INTERPELLANZA

Oggetto: A Torino in diminuzione le donazioni di sangue 

Il Corriere AVIS pubblicato dall'Avis comunale di Torino, riporta i dati relativi alle donazioni rese presso il Centro Trasfusioni di Torino che risultano in diminuizione, per quanto riguarda i primi sette mesi del 2000 rispetto allo stesso periodo del '97 (sono passate da 9131 a 8075, meno 11,5°/° ) restando all'incirca stabili negli altri punti di raccolta (sede di Pianezza ed autoemoteche fatta eccezione per quella di Porta Nuova in calo) tanto che la raccolta complessiva è passata -per quanto riguarda Torino, Pianezza, le autoemoteche da 25.728 donazioni di sangue a 24.488 (-1240).

La principale associazione dei donatori di sangue torinesi afferma che :"dal 1961 ci rivolgiamo alle pubbliche autorità per ottenere un punto di prelievo per i donatori torinesi più adeguato alle necessità" descrivendo una serie di vicende burocratiche ed amministrative di lunghissimo periodo durante la quale l' Avis Torinese ritenne utile aprire un Centro a Pianezza dove il numero delle donazioni è all'incirca uguale a quella di tutta Torino (9027 nei primi sette mesi del 2000).

Nel '97 avvenne il trasferimento del Centro Avis all'azienda ospedaliera S. Anna: il direttore generale assicurò d'aver ottenuto dal Comune di Torino la disponibilità dell'edificio che un tempo ospitò il Circolo Carlo Marx e poi il Commissariato Nizza della Polizia di Stato, per ottenere un punto di raccolta adeguato al numero di donatori iscritti all'AVIS di Torino, con disponibilità di spazio, servizi igienici , e parcheggio, viste le difficoltà di parcheggio in via Ventimiglia e zone limitrofe.

Eravamo nel 1998 , ora siamo nel 2000.

La Circoscrizione 9 ha riconosciuto la fondatezza del problema ed ha approvato a metà luglio 2000 un ordine del giorno nel quale si ritiene urgente risolvere il problema a causa dei cantieri di lavoro aperte all'interno del S. Anna che costringono anche i donatori (per non parlare di coloro che si affacciano per la prima volta nell'atrio sottostante il centro trasfusionale dove ogni mattina stazionano decine e decine di persone in attesa di esami effettuati dal S. Anna) a compiere gincane per sistemare il proprio automezzo, per salire al punto di prelievo dove oltre allo spazio manca anche la luce e l'aria che c'erano prima che i cantieri erigessero le loro palizzate.

Non sono sicuro che fra il disagio di donatore e le diminuizioni - sia pur non rilevantissime - delle donazioni vi sia una relazione diretta: è certo però che l'ubicazione del Centro (sede di Torino) non favorisce chi vuole donare il proprio sangue di cui il Piemonte ha necessità e con il Piemonte altre aree assistite con il sangue dei piemontesi.

Perché sia possibile accogliere l'appello dell'Avis è necessario un intervento dell'amministrazione comunale e delle autorità sanitarie, non per senso di solidarietà e per mantenere le promesse.

Il sottoscritto Consigliere Comunale

INTERPELLA

Il Sindaco

Che cosa intenda fare il Comune di Torino.

Torino,19 settembre 2000

Raffaele COSTA