Divisione Edilizia e Urbanistica

99 09053/09

Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 6 DICEMBRE 1999

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO NEBIOLO - AREA COMPRESA TRA VIA BOLOGNA, VIA PADOVA, VIA COMO E CORSO NOVARA - AI SENSI DELL'ART. 40 COMMA 5 DELLA L.U.R. 56/77 - ADOZIONE.

    Proposta dell 'Assessore Viano.

    Con deliberazione del Consiglio Comunale n.25 dell'11 febbraio 1997 (mecc. 9700294/09) esecutiva dal 24 febbraio 1997, pubblicata sul B.U.R. n.38 del 24/9/1997, è stato approvato il piano particolareggiato "Nebiolo" - ambito 9.31 - inteso alla trasformazione, in conformità agli indirizzi del nuovo Piano Regolatore Generale, dell'ex complesso industriale - officine Nebiolo - e finalizzato all'attuazione del programma pluriennale di edilizia residenziale pubblica, approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte il 12 ottobre 1993.
    Come noto, l'Amministrazione Comunale aderì a detto programma assoggettando a piano particolareggiato alcuni compendi urbani - tra i quali si colloca l'ambito Nebiolo - ove realizzare costruzioni in gran parte da finanziare con i fondi per l'edilizia sovvenzionata.
    Il piano esecutivo in questione, al fine di poter attuare un intervento integrato multifunzionale, non contempla esclusivamente edilizia residenziale pubblica, bensì anche attività di servizio alle persone e alle imprese, attrezzature di interesse comune, attrezzature e servizi sociali di interesse generale, aree per la viabilità, verde pubblico attrezzato e parcheggi pubblici interrati.
    Tali funzioni sono state aggregate in quattro lotti, aventi le seguenti destinazioni d'uso: lotti I e II - edilizia residenziale pubblica, attività di servizio alle persone e alle imprese; lotto III - attrezzature di interesse comune con possibilità di insediare anche quelle di interesse generale e attività di servizio alle persone e alle imprese; lotto IV - verde pubblico, parcheggio pubblico interrato.
    Successivamente all'approvazione del piano particolareggiato, si sono manifestate alcune nuove esigenze di interesse pubblico consistenti in richieste da parte di cittadini, di rappresentanti della Circoscrizione interessata, di Enti e di organizzazioni politiche nonché di associazioni culturali, che comportano parziali adeguamenti e modificazioni dello strumento urbanistico esecutivo.
    La prima di tali esigenze è rappresentata dalla richiesta di salvaguardare, previ opportuni interventi di riqualificazione edilizia, l'intero edificio a tre piani fuori terra esistente lungo il lato est della via Padova (parte dell'ex sede del complesso officine Nebiolo), che per il suo buono stato di conservazione e per la sua dignità architettonica merita di essere mantenuto e utilizzato. Orientamento, questo, suffragato peraltro, in sede di stesura del piano particolareggiato vigente, dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Torino che, richiamato un proprio precedente nulla-osta in merito alla demolizione degli altri edifici dell'isolato, aveva richiesto il mantenimento di alcune parti del fabbricato industriale sito lungo la via Padova, a memoria del valore documentario dello stesso, affinché venisse progettualmente inglobato nell'insieme dei nuovi edifici previsti.
    Il presente provvedimento destina detto immobile ad attrezzature di interesse comune (indicativamente culturali, sociali, sanitarie, amministrative ecc.) Si è ritenuto tuttavia indispensabile, così come già nelle previsioni del piano particolareggiato vigente, ammettere, sulla base di necessità che dovessero emergere nel tempo, l'insediamento anche di attrezzature e di servizi sociali pubblici di interesse generale da allocare nel suddetto immobile con le specificazioni che verranno successivamente illustrate.
