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Lotto 1: Proprietà superficiaria novantanovennale di Autorimessa interrata sita in Torino, via Gobetti n. 9 - AGGIUDICATO € 1.417.017,00

Immagine Web Articolo Gobetti Buozzi Lovera Autorimessa

L’unità immobiliare è costituita dai locali al piano interrato, siti al di sotto della via pubblica, adibiti a parcheggio.
La sua realizzazione si deve agli interventi eseguiti negli anni compresi tra il 1935 e il 1937, nell’ambito del rinnovamento di via Roma e degli isolati ad essa attigui.
Sebbene in discussione da molti anni, la risistemazione urbanistica attorno all'asse piazza Castello-Porta Nuova prese lo spunto definitivo dall'adozione del piano di risanamento redatto dagli ingegneri Scanagatta e Gobino nel 1926. Questo piano dettava i criteri generali ai quali si sarebbero dovuti attenere i progetti per i singoli isolati. I lavori iniziarono nel 1931 con il primo tratto di via Roma - a nord di piazza San Carlo - per poi continuare, a partire dal '35, arrivando fino a piazza Carlo Felice.
Gli interventi, in questo secondo tratto, differiscono sensibilmente da quello precedente. Sin dal 1933 furono avviati ulteriori studi e un concorso che si risolsero apportando diverse varianti al precedente piano Scanagatta. Si giunse così, nel 1935, alla deliberazione di un nuovo piano, da parte dell'Ufficio Tecnico Municipale diretto dall'ing. Orlandini, che si avvalse della collaborazione di Marcello Piacentini e, per quanto riguarda gli isolati mediani, anche dell'ingegnere Bonadè Bottino.
Questo nuovo piano di ricostruzione prevedeva che venissero creati isolati di dimensioni ridotte rispetto a quelli originali del XVII secolo. In particolare, per quanto riguarda l’isolato denominato “S. Antonio da Padova”, posto a levante della via Roma nel tratto compresa tra le vie Cavour e Doria, la soluzione concepiva la suddivisione in cinque lotti (A, B, C, D ed E), con un grosso guadagno di spazi pubblici grazie alla realizzazione ex-novo di alcune strade.
La nuova via Buozzi, peraltro già prevista dal piano Scanagatta, avrebbe rappresentato l’asse di simmetria dell’isolato S. Antonio da Padova e sarebbe stata limitata alla sua estremità orientale dal lotto A. Su questo, che era il fulcro della grande isola storica, sarebbe sorto un imponente albergo: il “Principi di Piemonte”. Perpendicolarmente a quest’ultima via si sarebbe aperta via IX Maggio (che poi venne intitolata a Piero Gobetti). Intorno all’albergo, nei restanti quattro lotti - due principali su via Roma e due secondari verso via Lagrange - erano pervisti altrettanti edifici di
importanti dimensioni, come previsto dal piano di ricostruzione del 1935.
Fu la Società Anonima Edilizia Piemontese - afferente al gruppo FIAT - che, a seguito di una convenzione con la Città, si occupò della ricostruzione dei preesistenti fabbricati ad essa ceduti in quest'area. La progettazione dei cinque nascenti isolati venne affidata all’ingegner Vittorio Bonadè Bottino che operò in concorso con gli architetti Albertelli, Passanti, Chevalley e gli ingegneri Verzone e Dezzutti.
Anche il sottosuolo delle nuove vie fu predisposto, mediante la copertura con un solettone, per essere utilizzato e, restando di proprietà della Città, venne concesso alla Società Anonima Edilizia Piemontese. Queste gallerie sottovia, tutte collegate tra loro, correvano lungo i lati degli edifici e vi si accedeva mediante rampe inglobate nel perimetro di questi ultimi.
In una porzione di questo interrato venne anche ricavato un locale cinematografico; risale al 1943 l'apertura del cinema Doria che rimase in esercizio fino a tempi recenti.
La costruzione interrata si organizza intorno ad un corridoio longitudinale, posto sotto il piano stradale di via Gobetti ad una quota di circa -8.65 m rispetto alla quota stradale di riferimento, al quale sono innestati tre bracci ortogonali che corrono sotto le vie Soleri, Lovera - verso est - e Buozzi ad occidente. Questa struttura va a delineare uno spazio unico al quale si va ad aggiungere un ulteriore corridoio che occupa parzialmente il sottosuolo in corrispondenza dell’allargamento di via Lagrange, generando una pianta a forma di corona approssimativamente quadrata - che circonda l’Hotel di proprietà privata - completata da due estensioni.
Il corridoio sottostante la via Gobetti è quello di più ampie dimensioni, sia longitudinali che trasversali, e nella sua parte centrale è idealmente suddiviso da una fila di pilastri in due zone che hanno altezze diverse. Tutti i locali sono scanditi da serie di pilastri rettangolari che sorreggono le pesanti travi ribassate che si incrociano sul soffitto. L’accesso carraio all’interrato avviene mediante due rampe ricurve poste nei cortili dei due palazzi di proprietà privata (civici 9 e 15 di via Gobetti); sono presenti, inoltre, piccole scale di servizio, anch’esse verso altra proprietà.
Sui muri perimetrali, non di proprietà comunale, si affacciano, verso le lunghe intercapedini interne, ampie finestre con funzione di lucernari che sboccano superiormente tramite griglie di aerazione posate sui marciapiedi soprastanti.

