L’umanità di Antigone e il potere di Creonte. Dalla tragedia classica una riflessione sul governo della città

Oggi, di fronte a povertà che umiliano la vita e a politiche che governano con l’esclusione ciò
che si rinuncia a governare con l’inclusione, a chi obbediamo(…)? Alla legge del potere o
a quella dell’umanità?
Leggendo l’interessante riflessione di Livio Pepino sulla rivista “Animazione sociale” a
partire dalla tragedia greca, facciamo un salto di 2.500 anni e proviamo a riflettere sul
governo della società oggi.
La democrazia è attraversata da una profonda crisi, forse la più grave dal dopoguerra.
Finanziarizzazione dell’economia, nazionalismi, trasformazione del mondo del lavoro.
Senza soffermarsi su cause e effetti della crisi, è di tutta evidenza che il punto più dolente sia
la condizione di vita delle persone, la loro dignità.
Nel nostro sistema legislativo il tema della povertà ha avuto pochissima cittadinanza.
Anche oggi, mentre sull’emergenza climatica e ambientale si sta diffondendo una
coscienza e una mobilitazione diffusa, sull’emergenza povertà permangono riserve.
Complici, forse. retaggi culturali e l’idea che ci siano sommersi e salvati, che la povertà, in
fondo, sia una colpa.
Una cosa però appare chiara; per contrastare la povertà serve ridurre le disuguaglianze. Non
basta crescere; occorre pensare a nuovi modi.
La politica ha bisogno di immaginazione alternativa per arrivare a descrivere una visione
ampia e allo stesso tempo realista.
E’ questa una delle sfide più impegnative, lo aveva già compreso la scuola degli illuministi
napoletani 250 anni fa. Al di là delle opinioni personali oggi la disuguaglianza cresce più del
PIL. Se la politica deve trovare soluzioni in un contesto in continuo cambiamento, creando
le condizioni per generare sviluppo e coesione sociale, occorrerà ripartire da dove le cose
accadono, valorizzando quello che c’è , terzo settore, imprese, sociali, economia di
comunione e di reciprocità.
Ragionare sulla gratuità e immaginare che un indice della “buona politica” possa essere
non solo la crescita del PIL, ma anche il livello di benessere e felicità delle cittadine e dei
cittadini, potrà aiutare a cambiare prospettiva e passare dalla prospettiva di Creonte e del
governo come esercizio di potere Creonte, alla prospettiva di Antigone che è soprattutto
esercizio di umanità.

Elena Apollonio, vice capogruppo Lista Civica per Torino