    La seconda nuova esigenza, manifestatasi successivamente all'approvazione del piano particolareggiato, espressa dalle numerose richieste e segnalazioni, avanzate dagli abitanti della zona e dagli studenti degli istituti scolastici ubicati nei pressi dell'area ex-Nebiolo, è quella di creare, lungo il corso Novara, un'ampia visuale verso le aree verdi previste all'interno dell'isolato, con la realizzazione di accessi che garantiscano una maggiore percettibilità e fruibilità dello spazio pubblico.
    La terza esigenza, emersa successivamente all'approvazione dello strumento urbanistico esecutivo, consiste nella richiesta, da parte di associazioni culturali torinesi, di salvaguardare non soltanto la manica dell'edificio prospettante la via Padova descritta in precedenza, ma di estendere tale possibilità di recupero anche su altre parti dell'ex impianto industriale Nebiolo, che possano presentare caratteri di interesse storico-architettonico oltre che documentario, da destinare a servizi per la Città: attrezzature di interesse comune, parcheggi pubblici multipiano fuori terra, ovvero a servizi di supporto alle attività ludico-sportive previste sulle aree verdi dell'ambito in questione.
    Al fine di accedere a detta richiesta rispettando nel contempo le prescrizioni e gli indirizzi del Piano Regolatore Generale, si rende necessario permettere la conservazione, previ opportuni interventi di riqualificazione edilizia e sulla base delle necessità da accertare in sede di progettazione esecutiva, dei corpi di fabbrica dismessi delle ex officine Nebiolo esistenti lungo la via Bologna e lungo il tratto stradale del corso Novara compreso tra la via Bologna e il protendimento della via Tollegno, fatta salva comunque l'eventualità di ampliamento verso est, come consentito dal vigente piano esecutivo, della palazzina prospiciente la stessa via Bologna, sede del commissariato della Polizia di Stato "Barriera di Milano".
    In relazione a quanto sopra esposto si rende, quindi, necessario procedere, mediante variante al piano particolareggiato, a parziale revisione del medesimo, in modo tale da adeguarlo alle nuove esigenze emerse dalla sua approvazione ad oggi, assicurandogli nel contempo il corretto rapporto tra insediamenti previsti e relative attrezzature di uso pubblico.
La variante prevede:
A)    l'eliminazione dei due corpi di fabbrica, a cinque piani fuori terra, previsti dal progetto del piano esecutivo vigente lungo il filo di fabbricazione delle vie Como e Padova, per consentire la conservazione dell'intero edificio prospettante la via Padova. Detto edificio viene così inglobato nel lotto II, destinato ad attrezzature di interesse comune ed assoggettato a interventi di riqualificazione edilizia, ai sensi dell'articolo 19 delle norme urbanistico-edilizie di attuazione della presente variante.
    Nell'ipotesi in cui si manifestasse la necessità di mantenere in sito alcune delle attività attualmente ospitate nel suddetto edificio, ovvero, in rapporto ad altre esigenze, a livello cittadino, che dovessero maturare nel tempo, e alla possibilità di allocare attrezzature di interesse comune in altri spazi previsti nella Circoscrizione dal Piano Regolatore Generale, è ammesso, analogamente a quanto già consentito dalla normativa del piano esecutivo vigente, l'utilizzazione dell'edificio di cui trattasi, totalmente o parzialmente, anche per attrezzature e servizi sociali pubblici di interesse generale. Inoltre nel rispetto delle quantità massime ammesse dal Piano Regolatore Generale, una quota parte dello stesso edificio può essere destinata, in sede di progettazione esecutiva, per l'insediamento di attività di servizio alle persone e alle imprese.
    Come specificato successivamente, il dimensionamento dei servizi pubblici previsti dalla presente variante soddisfa gli standard di legge anche nella seconda ipotesi sopra illustrata.
