Servizio Centrale Consiglio Comunale

2010 05778/002

CITTÀ DI TORINO

 

INTERPELLANZA: "DESTINAZIONE DELL'EDIFICIO DI PROPRIETA' COMUNALE DI VIA FERRARI ADIACENTE L'ISTITUTO AVOGADRO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE RATTAZZI ED ALTRI IN DATA 5 OTTOBRE 2010.

 

       I sottoscritti Consiglieri Comunali,  

 

CONSIDERATA

 

la situazione in cui verrebbe a trovarsi l'Istituto Tecnico Industriale con annesso il Liceo Scientifico e Scuola Serale "Amedeo Avogadro" (di cui è nota la remota e recente storia di prestigio nazionale) con la sottrazione da parte della Provincia di Torino di locali utilizzati dalla scuola, senza che venga data risposta alcuna alle forti esigenze di dotazione di aule mancanti all'Istituto (che ha attualmente 49 classi, oltre a 18 classi serali con solo 29 aule per le lezioni frontali, giacché diversi ambienti erano stati trasformati in moderni laboratori nei settori meccanico, di automazione, elettrotecnico ed informatico), nonché di spazi per insediamenti di attrezzature e laboratori derivanti da un congruo rapporto con qualificate industrie (soprattutto nei settori indicati all'interno dei quali quello meccanico e meccatronico comporta la collocazione del polo meccanico torinese proprio all'Istituto Avogadro) che intendono essere in rapporto con l'Istituto offrendo ulteriori supporti operativi;

 

SI FA PRESENTE

 

che gli ambienti che verrebbero inopinatamente sottratti sono collocati nello stabile di via Ferrari che è di proprietà del Comune di Torino ed a suo tempo concessi in comodato d'uso alla Provincia mantenendone peraltro la proprietà. Il Comune ora è stato invitato a consentire ancora questo comodato per una utilizzazione dello stabile, compreso le parti già utilizzate da molti anni dall'Istituto Avogadro, per un'attività di ricerca pedagogica (la cui possibile validità non viene messa in discussione) che interesserebbe le scuole elementari e medie predisposta e finanziata dal settore scuola della Compagnia di San Paolo. La scuola, dove da tempo si svolgono anche qualificati corsi post-diploma in collegamento al Politecnico ed all'Università, ad Agenzie di Formazione Professionale regionale e ad Aziende interessate dovrebbe ottenere l'utilizzazione dell'intero stabile di via Ferrari attualmente già direttamente collegato con l'Istituto e che risulta in grande misura svuotato dopo lo spostamento degli Uffici Provinciali là collocati in nuovi ambienti del Palazzo Provinciale di corso Inghilterra od altrove. Tale soluzione sarebbe un elemento essenziale che consente la sistemazione e lo sviluppo dell'Istituto Statale pubblico più grande del Piemonte e più antico d'Italia (1805) che va comunque coinvolto più convenientemente di quanto è avvenuto finora in una visione globale del destino della proprietà comunale di via Ferrari;

 

TENUTO PRESENTE CHE

 

la vicenda è stata innestata dalla Provincia rispondendo alla iniziativa proposta dalla Compagnia di San Paolo - Settore Scuola - quando la Provincia stessa può più proficuamente usare, senza disturbare e senza condizionare negativamente il presente ed il futuro dell'Istituto, ampi spazi che possiede nei locali dove erano collocati il Baldracco, in parte il Casale e potenzialmente il Guarrella. L'illogica operazione per cui si potrebbero creare difficoltà di convivenza (per diversità di esigenze, di tipologia di lavoro e di età dell'utenza) l'esistente presenza dell'Istituto Avogadro e l'ipotizzato "Science center". Questo troverebbe una più naturale soluzione nella collocazione altrove evitando problemi ai vari soggetti interessati;

 

VISTO CHE

 

il Comune dovrebbe valutare un Protocollo d'intesa per procedere ad una convenzione con la Provincia perché lo stabile di via Ferrari sia concesso in comodato, tale concessione andrebbe effettuata solo se detto stabile, (come peraltro era stato precedentemente ipotizzato in rapporti informali e richiese ufficiali della scuola avanzate già da qualche anno nell'ipotesi di spostamento degli Uffici della Provincia in altra sede) venisse sistemato per le indispensabili esigenze dell'Istituzione scolastica superiore che la Provincia è tenuta a dotare di sufficienti ambienti per lo svolgimento delle normali attività didattiche evitando l'aggravamento di una situazione gestionale portata avanti con tanti sacrifici per carenza di aule (come la continua rotazione delle classi nelle poche aule esistenti facendole ritornare anche al pomeriggio) e che va evidentemente superata come è stata superata in altre scuole medie superiori di Torino che posseggono un numero di aule corrispondente al numero delle classi, anche per motivi di sicurezza favorendo una naturale agibilità da parte di studenti e operatori scolastici;      

 

INTERPELLANO 

 