Il presente Lotto, oggetto di proprietà superficiaria, occupa solo una parte dell’intero volume interrato sottostante la via Gobetti, pari a circa 1.970 mq di superficie utile lorda. L’accesso al Lotto avviene tramite la rampa di proprietà privata, da sempre utilizzata come accesso per l’autorimessa pur in assenza di formale titolo costitutivo di servitù o altro diritto, all’altezza del civico 9 di via Gobetti (rampa censita, unitamente ad altre porzioni, al C.F. al foglio 1282 part. 86 sub.86). L’immobile si sviluppa principalmente nel sottosuolo della succitata via longitudinale a cui si uniscono due estensioni perpendicolari in corrispondenza del sottosuolo delle vie Buozzi e Lovera di Maria.
Completano la porzione immobiliare tre scale per l’uscita in sicurezza in carpenteria metallica, una zona per il lavaggio delle automobili, una reception, due uffici, e due zone relax.
I locali per i servizi igienici e per gli spogliatoi del personale a servizio dell’autorimessa (quali rappresentati nella pratica edilizia prot. n. 2013-9-14793), sono stati ricavati in uno spazio sottostante la sagoma del fabbricato ricompreso tra le vie Cavour, Lagrange, Lovera e Gobetti non di proprietà della Civica Amministrazione ed in uso al concessionario sin dall’epoca della loro realizzazione.
Nella porzione del Lotto ubicata nel sottosuolo della via Lovera di Maria è ubicata una porta che dà accesso ad un locale seminterrato ad uso magazzino di proprietà di terzi.
Sui muri perimetrali, non di proprietà, si affacciano, verso le lunghe intercapedini perimetrali, ampie finestre che sboccano superiormente tramite griglie di aerazione posate sui marciapiedi soprastanti. Si evidenzia che le intercapedini formano parte del Lotto e vengono quindi trasferite in proprietà superficiaria novantanovennale. Viceversa, le griglie di areazione esistenti e quelle eventualmente in progetto sono soggette al pagamento del Cosap (Regolamento n°257) limitatamente alla loro proiezione in superficie. Fa eccezione l’intercapedine posta sulla via Cavour, esterna al perimetro del presente Lotto, che sarà soggetta al pagamento del Cosap per l’intero volume ricompreso nella larghezza trasversale del lotto medesimo.
Non rientra nel presente lotto la porzione di intercapedine adiacente all’hotel.

 

Superficie utile lorda:  mq. 1.970 circa

Stato occupativo: occupato con diritto di prelazione in forza di contratto avente scadenza il 30.06.2023


Valore a base d'asta: € 1.410.000,00

 

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Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 2020

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