Consiglio Comunale 9901708/02

 

ORDINE DEL GIORNO

 

Approvato dal Consiglio Comunale in data 23 marzo 1999

 

 

OGGETTO: CONVIVENZE VOLONTARIE MODIFICA ART. 3 L.R. N. 51/96.

 

 

"Il Consiglio Comunale della Città di Torino,

 

PREMESSO CHE

 

accanto alla famiglia - concepita come società naturale fondata sul matrimonio che si caratterizza, oltre che per la comunione e comunanza continuativa di vita dei coniugi per il suo essere orientata alla procreazione e all'educazione della prole - le norme costituzionali mostrano di considerare meritevoli di tutela anche altre e distinte formazioni sociali nelle quali si può svolgere e realizzare la personalità del singolo;

 

RITENENDO CHE

 

nelle convivenze volontarie, che pur escludono la presenza di prole, si possano sviluppare garanzie di stabilità e di reciproca assistenza che contribuiscono a meglio realizzare i diritti della persona protetti dall'art. 2 della Costituzione e, dunque, a costruire un legame sociale che deve essere valutato con favore ed incoraggiato;

 

RITENENDO CHE

 

tutti i servizi socio-assistenziali che sono rivolti a superare le situazioni di povertà economica e dunque a consentire che anche le persone più indigenti possano fruire di determinati beni o servizi, non debbano in alcun modo essere garantiti a seconda dell'orientamento sessuale o del tipo di legame affettivo che ciascun individuo vive, essendo quella sessuale e quella affettiva una sfera strettamente personale all'interno della quale lo Stato, in tutte le sue articolazioni, non deve intromettersi neanche indirettamente;

 

RITENENDO ALTRESÌ CHE

 

la soddisfazione dei più elementari bisogni materiali e culturali che concorrono a rendere possibile la conduzione di una vita libera e dignitosa non debba mai comportare il sacrificio dei legami interpersonali, né essere condizionata dallo svolgimento di una determinata condotta sessuale o affettiva;

 

INVITA

 

il Consiglio Regionale della Regione Piemonte a modificare l'art. 3 della Legge Regionale n. 51/96 onde rendere possibile anche alle convivenze volontarie, che durano da un certo tempo, di accedere, se in condizioni di bisogno, all'assegnazione di alloggi popolari."