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Comitato Parco Dora



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Valdocco

Il Comprensorio Valdocco si estende lungo la linea ferroviaria nel tratto compreso tra via Livorno e corso Mortara. L’area, precedentemente occupata dalle acciaierie della Teksid, è oggi suddivisa in due sub ambiti costituiti rispettivamente dal parco scientifico tecnologico per l’ambiente Environment Park a Nord e da un comparto residenziale a Sud.
Il comparto residenziale è costituito da ampi isolat; data la dimensione consistente dell’intervento i progettisti dei singoli lotti sono stati coordinati dallo studio di Isola Architetti che ha redatto un master plan generale allo scopo  di connettere le diverse “isole” residenziali attraverso un disegno unitario. L’intervento è caratterizzato da edifici con un’ altezza compresa tra i cinque e i dodici piani, che sorgono su una piastra di parcheggi e collegati tramite un sistema di passerelle e che ospitano un totale di 1352 alloggi, di cui 611 di edilizia convenzionata. Unica eccezione l’edificio a torre alto 70 metri progettato dallo studio Picco per il comparto che fronteggia l’Envipark.

L’attuazione della riconversione di Spina 3 è iniziata, a partire dal 1992, con la realizzazione del parco Tecnologico e Ambientale "Environment Park", nel comprensorio Valdocco. L’operazione, portata a termine tra il 1997 e il 2000, ha avuto una funzione trainante per la trasformazione dell’intera area ed è stata possibile grazie ai fondi dell’Unione Europea per la riconversione industriale.
L’EnviPark nasce per iniziativa di Regione Piemonte, Città di Torino e Unione Europea grazie all’utilizzo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per le aree a declino industriale. L’area, un tempo occupata dalla fabbrica di lastre di lamiera Teksid, di proprietà della Fiat fino alla metà degli anni ’80, venne acquistata dall’IRI e successivamente dalla Società CimiMontubi, la quale la cedette alla città di Torino alla fine degli anni ’90.
Il parco ospita al suo interno aziende specializzate ed Enti di ricerca nel settore scientifico-tecnologico al fine di favorire la diffusione dell’innovazione della cultura ambientale.

Il progetto, affidato tramite un Appalto Concorso, le cui linee guida vengono redatte dal dipartimento di Progettazione Architettonica della Facoltà di Architettura coordinato dall’architetto Carlo Giammarco, viene vinto dagli architetti Ambazs, Durbiano e Camerana. L’insediamento è costituito da quattro blocchi edilizi che sorgono su di una piastra adibita a parcheggio e disposti in modo da lasciare uno spazio libero centrale che permette la creazione di un asse visivo che percorre tutto il comprensorio. La copertura degli edifici è verde, così come il progetto indicava che avrebbero dovuto essere le pareti verticali grazie all’utilizzo di rampicanti, operazione che non è stata possibile in fase di realizzazione.

Piantina del comprensorio Valdocco

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