Nei giorni passati un uomo senza fissa dimora è morto per il freddo essendosi ricoverato per la notte nel furgoncino a Porta Palazzo che era la sua casa.

Veniamo a conoscenza oggi dalla stampa cittadina della morte di un altro senza casa, Mario Rosezza, 44 anni, stroncato dal gelo notturno mentre dormiva su una panchina.

Apprendiamo i passaggi significativi della biografia di quest'uomo e non possiamo non rilevare l'emblematicità di questa vicenda umana, dall'inclusione all'esclusione, dalla crisi esistenziale alla perdita di lavoro e casa, all'emarginazione e morte. Non possiamo non rilevare il fallimento degli interventi sociali, pubblici e privati, inadeguati a ricostruire un percorso di reintegrazione. Certo, qualcuno si perde sempre, ma è stato davvero messo in atto quanto si poteva fare in termini di progetto dei Servizi Sociali, di sostegno psicologico, od anche per evitare che l'unico ricovero fosse la panchina?

• la Città, tra gestione pubblica e privata, dispone di 800 posti letto per la notte;
• pare che il numero dei senza fissa dimora che non trovano ospitalità nelle strutture sia di parecchie centinaia (500), concentrati nelle ore notturne nella zona centrale della Città;
• solo ora si è provveduto ad utilizzare il sottopassaggio di via Sacchi per ospitare 30 persone;

lo stanziamento del Governo per far fronte all'emergenza freddo,

la/i sottoscritta/i consigliera/i

Il Sindaco e l'Assessore competente

• come si intende impiegare la risorsa stanziata centralmente;
• se non si ritenga necessario potenziare il servizio di "boa notturna";
• se non si ritenga urgente attivare ulteriori ricoveri per la notte;
• se non si ritenga necessario e urgente utilizzare per la prima emergenza anche qualsiasi locale riscaldato disponibile (stazione ferroviaria, sottopassaggi, altro).

Torino, 27 gennaio 2000

Daniela Alfonzi Ennio Avanzi Mario Contu Marco Revelli