Il Sindaco e gli Assessori competenti (Patrimonio e Istruzione) perché avviino occasioni di confronto aperto anche con l'ambiente dell'Istituto (e non sostanzialmente soltanto con la Compagnia di San Paolo da parte della Provincia) che verrebbe fortemente penalizzato e bloccato nelle sue potenzialità di ulteriore attività presente e futura a vantaggio dell'economia torinese; sentendo altresì le componenti scolastiche dei lavoratori della scuola per i quali solo ora si è avuta una compiuta consapevolezza sulla vicenda occorsa - ed in atto - che non ha avuto una finale risposta da parte degli Organi della scuola ora rinnovati sia come Presidenza che come Consiglio d'Istituto (da rieleggere entro brevissimo tempo);

SI CHIEDE QUINDI

 

la disponibilità a radunare le parti interessate per giungere ad una soluzione che possa essere di soddisfazione per tutti gli ambiti coinvolti, così come finora non è convenientemente e sufficientemente avvenuto, comprendendo tra questi l'Istituto Avogadro; senza sconvolgere con un problematico e dannoso intervento (come è stato pensato) anche sulle attuali strutture dell'Istituto. Un intervento che dovrebbe far assorbire negli insufficienti stabili di corso San Maurizio anche quanto è già collocato nell'edificio di via Ferrari e già utilizzato dall'Istituto. Evitando altresì il pericolo di un assurdo ridimensionamento e conseguente dequalificazione strutturale dell'Avogadro che risulterebbe dannoso al sistema scolastico torinese e più ampiamente all'insieme delle Istituzioni Scolastiche medie superiori per le quali veniva messo a disposizione quanto realizzato presso l'Istituto Avogadro per attività integrative complementari come Teatro, Cinema e Musica collocate nei locali che ora verrebbero sottratti alla scuola con grave nocumento all'elevata integrazione culturale che la scuola ha sempre svolto, e che non sono seriamente ricollocabili. Senza citare anche il problema della ricerca di una prospettiva per il servizio mensa predisposto da pochi anni dalla Provincia sempre nello stabile di via Ferrari.

Mentre non sarà inutile la richiesta di un parere da parte dell'Unione Industriale e dei Sindacati generali dei Sindacati di categoria e delle Associazioni scolastiche, per rendersi conto della realtà da affrontare e risolvere senza che il Comune venga trascinato in una operazione che sarebbe quanto mai criticabile a causa del nocumento che peserebbe sulla scuola e sulla comunità torinese che può vantarsi di veder classificato l'Avogadro, attraverso indagini e pubblicazioni con descrizioni specifiche (come è successo sul Corriere della Sera, il Sole 24 ore ed altre riviste e giornali) tra i migliori Istituti d'Italia;

 

TENENDO INOLTRE PRESENTE

 

che l'operazione di cessione dello stabile da parte del Comune attraverso apposite convenzioni non è stata perfezionata, giacché esistono solo atti genericamente rivolti all'effettuazione dell'operazione che va invece rivisitata per concordare altresì la concessione in comodato (o per vendita) da parte del Comune alla Provincia dei locali di via Ferrari per la logica utilizzazione anche o esclusivamente da parte dell'Istituto Avogadro; il quale altrimenti vedrebbe compromesse le sue possibilità attuali e future di attività che porta alla formazione di Tecnici di alta qualità con il riconosciuto positivo accompagnamento svolto in due secoli nei rapporti edificanti con l'industria piemontese;

 

INTERPELLA QUINDI

 

il Sindaco e la Giunta che per conto del Comune, proprietario dello stabile in questione, vogliano contemplare l'avvio di una procedura aperta e democratica che comporti confronti e dialoghi per una naturale ricerca di soluzione, giacché il Comune è l'Ente più indicato per offrire una sede di approfondimento e valutazione della situazione, condizionando opportunamente la concessione del comodato d'uso alla Provincia prefigurando una destinazione che salvi la funzionalità attuale e futura della sede scolastica pubblica là insediata ed espandibile.   

 

F.to: Giulio Cesare Rattazzi

Salvatore Gandolfo

Domenico Gallo

Enzo Lavolta

Andrea Giorgis

Maria Teresa Silvestrini

Claudio Trombini

Giuliana Tedesco

Lorenzo Gentile

Carlo Zanolini

Domenica Genisio

Piera Levi-Montalcini

Luca Cassiani

Antonio Ferrante

Giuseppe Maurizio Bruno

Marco Grimaldi

Lucia Centillo

Gian Luigi Bonino

Dario Troiano

Gabriele Moretti

Luca Cassano

Ennio Galasso

Monica Cerutti

Francesco Salinas

Gavino Olmeo

Raffaele Petrarulo

Rocco Lospinuso

Gioacchino Cuntrò

Enzo Cugusi

Marco Calgaro

Daniele Cantore

Stefano Gallo

Andrea Tronzano

Tiziana Salti

Giuseppe Lonero

Gaetano Porcino

Alberto Goffi

Ferdinando Ventriglia

Salvatore Cutuli

Antonello Angeleri

Raffaella Furnari

Federica Scanderebech

Mario Carossa