    Al fine di garantire l'accesso pubblico dalla via Padova alle aree verdi interne dell'ambito, coerentemente con quanto indicato dal Piano Regolatore Generale, è prevista, in corrispondenza del protendimento della via Bergamo e previe le demolizioni indicate nella planimetria di progetto - Tavola A - la realizzazione di un portale così come prescritto dall'articolo 21 delle N.U.E.A. come modificato dalla presente variante;
B)    la modificazione di alcuni limiti e della cubatura in progetto del lotto I che è destinato all'edilizia residenziale pubblica. La superficie fondiaria del lotto viene ridotta, rispetto alle previsioni del piano vigente, di circa mq 1065 e cioè da circa mq 6980 a circa mq 5915 accompagnata dalla contestuale riduzione della superficie lorda di pavimento massima edificabile sul lotto stesso di mq 940 e cioè da mq 14440 a mq 13500.
    Il suddetto lotto corrisponde quindi, così come indicato sulla planimetria di progetto - Tavola B -, alla porzione nord dell'ambito di trasformazione delimitata dai tratti stradali del corso Novara, della via Como e dai nuovi parcheggi a raso da realizzare sul protendimento della via Bersezio e della via Tollegno (vedasi schema assometrico e schema planimetrico a colori allegati a titolo illustrativo).
    I nuovi edifici residenziali in progetto devono essere realizzati secondo le prescrizioni indicate nell'articolo 10 delle norme urbanistico-edilizie di attuazione del piano particolareggiato così come modificate dalla presente variante.
    Di conseguenza, per parte degli edifici residenziali pubblici indicati dal piano particolareggiato vigente lungo il corso Novara dovrà essere prevista, nel rispetto degli indirizzi dello strumento urbanistico generale (nel caso specifico allineamenti e viabilità urbana), una nuova posizione idonea a consentire la realizzazione di un isolato a cortina edificata lungo alcuni tratti delle strade pubbliche perimetrali e interne alla zona di trasformazione. Tale soluzione permette di realizzare un isolato residenziale che sottrae la vista delle facciate interne degli edifici dalle vie e dagli spazi pubblici perimetrali, e determina nel contempo uno spazio privato interno al lotto stesso da sistemare a verde privato.
    Detti edifici da attuare lungo i limiti perimetrali del lotto I costituiscono, pertanto, una cortina edilizia che in sede di progettazione esecutiva potrà essere interrotta da varchi a tutt'altezza in modo da realizzare eventualmente più corpi di fabbrica fisicamente separati tra loro per alleggerire e variare la composizione architettonica dei fronti edilizi in progetto.
    La tipologia a cortina peraltro si concilia con le aspettative e le esigenze di chi abiterà detti edifici, garantendo la possibilità di poter disporre di aree libere condominiali sistemate a verde privato e non gravate di pubblico passaggio e di poter usufruire di balconi o logge inseriti nelle facciate prospicienti verso le aree private interne al lotto (facciate difficilmente visibili dagli spazi pubblici perimetrali).
    I corpi di fabbrica possono essere articolati in edifici consecutivi di altezze differenti e numero di piani fuori terra variabile nel rispetto del Regolamento Edilizio, così da dotare l'area residenziale di un carattere proprio e di una struttura formale sufficientemente varia che si concretizza anche attraverso l'aggregazione di più blocchi edilizi di diverso numero di piani.
    In conformità alle previsioni del Piano Regolatore Generale, la presente variante ammette, analogamente a quanto previsto nel piano esecutivo vigente, di insediare nell'ambito degli edifici in progetto, attività di servizio alle persone e alle imprese quali, ad esempio, attività commerciali al dettaglio, per la ristorazione, pubblici esercizi, studi professionali ecc., nella misura massima del 10% della superficie lorda di pavimento consentita nel lotto residenziale, al fine di realizzare un complesso insediativo misto e indubbiamente più vivo.
