Regione Piemonte non è riuscita a riscuotere parte di queste annualità per la sua incapacità ad utilizzare i fondi disponibili pregiudicando così l'efficienza e lo sviluppo dei servizi di trasporto;

-    nel bilancio di costituzione dell'ATM è iscritto a questo titolo un credito di 350 miliardi (determinato sulla base di conformi dichiarazioni degli uffici regionali) dei quali 140 avrebbero già dovuto essere erogati;

-    la mancata spendibilità di tali risorse impedisce ad ATM di attuare il programma di miglioramento della rete e delle vetture tranviarie, costringendola ad utilizzare veicoli obsoleti, costosi per manutenzione, non rispondenti a moderne esigenze di mobilità e compatibilità ambientale, di comfort dei passeggeri e di tutela della salute dei conducenti, e la espone al rischio di non poter far fronte al pagamento dei 290 autobus appena acquistati;




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-    tutto ciò impedisce ad ATM di rimborsare gli ottanta miliardi che il Comune di Torino ha a suo tempo anticipato a copertura di perdite, anche con gravi ripercussioni sul bilancio comunale;

rilevato che:

-    la Regione Piemonte appare intenzionata a porre in essere analogo comportamento sia per quanto riguarda i contributi ricevuti dallo Stato in conto ripianamento perdite 1994-96, sia per quanto riguarda i contributi ricevuti dallo Stato in conto capitale per le annualità 96-98 e successive;

-    che la Regione Piemonte non intende far fronte agli obblighi che derivano dalla Legge di redigere i piani regionali di trasporto, di stabilire i servizi minimi e di costituire in relazione ad essi e al tasso programmato di inflazione il fondo destinato ai trasporti pubblici;

-    che la Regione Piemonte non intende dare attuazione a quanto stabilito dalla Legge Regionale 22/98 che obbliga la Giunta Regionale a rivedere i parametri e gli elementi di riferimento, nonché a rivedere i costi economici standardizzati, utilizzando la propria inefficienza per sottrarsi alla responsabilità di fissare e finanziare le risorse necessarie al trasporto pubblico piemontese;

-    che la Regione Piemonte intende utilizzare la mancata definizione di elementi certi per ridurre i trasferimenti a Comuni e Province dei fondi in conto esercizio che storicamente si sono già dimostrati insufficienti complessivamente, per di più ripartendoli con criteri arbitrari che hanno penalizzato il bacino torinese;

-    che tale comportamento farà mancare risorse non solo per il 1998 e per il 1999 ma anche per gli anni futuri, impedendo ogni ragionevole pianificazione e sviluppo dei trasporti pubblici;

-    che in conseguenza di ciò la Regione Piemonte pretenderebbe che Comune, Province e Aziende sottoscrivano contratti di servizio non definiti nel servizio da rendere e privi di copertura finanziaria effettiva;



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-    constatato che la “crescita” miliardaria fatta dalla Regione Piemonte sui finanziamenti sul bacino torinese, costringerebbe l'ATM a proporre un aumento tariffario ben più pesante di quello necessario a ottenere la copertura ricavi-costi del 35% stabilita per legge, o in alternativa, a tagliare servizi e occupazione;

-    constatato che inoltre tale aumento tariffario, per effetto dei meccanismi messi in atto dalla Regione non si tradurrebbe in un maggior finanziamento al trasporto torinese finalizzato al suo miglioramento, ma in una vera e propria tassa pagata dai torinesi a favore del trasporto in altre Province;

-    ritenuto inaccettabile che in contribuenti torinesi debbano sopportare un ulteriore costo del servizio pubblico di trasporto, per il quale hanno già pagato le tasse “scippate” dalla Regione Piemonte;

-    ribadita l'incapacità gestionale della Regione Piemonte, che ha avuto sospesa l'erogazione di una parte delle rate dei fondi disponibili per i trasporti, con il concreto rischio che l'esperienza si ripeta anche nel 1999 e negli anni a venire;

-    considerato che il piano programma ATM è basato sulla base quantitativa e temporale dei suddetti trasferimenti regionali dovuti per legge, e sul presupposto che non si generino perdite aggiuntive, e che il mancato verificarsi di tali condizioni ne pregiudicherà la realizzazione, e porrà a carico del Comune di Torino oneri rilevanti;

IL CONSIGLIO COMUNALE

esprime la più vibrata protesta e indignazione per il malgoverno regionale nel settore dei trasporti pubblici;

impegna il Sindaco e gli Assessori competenti:

-    a farsi portatori di tale protesta presso i Ministri competenti e a richiedere il loro intervento affinché i fondi per il trasporto pubblico locale siano congruamente determinati, equamente distribuiti e prontamente trasferiti;



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-    ad assumere ogni altra iniziativa, comprese quelle legali, atta ad evitare il protrarsi di questa scandalosa situazione e le sue rischiose conseguenze presenti e future per il trasporto pubblico torinese.

                                                F.to     Mariangela Rosolen
                                                    Giuseppe Borgogno
                                                    Silvio Viale
                                                    Michele Paolino
                                                    Mario Contu
                                                    Giovanni Porcellana
                                                    Paolo Bonino
                                                    Domenico Gallo
                                                    Franco Quesito