Divisione Servizi Tributari, Catasto e Partecipate
Settore Catasto

n. ord. 153
2001 08163/67

CITTA' DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 5 NOVEMBRE 2001

(proposta dalla G.C. 16 ottobre 2001)

OGGETTO: ASSUNZIONE DIRETTA DELLA GESTIONE DEL CATASTO DA PARTE DELLA CITTA'- APPROVAZIONE.

Proposta dell'Assessore Bonino.

La Città di Torino, dimostrando una lungimiranza che poche altre città italiane hanno avuto, ha posto le basi, con la sottoscrizione del "Protocollo d'Intesa per l'aggiornamento e l'interscambio della banca dati catastale" (1998), attualmente prorogato, e la "Convenzione con l'AIPA per la sperimentazione di un modello d'interscambio" (1999), a una serie di attività che, con il mutato quadro legislativo (in particolare vedasi i D.P.C.M. del 14/12/2000, D.P.C.M. del 19/12/2000 e D.P.C.M. del 21/3/2001 relativi al trasferimento di risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative), vengono rivestite di una nuova importanza, in quanto chiaramente propedeutiche al decentramento catastale: la Città deve dunque scegliere se, al termine del 2003, intenda gestire in proprio, o meno, il Catasto.

Va precisato che il Catasto è l'archivio della consistenza del patrimonio immobiliare, comprensivo dei dati relativi ai possessori; esso è quindi la base fondamentale per la conoscenza del territorio. Il complesso di queste informazioni è anche identificato con il termine Anagrafe Immobiliare.

Va sottolineato che, a partire da tale data, la Città avrà comunque la responsabilità del Catasto, indipendentemente dal fatto che essa decida di gestire autonomamente l'archivio in questione, o decida di affidarne la gestione all'Agenzia del Territorio.

Si profilano dunque due possibili soluzioni alla questione:
- Catasto gestito direttamente dalla Città di Torino (attività da svolgersi, eventualmente, anche con il supporto di Enti Strumentali);
- Gestione del Catasto demandata dalla Città di Torino all'Agenzia del Territorio, ferma restando la responsabilità della prima per i risultati della gestione stessa.

CATASTO GESTITO DIRETTAMENTE DALLA CITTÀ DI TORINO (ATTIVITÀ DA SVOLGERSI, EVENTUALMENTE, ANCHE CON IL SUPPORTO DI ENTI STRUMENTALI

E' affermazione condivisa che le anagrafi delle persone e del territorio siano strumenti indispensabili di conoscenza, per una corretta amministrazione comunale, e per tanto, nel momento in cui la Città decida di assumersi l'onere della gestione diretta del Catasto, essa avrà chiari ed evidenti vantaggi sintetizzabili come segue:
- migliore controllo delle trasformazioni del territorio (Urbanistica ed Edilizia Privata con lavori pubblici e concessioni edilizie) e più semplice integrazione dell'accatastamento nell'iter delle pratiche edilizie, per altro prevista da DPR "Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia" (approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva il 24 maggio 2001 ed in attesa di pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale"), che, agli artt. 24 e 25, prescrive che la richiesta di accatastamento venga consegnata allo sportello unico comunale il quale provvederà poi alla trasmissione al Catasto;
- migliore gestione delle entrate che utilizzano i dati catastali (ICI, TARSU), con conseguente migliore definizione della politica di reperimento delle risorse finanziarie necessarie all'Ente. A questo proposito, è necessario rimarcare come la Città abbia creato una apposita banca dati del proprio patrimonio immobiliare (NUI: Numerazione delle Unità Immobiliari) che, nel momento in cui il Comune si accollasse la gestione del Catasto, verrebbe integrata in quella complessiva dell'anagrafe immobiliare;
- possibilità di integrazione delle informazioni territoriali catastali con il sistema informativo comunale: applicazioni GIS nei campi della certificazione urbanistica, dell'ambiente, protezione civile, ecc.
- effettivo controllo per mantenere costantemente allineate le rappresentazioni cartografiche della carta tecnica comunale, che descrive lo stato "reale" dei luoghi, e della carta catastale, che fornisce la rappresentazione legale degli stessi, superando definitivamente l'anacronistico dualismo tra le due carte del Catasto terreni (rappresentazione ufficiale e informatizzata) e del Catasto urbano (disponibile solo in forma cartacea e non congruente per scala e taglio dei fogli con l'altra rappresentazione).

Bisogna, inoltre, tenere ben presente che la Città investe in questa direzione ormai da lungo tempo e che le principali attività finora da essa compiute in questa direzione sono state:
- l'attribuzione della rendita definitiva a circa 180.000 unità immobiliari (le unità immobiliari ammontano complessivamente a circa 740.000), riducendo al 3% i casi di unità prive di rendita aggiornata (le attività in corso mirano a ridurre significativamente questo residuo);
- la creazione delle microzone censuarie;
- la costituzione dell'Osservatorio immobiliare;
- la realizzazione sperimentale di uno sportello decentrato per informazioni catastali al pubblico;
- la definizione di una tabella unificata di punti fiduciali per l'allineamento della cartografia tecnica e catastale;
- proposta di linee guida e coordinamento per la realizzazione di uno standard cartografico relativo agli interventi nel sottosuolo (catasto delle reti tecnologiche).

Dette azioni sono, per altro, in linea con i principali filoni di indirizzo individuati dal Protocollo d'Intesa, e cioè:
- gestione della banca dati di catasto terreni per l'aggiornamento della cartografia numerica e degli archivi censuari;
- realizzazione di una rete d'inquadramento unificata tra carta Tecnica della Città di Torino e cartografia catastale;
- aggiornamento degli archivi del catasto fabbricati e formazione dell'archivio magnetico delle schede planimetriche;
- revisione del classamento delle unità immobiliari urbane;
- istituzione delle microzone censuarie;
- controllo e allineamento della toponomastica;
- formazione dell'Anagrafe Fiscale delle unità immobiliari urbane;
- sperimentazione dello sportello catastale decentrato e del sistema di interscambio Catasto-Comuni.