    L'area libera del lotto residenziale da sistemare prevalentemente a prato con presenza di alberature, anche se contenuta, è più che soddisfacente sotto il profilo igienico, all'aerazione e al soleggiamento, e consente di realizzare, nel sottosuolo della stessa, la quota di autorimesse afferenti alle residenze;
C)    la conservazione della porzione dell'edificio a due piani fuori terra, costituente parte dell'ex sede del complesso industriale Nebiolo, ubicato lungo la via Bologna e breve tratto del corso Novara, che viene inglobato nel lotto III, destinato ad attrezzature di interesse comune e/o ad eventuali parcheggi pubblici multipiano fuori terra da assoggettare a interventi di riqualificazione edilizia, ai sensi dell'articolo 24 delle norme urbanistico-edilizie di attuazione della presente variante. La lunghezza e la larghezza della manica di detto edificio sarà determinata in sede di progettazione esecutiva in funzione, come già espresso, del possibile ampliamento verso est dell'adiacente palazzina prospiciente la via Bologna, sede del commissariato di zona "Barriera di Milano", destinato alle stesse funzioni ovvero per altre attrezzature di interesse comune (vedasi la documentazione fotografica allegata alla relazione illustrativa);
D)    l'ammissibilità di conservare, in tutto o in parte, sulla base delle necessità da accertare in sede di progettazione esecutiva della sistemazione dell'area verde prevista sul lotto IV, i corpi di fabbrica dismessi delle ex officine Nebiolo, prospicienti il corso Novara e compresi nei limiti dei lotti III e IV; tale opportunità consente di poter assicurare la continuità dell'edificato esistente che eventualmente si volesse conservare in adiacenza del fabbricato descritto alla precedente lettera C).
    Detti corpi di fabbrica, destinati ad attrezzature di interesse comune, così come anche quello prospiciente il lato est della via Padova, di cui alla precedente lettera A), possono all'occorrenza anche essere utilizzati, in tutto o in parte, per ospitare attrezzature pubbliche connesse alle attività sportive, ludico-ricreative previste nelle aree verdi interne dell'ambito come ad esempio spogliatoi, attrezzature sportive al coperto, spazi di relazione, zone attrezzate per la sosta, il tempo libero, lo svago, ecc..
    In quest'ultima ipotesi le aree libere dei lotti II e III, fatta salva per ovvie ragioni di sicurezza quella di pertinenza del commissariato di Polizia di via Bologna, potrebbero costituire, unitamente alle aree del lotto IV, un grande spazio pubblico interconnesso con le attrezzature di interesse comune insediate negli edifici da conservare;
E)    la modificazione dei limiti del lotto IV in funzione della nuova soluzione planimetrica della presente variante, nonché la previsione di verde pubblico attrezzato per il gioco e lo sport e di parcheggio a raso in luogo di quello interrato. Detto lotto è costituito da un appezzamento di terreno, così come indicato sulla planimetria di progetto alla scala 1:1000 - Tavola B.
    Sulle aree definite dal protendimento delle vie Bersezio e Tollegno, comprese nello stesso lotto IV, è prevista la realizzazione di parcheggio pubblico a raso della superficie di circa mq 2.500. Dette aree a parcheggio potranno essere integrate, in rapporto ai fabbisogni del quartiere interessato, caratterizzato da elevata densità, e ai tipi di attività che possono essere insediate nell'ambito oggetto di Piano Particolareggiato, da altri parcheggi pubblici realizzabili, come detto in precedenza, nel corpo di fabbrica a due piani fuori terra, prospicente la via Bologna e breve tratto del corso Novara. Gli accessi al parcheggio a raso possono essere realizzati lungo il corso Novara e lungo via Como;
F)    la parziale revisione delle norme urbanistico-edilizie di attuazione del piano particolareggiato, per renderle coerenti con le modificazioni descritte ai punti precedenti.
    A seguito delle suddescritte variazioni, il dimensionamento del Piano Particolareggiato, viene modificato, nel rispetto degli standard urbanistici di legge.
