Servizio Centrale Controllo Strategico e Direzionale

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Settore Pianificazione e Controllo Partecipazione Aziendali

CITTA'  DI  TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 24 GENNAIO 2000

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: BUSINESS INNOVATION CENTER S.P.A. - BIC PIEMONTE - FINANZIAMENTO IN CONTO CAPITALE PER L. 800.000.000 (EURO 413.165,52) - QUOTA A CARICO DELLA CITTA' L. 39.440.000 (EURO 20.369,06) - APPROVAZIONE.

    Proposta dell'Assessore Peveraro,
   di concerto con l'Assessore Torresin.

    La Bic Piemonte è stata costituita nel 1990 su iniziativa della Regione Piemonte e della Finpiemonte grazie all'apporto di 35 soci, espressione di realtà pubbliche e private presenti nella regione.
    Tra i soci della Bic Piemonte si trovano, oltre alla Regione e alla Finpiemonte, tutte le Provincie, molti Comuni, la Camera di commercio e la maggior parte del mondo bancario che opera in regione.
    Sempre nel 1990 il Consiglio Comunale approvò la partecipazione della Città di Torino alla costituzione della società “Business Innovation Center S.p.A.” - BIC Piemonte.
    Scopo della società era l'applicazione in ambito Piemontese dei programmi europei di stimolo ed incoraggiamento alla nascita e allo sviluppo di imprese innovative, soprattutto rivolti alle aree di crisi e di declino industriale. Nei sei anni di attività, dal 1991 al 1997, la Bic Piemonte ha avuto l'opportunità di valutare più di 500 proposte di impresa dei settori più diversi e da tutto il territorio regionale, attivando inoltre numerosi progetti per il sostegno dell'occupazione e allo sviluppo innovativo di Piccole-Medie imprese esistenti, in risposta dei bandi di gara comunitari.
    Attualmente la presenza della Città di Torino nel Capitale Sociale è pari al 4.93%.
    Dal 1997 la Società è in liquidazione ed ha contabilizzato perdite per L. 285 milioni circa nel 1997 e L. 5 milioni circa nel 1998.
    In data 28 aprile 1999 si è svolta l'assemblea ordinaria della società con la presentazione del bilancio 1998; con l'occasione il Liquidatore ha presentato una richiesta di finanziamento in conto capitale da parte dei soci per un importo complessivo di L. 800.000.000 (all. 1 - n. ).
    Nella relazione presentata dal liquidatore in tale occasione, sono evidenziati alcuni problemi che generano la richiesta e che sinteticamente si possono così riassumere:
-    L. 385,0 milioni - Mancata riscossione di crediti;
-    L. 82,3 milioni - sopravvenienze passive
-    L. 408,0 milioni - aspettative sfumate (mancate cessioni di beni e rinunce di emolumenti da parte di amministratori).
    Inoltre pesa un ulteriore fattore di incertezza.
    La Bic Piemonte ricevette dalla Commissione Europea dopo la costituzione una sovvenzione di 200.000 ecu per acquisire una partecipazione, insieme con altri fondi resi disponibili da alcuni soci, nella nuova società Innoinvest. Il contratto allora stipulato tra la Bic Piemonte e la Commissione, prendendo in considerazione l'eventualità di uno scioglimento della partecipata, afferma che i ricavi derivanti da tale processo avrebbero dovuto essere attribuiti a Bic per il prosieguo della missione.
    La Commissione Europea sostiene ora che essendo la Bic Piemonte in liquidazione non può rispettare tale clausola e pertanto considera la sovvenzione a suo tempo accordata come un debito di Bic nei confronti della Commissione medesima.
    Di fronte a queste ipotesi e mancate riscossioni, la Società deve far fronte a pagamenti per:
-    L. 230,0 milioni verso fornitori
-    L. 164,0 milioni verso amministratori, sindaci e dipendenti
-    L. 231,0 milioni verso enti assicurativi, bancari e previdenziali
-    L. 175,0 milioni a titolo di stima per futuri ulteriori esborsi.
    Per un totale di L. 800,0 milioni, pari alla richiesta di finanziamento rivolta ai soci.
    La relazione del liquidatore si conclude con l'affermazione che la mancata copertura delle spese previste comporterebbe ineluttabilmente il ricorso al Tribunale per la necessaria procedura concorsuale.
    Trattandosi peraltro di un finanziamento e non di un aumento del capitale sociale, il liquidatore stesso afferma che, nel caso in cui alcune prospettive si dovessero evolvere in senso positivo, il finanziamento stesso potrebbe essere rimborsato ai singoli soci.
    In successivi incontri con il liquidatore, è stato chiarito che dopo questo finanziamento la procedura di liquidazione della società non richiederà ulteriori impegni finanziari da parte dei soci.
    Si ritiene pertanto necessario, in relazione alla qualità di socio della Città e alla legittimità della richiesta del liquidatore, al fine di non essere coinvolti in una procedura di tipo fallimentare che peraltro non darebbe buona immagine al nostro Ente, provvedere al versamento della somma di competenza del Comune pari a L. 39.440.000.
    Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

    Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142 sull'ordinamento delle autonomie locali con la quale,
fra l'altro, all'art. 32 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
    Dato atto che i pareri di cui all'art. 53 della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e sue successive
modificazioni, sono:
favorevole sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa dell'atto;
favorevole sulla regolarità contabile;
    Viste le disposizioni legislative sopra richiamate;
    Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)    di autorizzare la Città di Torino, per le motivazioni illustrate in narrativa e che qui integralmente si richiamano, alla sottoscrizione del finanziamento alla E.C. Bic Piemonte - Business Innovation Center S.p.A. in liquidazione, Galleria S. Federico, 54 - Torino - C.F. 06011340011, per adeguare le risorse finanziare della società nel corso della liquidazione, a condizione che:
    a)    i soci disponibili al conferimento rappresentino almeno la metà del capitale sociale;
    b)    l'effettivo versamento sia subordinato alla previa adesione dei creditori al rimborso del credito nella misura resasi concretamente possibile;
2)    di dare mandato al Settore competente, di impegnare e liquidare con successive determinazioni dirigenziali, i fondi necessari per il suddetto finanziamento;
3)     di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 47, 3° comma, della Legge 8 giugno 1990, n. 142.
4)    di dare mandato all'Avvocatura di verificare, alla luce della relazione del liquidatore, se sussistono i presupposti, nell'interesse della Civica Amministrazione, per un'azione legale nei confronti degli Amministratori della Società posta in liquidazione.