Gruppo Consiliare PIEMONT E INDIPENDENTI

Torino 9/3/2001

 

 

INTERPELLANZA

 

Oggetto: SITUAZIONE DI EMERGENZA A PORTA PALAZZO

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO

 

che "Porta Palazzo", quartiere fortemente a rischio, malgrado le assicurazioni della Giunta Comunale, del Corpo dei VV.UU., delle Autorità di Polizia tese a ridimensionare il fenomeno della violenza, dello spaccio, dell’abusivismo e dell’occupazione sistematica della zona da parte di malavitosi extracomunitari e non;

PRESO ATTO

che detta situazione di emergenza assoluta provoca feroci guerriglie fra bande rivali al fine di assicurarsi il primato nel mercato dello spaccio e di quanto altro di negativo possa verificarsi ai danni dei Cittadini;

che, vittime innocenti, vengono utilizzati (obbligati da violenze inenarrabili) bambini di 9-10-11 anni quali spacciatori, etc.;

che i Cittadini residenti nella zona, terrorizzati da continue risse e violenze, non ultimo l’episodio di giovedì 8/3/2001,alle ore 13 laddove, nelle strade bande contrapposte si sono affrontate a muso duro, coltelli alla mano, provocando il ferimento di un ragazzino che, incredibile, risulta di incerta identità;

che per ben due volte, nei giorni precedenti, i Cittadini avevano richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine e risulterebbe che il bambino ferito fosse stato fermato dalla Polizia il martedì 6/3 e fosse stato subito rilasciato. Lo stesso è tornato subito sul marciapiedi, fatto che denuncia CLAMOROSAMENTE le carenze delle leggi, oltremodo permissive, sulla immigrazione, clandestina e non;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se non intendono attivarsi presso il Questore, il Prefetto ed il Ministero degli Interni per richiedere interventi, decisi e straordinari, per riportare ordine e legalità nelle strade e sicurezza e tranquillità per i Cittadini;
  2. se non intendono, nel perdurare di simili fatti delittuosi richiedere al Governo lo stato di calamità al fine di tutelare gli interessi economici delle zone violentate da atti delinquenziali di gravità inaudita.

 

 

 

 

Pietro MOLINO