    In particolare la superficie lorda di pavimento massima realizzabile sul lotto residenziale è fissata dalla presente variante in mq 13500, minore rispetto a quella prevista dal piano vigente sui due lotti residenziali pari a mq 19700, che viene così ridotta di mq 6200; conseguentemente anche l'indice territoriale riferito alla superficie della zona di trasformazione viene ridotto da mq/mq 0,71 a mq/mq 0,49.
    Nell'ipotesi di insediamento esclusivamente residenziale, alla S.L.P. massima di mq 13500 corrisponde una popolazione di 397 abitanti (calcolata con un indice di superficie abitativa di mq/ab. 34, corrispondente a mc/ab 102) inferiore di 182 abitanti rispetto a quella massima prevista dal piano esecutivo approvato.
    La dotazione minima di aree per pubblici impianti necessari all'insediamento di 397 abitanti, ai sensi del Piano Regolatore Generale, risulta pari a (ab.397 * mq/ab 18)= mq 7146.
    La normativa della presente variante consente di destinare la totalità del fabbricato prospiciente la via Padova non soltanto ad attrezzature di interesse comune, bensì anche ad attrezzature e servizi pubblici di interesse generale.
    Nell'ambito di tale seconda ipotesi la variante consente inoltre di prevedere, nel rispetto delle quantità previste dal Piano Regolatore, una quota massima di circa mq 2700 di superficie lorda di pavimento, per attività di servizio alle persone e alle imprese.
    La suddetta quota può essere allocata in parte al piano terreno degli edifici residenziali previsti nel lotto I, nella misura massima di mq 1350, corrispondente al 10% della S.L.P. residenziale ammessa nel lotto stesso, ovvero può essere prevista, sulla base delle necessità da accertare in sede di progettazione esecutiva, in tutto o in parte nei vari piani fuori terra del fabbricato ex-officine Nebiolo compreso nel lotto II.
    Nella seconda ipotesi sopra descritta la S.L.P. residenziale minima potrebbe risultare di mq 12150, cui corrisponderebbe una popolazione di 357 abitanti.
    La dotazione minima di aree per servizi pubblici necessari all'insediamento di 357 abitanti risulterebbe pari a (mq 357 * mq/ab. 18)= mq 6426, mentre quella necessaria all'insediamento massimo di mq 2700 di S.L.P. per attività di servizio alle persone e alle imprese risulterebbe pari a (mq 2700*80:100)=mq 2160, di cui almeno la metà (cioè mq 1080) deve essere destinata a parcheggio pubblico.
    Nel caso infine di eventuale insediamento di attrezzature e servizi di interesse generale, la corrispondente ulteriore dotazione di servizi pubblici, necessaria alla S.L.P. di mq 7990, risulterebbe pari a (mq 7990*80:100)=mq 6392, di cui almeno la metà (mq 3196) deve essere destinata a parcheggio pubblico.
    Complessivamente quindi, nella seconda ipotesi, il fabbisogno di servizi pubblici risulterebbe pari a mq (6426+2160+6392)= mq 14978, di cui almeno mq 4276 a parcheggio pubblico.
    Nell'"ipotesi 1" la presente variante prevede una dotazione complessiva di aree e di spazi per pubblici impianti (compreso il parcheggio a raso) pari a circa mq 21273, lievemente superiore (mq 700) a quella prevista dal piano particolareggiato (mq 20573) e così articolata:
1)    verde pubblico attrezzato per il gioco e lo sport        mq 9878
2)    attrezzature di interesse comune                               mq 8895
3)    parcheggio a raso                                                    mq 2500
                                    totale                                        mq 21273
    Nell'"ipotesi 2", di totale utilizzo per attrezzature e servizi di interesse generale del fabbricato ex-Officine Nebiolo di via Padova, la dotazione complessiva di aree e di spazi per pubblici impianti (compreso il parcheggio multipiano fuori terra) è invece così articolata:
1)    verde pubblico attrezzato per il gioco e lo sport            mq 9878
2)    attrezzature di interesse comune                                   mq 1625
3)    parcheggio a raso (circa mq 2500) e                
    in struttura pluripiano fuoriterra (circa mq 2500)              mq 5000
                                        totale                                        mq 16503

    Pertanto la dotazione complessiva di aree per servizi pubblici risulterebbe di mq 16503 in questo caso lievemente inferiore (mq 1020) a quella prevista nella seconda ipotesi del piano vigente (mq 17523) e capace di soddisfare il fabbisogno precedentemente calcolato in mq 14978.