Per altro, è necessario sottolineare come l'assunzione della gestione del Catasto da parte della Città comporti un'adeguata predisposizione della macchina comunale, con la creazione di apposite strutture (logistiche, umane, informatiche ecc.) ad essa deputate; l'organizzazione delle strutture dovrà contemplare il fatto che la conduzione di tale attività non sarà solo risolvibile come un problema meramente informatico, bensì dovrà essere organizzato anche un gruppo di tecnici, esperti in materia catastale, in grado di affrontare adeguatamente i problemi degli utenti.

Questo modello di gestione comporta la soluzione di due ordini di problemi:
- la gestione dell'Anagrafe Immobiliare,
- la fornitura di servizi.

Tali problemi impattano trasversalmente sull'organizzazione della macchina comunale e sicuramente implicano oltre ad una riorganizzazione di una certa portata all'interno degli uffici esistenti, la creazione di nuove unità di servizi. I principali aspetti da tenere in considerazione nell'affrontare la questione sono, come accennato:
- creazione di un apposito centro di gestione informatica,
- creazione e organizzazione di una struttura tecnica composta da specialisti in materia catastale (geometri, ingegneri,…) debitamente assistita da personale con funzioni esecutive.

E' necessario rimarcare, a questo proposito, quanto sia indispensabile il supporto di personale qualificato in materia catastale.

Il tecnico presso lo sportello è, appunto, "l'esperto" che deve poter far fronte esaustivamente ad ogni richiesta dell'utente (visure, certificati, consulenza tecnica).

Già oggi il cittadino che si rivolge al Settore Catasto Comunale non richiede semplicemente la stampa di un dato catastale "scaricabile da Internet", ma la soluzione a problematiche catastali complesse quali assenza di dati catastali, consistenza, intestazione, variazioni e stadi intermedi, toponomastica, ecc. Ciò comporta la necessità di una consultazione molto frequente della documentazione cartacea.

E' dunque opportuno ribadire che la gestione dell'intera macchina catastale non sia una questione meramente informatica, ma materia che richiede una competenza specialistica, soprattutto per quanto riguarda l'interfaccia con l'utenza e gli sportelli decentrati e con le altre Amministrazioni, anche dello Stato.

A tale scopo, l'Amministrazione comunale deve tenere in considerazione anche la necessità di provvedere alla opportuna formazione in materia catastale sia per i tecnici preposti all'organismo tecnico sia, in generale, per tutti gli altri tecnici dell'Ufficio Tecnico che sono in qualche modo coinvolti.

In considerazione della complessità dei problemi esposti, qualora la Città decida per la gestione del Catasto in proprio occorre costituire uno o più gruppi di lavoro per l'elaborazione di un progetto di fattibilità (da attuare nei tempi di legge) che coinvolgano l'Agenzia del Territorio e le organizzazioni professionali quali il Collegio dei Geometri, gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, oltre, ovviamente, alle strutture comunali già dedicate al problema.

Particolare attenzione dovrà essere posta affinché il trasferimento concretizzi un miglioramento della qualità dei servizi offerti al cittadino: ad esempio estensione dell'orario di apertura degli sportelli; veicolazione de servizi all'utente tramite Web, ecc.; affidabilità e tempestività delle informazioni e dei dati forniti.

Aspetti essenziali da definire sono dunque, tra altri, l'organico necessario, le figure professionali trasferite dall'Agenzia del Territorio al Comune e le necessità di implementazione, il dimensionamento delle strutture immobiliari necessarie per espletare i servizi, tenendo conto di eventuali conferimenti da parte dell'Agenzia del Territorio, nonché le risorse finanziarie necessarie, tenuto conto delle entrate dai servizi (diritti di visura).

GESTIONE DEL CATASTO DEMANDATA DALLA CITTÀ DI TORINO ALL'AGENZIA DEL TERRITORIO.

In questo caso, è necessario definire in dettaglio quali sono gli impegni che l'Agenzia deve assumersi nei confronti della Città di Torino e, in particolare, le modalità di interscambio dei dati necessari alla Città per lo svolgimento delle proprie attività. Questa soluzione può a prima vista apparire di minor impegno per la Città, ma va tenuto conto del fatto che:
- la Città dovrà comunque sostenere un impegno finanziario per poter usufruire di attività e servizi svolti dall'Agenzia;
- è comunque necessaria l'attivazione di un sistema d'interscambio per la fornitura dei dati catastali occorrenti all'Amministrazione comunale;
- è resa più difficile e complessa l'integrazione dei dati catastali con il sistema informativo comunale; di conseguenza, le applicazioni in materia territoriale come pure i servizi offerti dalla Città potrebbero risultare meno efficienti ed efficaci.

Per contro, con l'affidamento del Catasto all'Agenzia, vi sarebbero cambiamenti molto ridotti rispetto all'attuale situazione, ma tale stato di cose costituirebbe di per sé un limite, a causa di tutti i notevoli vantaggi precedentemente illustrati che andrebbero comunque persi.

Sulla base delle considerazioni sopra esposte, i vantaggi di una gestione del Catasto da parte della Città inducono a fare questa scelta senza esitazione.

Tutto ciò premesso;

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;

Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1) di approvare, per i motivi espressi nella parte narrativa, e che qui integralmente si richiamano, la gestione del Catasto terreni e fabbricati direttamente da parte della Città di Torino e di delegare al Sindaco e alla Giunta tutti i provvedimenti necessari alla sua attuazione;

2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.