Torino, 18 gennaio 2001
INTERPELLANZA
Oggetto: dimissioni del Direttore Generale AMIAT.
Preso atto che:
il Direttore Generale dell’Amiat, ha concluso il proprio rapporto di lavoro con l’azienda il 31 dicembre 2000 percependo un’indennità di uscita pari a circa 300 milioni.
Considerato che:
lo stesso Direttore Generale venne a suo tempo assunto dall’AMIAT quando quest’ultima era ancora un’azienda speciale con contratto triennale scadente il 31 maggio 2001, ai sensi delle leggi, dei regolamenti e dei contratti vigenti.
Rilevato che:
il trattamento economico del Direttore Generale dell'AMIAT era stato fissato in £. 220.000.000 annue, l’indennità riconosciutagli è più che tripla rispetto alla cifra che il medesimo avrebbe percepito concludendo il proprio contratto triennale.
Tenuto conto che:
nel gennaio 1996, con due deliberazioni distinte dell’allora Azienda Municipalizzata AMIAT assunte in data 9 gennaio 1996 venne approvato il collocamento in quiescenza del Direttore Generale AMIAT con la contestuale approvazione di un contratto di consulenza per un costo di lire 193.500.000 e venne nominato Direttore Generale l’allora Vicedirettore, chiudendo in anticipo, anche in questo caso, il mandato rispetto alla scadenza del contratto triennale, stabilita al 30 giugno 1997.
Il sottoscritto consigliere comunale
INTERPELLA
il Sindaco e l'assessore competente per sapere:
Daniele CANTORE
Tenuto altresì conto che:
l’oggetto dell’incarico di consulenza, stabilito da una precedente deliberazione del 12 dicembre 1995, riguardava delle questioni strategiche e gestionali rientranti tra le attribuzioni proprie di un direttore generale, per cui delle due l’una: o non era più necessario un direttore generale, o non era necessaria una consulenza.
La questione appariva anomala perché l’oggetto dell’incarico di consulenza, stabilito da una precedente deliberazione del 12 dicembre 1995, riguardava delle questioni strategiche e gestionali rientranti tra le attribuzioni proprie di un direttore generale, per cui delle due l’una: o non era più necessario un direttore generale, o non era necessaria una consulenza. Inoltre non è assolutamente chiaro che cosa quella consulenza abbia prodotto per l’azienda. In sostanza la risoluzione "consensuale" lautamente pagata con una generosa consulenza, avrebbe anche potuto essere un sistema per far posto ad un vicedirettore assunto pochi mesi prima ad hoc. Il dott. Strozzi rassegnò poi le proprie dimissioni da direttore generale nel gennaio 1997.
Ora la situazione appare mutata nella forma, ma non lo è nella sostanza né nel suo protagonista principale. Infatti il dott. Ivan Strozzi è attualmente l’amministratore delegato dell’AMIAT per designazione da parte di un consiglio di amministrazione nominato dal Comune di Torino e pertanto, secondo l’orientamento prevalente, un’eventuale maggioranza che ritenesse di non dover mantenere l’attuale consiglio di amministrazione potrebbe farlo sic et simpliciter, nominando un nuovo consiglio.
Se invece alla carica di amministratore delegato il dott. Strozzi cumulasse quella di direttore generale, diverrebbe a tutti gli effetti un dirigente dipendente dall’AMIAT e l’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro sarebbe molto onerosa per l’azienda. In sostanza la nomina a direttore generale consentirebbe al dott. Strozzi di "sopravvivere" ad un’eventuale diversa maggioranza che governasse il comune di Torino.
La risoluzione del rapporto di lavoro con il precedente direttore generale diventava quindi da questo punto di vista urgente, perché il ricorso alle procedure normali, con il preavviso dell’intenzione di non rinnovare il contratto triennale, avrebbe comunque avuto come conseguenza il prolungamento dell’incarico fino al 31 maggio 2001, ossia ad un momento successivo alle elezioni amministrative, con conseguente possibile maggior difficoltà di procedere alla nomina del nuovo direttore generale in persona del dott. Strozzi.