Consiglio Comunale 9801768/02

C I T T A' D I T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale il 10 marzo 1998

OGGETTO: APPELLO PER LA DIFESA DEI DIRITTI UNIVERSALI CONTRO LA SEGREGAZIONE DELLE DONNE IN AFGHANISTAN.

“Il Consiglio Comunale di Torino,

Facendo riferimento

alla dichiarazione universale dei diritti Umani che proclama il principio dell'uguaglianza dei diritti tra uomini e donne e che proprio nel 1998 compie 50 anni;

Ricordando

come i numerosi consessi internazionali (dichiarazioni di Vienna del '93, piattaforma di Pechino del '95) sia stato ribadito con forza che i diritti delle donne sono parte inalienabile ed indivisibile dei diritti umani e che quindi nessun motivo di religione, tradizione, cultura può giustificare la loro violazione;

Considerato che

nonostante gli appelli lanciati da molte nazioni, associazioni umanitarie, forze politiche, il regime dei Talebani, insediatori a Kabul nel 1996, ha continuato a violare i diritti delle donne segregandole in una condizione di vita inaccettabile, privandole di tutti i diritti fondamentali, costringendole ad indossare il “burka”, che, materialmente e simbolicamente tende a renderle “invisibili”, impedendo loro di usufruire dell'assistenza sanitaria, dell'istruzione, del lavoro e vietando persino l'accesso agli aiuti umanitari;

Considerato altresì

che già negli anni '96-'97 questo Consiglio Comunale aveva approvato un o.d.g. che denunciava tale stato di cose e sollecitava un intervento, da parte del Sindaco, presso le competenti autorità

per offrire appoggio e solidarietà nei confronti delle donne afghane.

Tutto ciò premesso,

CHIEDE

al Sindaco e alla Giunta di far giungere questo appello all'ONU perché si adoperi affinchè:
- il regime dei Talebani non venga riconosciuto sino a che continueranno le azioni di segregazione e discriminazione nei confronti delle donne;
- gli aiuti umanitari siano accessibili anche alle donne afghane;
- sia rispettata la dichiarazione universale dei diritti umani e siano garantiti i diritti di tutti.”