Servizio Centrale Consiglio Comunale

2011 04653/002

CITTÀ DI TORINO

 

INTERPELLANZA: "DISMISSIONE DELLA STAZIONE DI PORTA NUOVA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 1 SETTEMBRE 2011.

 

I sottoscritti Consiglieri Comunali,  

 

CONSIDERATO CHE

 

-        il Sindaco, in occasione di una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica e pubblicata sabato 27 agosto 2011, ha dichiarato l'intenzione della Città di procedere alla dismissione della stazione di Porta Nuova convertendola in un centro commerciale privato, e utilizzando l'attuale sedime ferroviario verso la stazione Lingotto per la costruzione di ulteriori complessi residenziali privati;

-          l'assessore Curti ha successivamente rilasciato altre dichiarazioni alla stampa, confermando tale intenzione;

-         nonostante la realizzazione del passante ferroviario, la disponibilità di binari nella nuova stazione di Porta Susa (sei binari) ed in quella di Lingotto (undici binari più quattro tronchi), peraltro già densamente utilizzati dal traffico attuale e da quello dell'istituendo servizio ferroviario metropolitano, è decisamente inferiore a quella dell'attuale stazione di Porta Nuova (venti binari), e pertanto la dismissione della stazione di Porta Nuova determinerebbe una pesante riduzione della capacità ferroviaria del nodo di Torino, in particolare per i treni a medio-lungo raggio con inizio o termine corsa nella nostra città;

-        la disponibilità di una stazione così centrale, a pochi minuti di cammino da musei, cinema, negozi ed istituzioni, è un patrimonio importante per la città ed insieme un forte incentivo all'uso del trasporto pubblico, e che questo ruolo, per la loro posizione, non può comunque essere assunto né dalla stazione di Porta Susa né da quella di Lingotto;

-        negli ultimi anni la Città ha realizzato o promosso presso la stazione di Porta Nuova opere pubbliche significative - tra cui il rinnovo della linea tramviaria 4, l'arrivo della linea 1 della metropolitana, la predisposizione della stazione per l'interscambio con la linea 2, e la realizzazione di un ampio parcheggio sotterraneo per cui è stata anche sacrificata l'alberata storica sita su via Sacchi - giustificate con la necessità di un migliore interscambio con la stazione, e che tutte queste opere in caso di dismissione diverrebbero un ennesimo regalo ai privati che acquisissero il complesso, con la necessità invece per la Città di investire di nuovo in altre infrastrutture di trasporto e interscambio per le stazioni che sostituirebbero Porta Nuova;

-        nella stazione recentemente ristrutturata sono state notevolmente ampliate le zone commerciali proprio con la giustificazione di un miglior servizio ai viaggiatori;

-        la presenza centocinquantenaria della stazione in quella posizione ha portato molte attività alberghiere e turistiche a collocarsi in quella zona, e che la dismissione della stazione metterebbe ulteriormente in crisi tali attività;    

 

INTERPELLANO

 

Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere se:

1)      le loro dichiarazioni corrispondano ad una decisione di indirizzo già presa dalla Giunta oppure no;

2)      non ritengano opportuno consultare il Consiglio Comunale e gli altri organi interessati (ad esempio le Circoscrizioni 1 e 8) prima di definire ed annunciare una scelta urbanistica e trasportistica così importante, e comunque prima di prospettarla e discuterla con i vertici delle Ferrovie dello Stato;

3)      sia stata effettuata una analisi tecnica per valutare le conseguenze sul traffico ferroviario e sul trasporto pubblico cittadino di una dismissione della stazione di Porta Nuova, e quali ne siano i risultati;

4)      sia stata effettuata una analisi delle ricadute economiche sulle attività della zona della dismissione della stazione e della sua sostituzione con un eventuale centro commerciale privato;

5)      sia stata effettuata una analisi precisa di costi e benefici per le casse della Città derivanti da una operazione del genere, e quali ne siano i risultati.    

 

F.to Vittorio Bertola

Chiara Appendino