    Rilevato che la presente variante al piano particolareggiato, non comporta, come sopra dimostrato, aumento della capacità insediativa prevista dal P.R.G., non presenta incompatibilità con piani sovracomunali vigenti e non prevede modifiche al perimetro e incrementi dell'indice territoriale del piano esecutivo vigente, non costituisce variante strutturale allo strumento urbanistico generale e pertanto è da adottare, ai sensi del comma 5, dell'articolo 40, della L.U.R., così come modificata dalla Legge Regionale 29 luglio 1997 n. 41.
    A seguito delle variazioni descritte in precedenza, si rende necessario modificare gli elaborati del piano particolareggiato, contrassegnati dalla dicitura "Variante al Piano Particolareggiato Nebiolo". Le variazioni alle norme di attuazione sono contraddistinte da caratteri in grassetto.
    Preso atto che la presente variante soddisfa anche le proposte contenute nel parere favorevole reso dalla Circoscrizione n. 7 (all. 11 - n. ).
    Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

    Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142 sull'ordinamento delle autonomie locali con la quale, fra l'altro, all'art. 32 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
    Visto l'art. 40, comma 5 della Legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i;
    Visto il Piano Regolatore Generale della Città di Torino approvato con D.R. del 21 aprile 1995;
    Dato atto che i pareri di cui all'art. 53 della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e sue successive modificazioni, sono:
favorevole sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa dell'atto;
favorevole sulla regolarità contabile;
    Viste le disposizioni legislative sopra richiamate;
    Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in narrativa e che qui integralmente si richiamano,
di adottare, ai sensi dell'art. 40 comma 5 della L.U.R. 56/77, la variante al Piano Particolareggiato Nebiolo consistente nelle variazioni descritte in premessa.
    Gli elaborati della variante sono i seguenti:
1)    relazione illustrativa, corredata di: documentazione fotografica, schema planimetrico a colori, schema assonometrico illustrativo, elaborati grafici degli edifici da conservare e di quelli eventualmente recuperabili, scheda di raffronto dei dati di dimensionamento (all.. 1 - n. );
2)    Norme Urbanistico-Edilizie di Attuazione, con allegato schema grafico (Tav.1) (all. 2 - n. );
3)    relazione finanziaria (all. 3 - n. );
4)    planimetria di progetto - Tavola A-, alla scala 1:1000 (disegnata sulla mappa catastale con l'indicazione delle demolizioni) (all. 4 - n. );
5)    planimetria di progetto - Tavola B -, alla scala 1:1000 ( disegnata sulla mappa catastale con l'indicazione delle destinazioni delle aree e degli interventi previsti) (all. 5 - n. );
6)    planimetria di progetto - Tavola B -, ridotta alla scala 1:5000 (all. 6 - n. );
7)    tavola delle opere di urbanizzazione primaria, progetto di massima relativo a: sistemazione sedi stradali e rete di fognatura bianca e nera, alla scala 1:1000 (all. 7 - n. );
8)    tavola delle opere di urbanizzazione primaria, progetto di massima relativo a: rete telefonica e impianto illuminazione pubblica, alla scala 1:1000 (all. 8 - n. );
9)    tavola delle opere di urbanizzazione primaria, progetto di massima relativo a: rete di distribuzione idrica e rete distributiva del gas, alla scala 1:1000 (all. 9 - n. ).
    A titolo illustrativo delle variazioni apportate si allegano altresì i corrispondenti elaborati del piano particolareggiato vigente (all. 10 - n. ).