Servizio Centrale Consiglio Comunale

2011 00619/002

CITTÀ DI TORINO

 

INTERPELLANZA: "BANDO PER SERVIZIO DI MEDIAZIONE  INTERCULTURALE PRESSO I SERVIZI COMUNALI" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE BRESCIA IN DATA 8 FEBBRAIO 2011.

 

Il sottoscritto Consigliere Comunale, 

 

PRESO ATTO CHE

 

-      il Comune di Torino ha emesso il bando di cui in oggetto per un costo totale di Euro 882.343,50;

-      l'oggetto dell'affidamento consiste nel servizio di mediazione interculturale, suddiviso in 3 lotti:

1.     servizio presso il settore stranieri e nomadi;

2.     servizio presso vari settori tra cui il settore minori;

3.     servizio presso i servizi sociali decentrati;

-      queste attività di accoglienza sono rivolte, come specificato sul capitolato di gara al "cittadino straniero, soprattutto extracomunitario, ma anche appartenente ad uno degli Stati membri dell'Unione Europea";

-      per quanto riguarda il settore minori, a pagina 19 del capitolato si scrive che: "è un servizio cittadino che si rivolge a tutti i minori stranieri"  ma poi tra i destinatari del servizio per ben due volte identifica stranamente anche i minori italiani;

-      per il primo lotto si prevede un monte ore annuale totale di 4.991 ore di cui ben 1.836 (37%) di lingua araba, 0 ore di lingua spagnola e portoghese per il Sud America e le Filippine e 0 ore di lingua inglese e spagnola per le Filippine;

-      per il secondo lotto, cui appartiene il settore minori, si prevede un monte ore annuale totale di 3.265 ore di cui ben 1.165 (36%) di lingua araba, 0 ore di lingua italiana per i minori italiani, 0 ore di lingua spagnola e portoghese per il Sud America e le Filippine e 0 ore di lingua inglese e spagnola per le Filippine;

-      per il terzo lotto si prevede un monte ore annuale totale di 4.117 ore di cui ben 3.030 (74%) di lingua araba, 0 ore di lingua spagnola e portoghese per il Sud America e le Filippine e 0 ore di lingua inglese e spagnola per le Filippine;

-      per il terzo lotto l'accoglienza di lingua araba si sdoppia in due, con necessità di un mediatore maschio ed un mediatore femmina;

 

CONSIDERATO CHE

 

-      i dati statistici ufficiali elaborati dall'ufficio statistica del Comune di Torino, aggiornati al 1 dicembre 2010, riportano la presenza in città, tra le prime 10 nazionalità, di 19.210 marocchini, 8.714 peruviani, 3.160 filippini e 1.627 tunisini;

-      ciò nonostante il Sud America, un intero continente, extracomunitario, è stato discriminato e non gli si offre un servizio che se è dovuto per gli arabi è dovuto anche a loro;

-      sorge a tal proposito una doppia considerazione:

1.     che sia stata operata una discriminazione su base culturale se non religiosa;

2.     che forse i sud americani, nella stragrande maggioranza, quando vengono in Italia lo fanno per lavorare ed integrarsi, si rimboccano le maniche, e non cercano di sfruttare tutte le opportunità e gli aiuti che gli uffici comunali offrono loro, mentre invece gruppi di altra provenienza, forse ci considerano dei dhimmi, cittadini con minor diritti e quindi non degni di rispetto;

-      i minori italiani hanno diritto di rapportarsi con un italiano e non devono rapportarsi con uno straniero di altra lingua;

-      l'Italia, pur se ormai appartenente all'Eurabia, è una Repubblica che tra i suoi cardini ha ancora la Costituzione ed un corpo di leggi, tra le quali non risulta ancora che sia stata introdotta la svaria;

-      pertanto in qualsiasi ufficio o locale di qualsiasi tipo, pubblico e privato, è vietato discriminare sia l'utente che il prestatore di servizio in base a sesso, colore della pelle, razza, religione etc.; e nessuno in un ufficio pubblico può pretendere che ad offrirgli il servizio sia una persona di sesso o religione o colore della pelle che più preferisce, pena una denuncia;

-      è obbligo di un ente pubblico, in primis il Comune, pretendere che tutte le persone presenti sul suo territorio rispettino le leggi ed è gravissimo che sia il Comune stesso a far credere ai cittadini, specialmente agli ultimi arrivati, che a loro, per un falso buonismo, siano permessi usi e costumi, spesso barbari come la discriminazione tra uomo e donna, comuni nei paesi di origine;

-      compito di un Comune, nei confronti dei nuovi arrivati, è di far subito capire che è disponibile tutto l'aiuto possibile, ma a condizione che si rispettino le leggi del luogo dove si viene a chiedere aiuto e si abbandoni ogni forma ed usanza barbara ed incivile che qui non deve essere accettata ed ammessa;

-      i cittadini italiani non accettano di farsi imporre leggi, tradizioni ed usanze più o meno barbare che vanno contro la nostra legge da chi arriva da nazioni dove i diritti umani non esistono;    

 

INTERPELLA

 

Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:

1)     i motivi per cui un intero continente extracomunitario, il Sud America, è stato discriminato e non sono presenti le lingue spagnola e portoghese;

2)     i motivi per cui le Filippine sono state discriminate e non sono presenti le lingue spagnola e inglese parlate dai Filippini;

3)     i motivi per cui i minori italiani siano inclusi tra i minori con necessità di mediazione culturale per di più fornita da persone straniere;

4)     i motivi per cui si è previsto per la lingua araba un monte ore totalmente sproporzionato rispetto alle altre lingue, se si prende in considerazione la presenza di stranieri a Torino;

5)     i motivi per cui agli arabi è ritenuta necessaria una mediazione divisa tra uomini e donne e se ciò non è in contrasto con le vigenti leggi nazionali;

6)     se è previsto l'obbligo per tutte le persone impegnate nel servizio, di essere in regola con il permesso di soggiorno ed ogni altra legge, presente e futura, vigente sul nostro territorio. 

 

F.to Mario Brescia