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Torino 19 Novembre 2001

 

 

I N T E R P E L L A N Z A

Oggetto: Associazione italo-araba. Verifica sulla corretta finalizzazione dei contributi pubblici e sugli adempimenti derivanti da convenzioni con la Città.

 

I sottoscritti consiglieri

PRESO ATTO

Della delibera di concessione all’Associazione Italo-Araba Dar-Al-Hikma, animata dal Dr. YounisTawfik, dei locali dei bagni pubblici del Fiocchetto per fini di attività culturale volta a favorire l’integrazione degli stranieri;

RILEVATO

- Che la concessione ventennale comporta da parte dell’affidatario la corresponsione di un canone annuo di appena Lit. 3.200.000 lire per oltre 700mq di superficie calpestabile – meno di qualsiasi minialloggio di edilizia publica;

- Che per 20 anni sono a carico della Città TUTTE le spese: forniture di energia elettrica; acqua potabile; riscaldamento; persino la TARSU (con una curiosa partita di giro per cui la Città versa…alla stessa Città la tassa rifiuti);

- Che l’associazione ha attivato nei locali in concessione attività commerciali e di ristorazione con un presumibile aggravio significativo per la città in termini di aumento quantitativo delle forniture;

- Che nella delibera di concessione si prevede la riapertura dei bagni pubblici sotto forma di hammam entro la fine del 2000, mentre risulterebbero tuttora inaccessibili né risultano comunicazioni da parte dell’Associazione in ordine allo stato di avanzamento dei lavori e di data prevista di apertura, ancorché in ritardo rispetto alla data prevista;

  1. La concessione occasionale da parte dell’Associazione alla Circoscrizione di sale e locali a titolo oneroso, anziché gratuitamente come previsto in delibera;

b) La mancata calmierazione dei prezzi dei servizi offerti dall’Associazione, pure prevista in delibera attraverso un’intesa con la Circoscrizione;

c) La mancata stesura della convenzione che, in esecuzione della delibera, precisi meglio gli obblighi dell’affidatario;

  1. La mancata costituzione della prevista commissione mista di controllo sulle attività;
  2. La mancata attivazione di servizi che integrano le finalità istituzionali dell’Associazione, ovvero il sub-affidamento degli stessi a soggetti terzi che non presentano sufficienti caratteri di affidabilità, come i sedicenti "volontari" della discussa setta Scientology, cui

 

 

 

 

il DR. Tawfik avrebbe affidato corsi di italiano per stranieri (cfr. "La Stampa" del 29/10 u.s.);

SOTTOLINEATO

Che questo massiccio investimento di risorse pubbliche della Città, a favore dell’Associazione in oggetto, si accompagna a contributi e finanziamenti a tasso agevolato concessi dalla Regione, sino alla concorrenza di Lit. 600.000.000;

CONSIDERATO

Come a fronte di tali massicci investimenti da parte della Città, che per 20 anni impegnano l’Ente pubblico e le aziende controllate in termini di mancati introiti da imposte, tariffe e canoni, mancata valorizzazione del fabbricato, vi sia una persistente tendenza dell’Associazione a sottrarsi ai suoi obblighi sostanziali, che sono quelli di promuovere attività di integrazione culturale degli stranieri, a profitto di un’impostazione elitaria che si rivolge ad una clientela colta prevalentemente di italiani sensibili a suggestioni esotiche;

RILEVATO ANCORA

Che nel corso degli ultimi mesi, segnati da un aumento delle tensioni con le comunità straniere di fede islamica, l’Associazione Italo-Araba ha brillato per assenza e inazione assoluta, ora lasciando il campo a pericolosi agitatori, ora costringendo la città a farsi direttamente carico di attività e iniziative che rientrano tra le competenze e le finalità che, nella delibera di concessione, giustificano concessioni insolitamente generose, come nelle trattative con i rappresentanti delle comunità per individuare spazi adeguati per la celebrazione del Ramadan;

 

INTERPELLANO

 

 

Il Sindaco se, considerata questa scarsa efficacia nelle attività di integrazione degli stranieri dimostrata dall’Associazione in oggetto, e rilevate le numerose inadempienze sia sotto il profilo sostanziale e della buona fede, sia sotto il profilo formale, in relazione agli obblighi contemplati nella delibera di concessione e mai assolti (al limite dell’illecito amministrativo), non ritenga opportuno attivarsi in proprio per assicurare almeno la costituzione e il buon funzionamento degli strumenti di verifica e di controllo, previsti e mai attivati, e procedere ad una ridiscussione della concessione ventennale in considerazione delle limitate disponibilità dell’Associazione ad organizzare, in maniera efficace e documentata, le attività originariamente previste.

 

 

Ferdinando VENTRIGLIA Walter ALTEA Agostino GHIGLIA