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Ex Fonderie Nebiolo Torino, via Bologna 55

Immagine Web Bologna 55

La storia della ditta Nebiolo e dello stabilimento di via Bologna è una storia complessa ed articolata, scandita dal tempo, dagli eventi storici e dal continuo avvicendarsi, ai suoi vertici, di svariati proprietari e finanziatori, cosa che contribuì, sin da subito, a rendere l’azienda unica nel panorama industriale cittadino e nazionale.

L’edificazione dell’immobile iniziò nel 1907 per conto della Società Anonima Fonderie Subalpine e per volontà dell’ing. Ugo fano che progettò l’intervento su di un terreno presso l’antica cinta daziaria. Il primo stabilimento comprendeva, in corrispondenza dell’angolo tra le “vie Como, Padova, Bologna, e Circonvallazione”, un fabbricato uso fonderia di ghisa e metalli ed uno, adiacente, per le costruzioni meccaniche. 

Nel tempo le attività della Nebiolo mutarono; cambiarono gli orientamenti sia degli aspetti societari che dell’attività produttiva. Il complesso industriale si espanse tanto che arrivò ad occupare, nel pieno della propria attività, l’intero isolato delimitato dalle attuali vie Bologna, Padova, Como e dal corso Novara.

Negli anni settanta del Novecento le attività della Nebiolo iniziarono, però, a calare, nel successivo decennio il declino divenne inesorabile tanto che nel 1982 venne definita la chiusura dello stabilimento di via Bologna.

Con atto del 16 novembre 1982, repertorio n. 710 a rogito Favetto dottor Albino, la Città di Torino divenne, quindi, proprietaria dell’intero compendio immobiliare con l’obiettivo di recuperarlo, tramite un progetto di ristrutturazione urbana, per trasformarlo ad “industrie innocue in zona mista nell’ambito del programma di rilocalizzazione industriale” previsto dall’art. 53 della Legge Regionale Urbanistica.

Fu da subito complicato, però, attuare quanto previsto dallo strumento urbanistico tanto che l’impellente necessità di spazi da destinare alle attività giudiziarie consigliò di trasformare la porzione denominata “ex fabbricato fonderia caratteri”, all’angolo tra via Bologna e via Padova, con progetto da parte della civica amministrazione, in spazi per uffici.

Il compendio oggetto della concessione di valorizzazione è la porzione più antica dell’ex stabilimento Nebiolo, quella che si estende lungo la via Bologna ed il corso Novara per una superficie complessiva pari a metri quadrati 4.300 circa. Si trova in aderenza alla palazzina a tre p.f.t., storicamente adibita ad alloggi per il personale e ad uffici direzionali, non oggetto della presente concessione di valorizzazione, e si svolge coprendo l’intero tratto rimasto di via Bologna. Il fabbricato industriale, un tempo adibito ad officina meccanica si presenta a due p.f.t ed è completamente vuoto con esclusione della porzione in cui è stato inserito il modulo di “casa zera”. La struttura, dimessa e dismessa, è il tipico esempio di fabbricato industriale di inizio secolo, modulare, razionale, ripartito dalla scansione strutturale che lo sostiene. Emergono in facciata, come motivo architettonico, le strutture portanti, tra di esse si posizionano i tamponamenti che sono tagliati, sia sopra che sotto, da ampie finestre accoppiate. Affiora in mezzeria in corrispondenza della copertura, senza troppe pretese, a forma di timpano rettangolare l’elemento che una volta riportava il marchio di fabbrica, oggi non più leggibile. Il degrado è manifesto ovunque soprattutto sulla facciata verso cortile a all’interno dell’immobile disabitato, i livelli sono disadorni, nudi e vincolati dalle rigide geometrie strutturali. La porzione immobiliare continua, con le medesime ripartizioni e finiture, anche sul primo tratto di corso Novara, subito dopo emerge, concluso dalla nuova viabilità interna, un volume più alto frammento dei vecchi locali della fonderia, tra i due edifici trova spazio un’ulteriore superfetazione interconnessione “semicircolare” tra i due spazi distinti (prolungamento meccanica del 1917). Dei due locali rimane ben poco solo gli scheletri strutturali rimasti identificano i volumi storici. 

Oggetto della concessione è la valorizzazione del Lotto e l’utilizzazione del medesimo nel rispetto degli oneri e delle prescrizioni di cui al Disciplinare ed ai suoi allegati.

Destinazioni d'uso richiesteResidenza Universitaria, come meglio dettagliato nella scheda tecnico-patrimoniale allegata al Disciplinare.

 

Durata della concessione: anni 40 (quaranta) decorrenti dalla data di sottoscrizione della Convenzione. 

 

Valore della concessione€ 910.000,00 (novecentodiecimila/00 euro).

 

Canone annuo a base di gara: Il canone annuo posto a base di gara è di € 22.750,00 (ventiduemilasettecentocinquanta/00 euro) con le seguenti precisazioni:

  • qualora il concorrente fosse intenzionato a sopraelevare e/o ampliare la manica posta lungo Via Bologna, dovrà indicarlo nell’Offerta Progettuale; in tal caso il canone da corrispondersi dal concessionario sarà costituito da quanto offerto in sede di gara, oltre alla somma costituente corrispettivo per la facoltà di sopraelevazione e/o ampliamento, maggiorata della percentuale di rialzo sul canone posto a base di gara. Il corrispettivo base, determinato in Euro 5.490,00 per ogni ulteriore piano, corrispondente a 1.370 mq circa, verrà proporzionalmente calcolato in base all’ampliamento proposto in sede di gara.
  • I costi da sostenere dal Concessionario per la bonifica del sito, così come previsti dal computo metrico allegato al progetto operativo degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, operativa o permanente, comporteranno una rideterminazione del canone complessivo di concessione fino alla sua concorrenza.

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Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 2016

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