Appendino scrive il Bilancio in Procura?

Le affermazioni dell’assessore Sergio Rolando hanno un che di tragicomico. Grazie a lui i torinesi hanno appreso che la giunta Appendino ha raddoppiato i fondi per la manutenzione delle scuole dietro il suggerimento “amichevole” della Procura della Repubblica. Più esattamente, quel suggerimento sarebbe stato consegnato ad alcuni funzionari e da costoro girato all’assessore e al sindaco. Le note di stravaganza si sprecano. All’assessore Rolando andrebbe spiegato che non la Procura ma la legge dello Stato impone che tutte le scuole devono essere a norma sul piano della sicurezza. Se dalla Procura è stato fatto notare questo aspetto, la Procura ha agito nel pieno rispetto della legge. Ma Rolando non ci ha detto una cosa: la Procura ha suggerito al Comune anche le voci del bilancio da tagliare? Vuole dirci l’assessore se la Procura gli ha suggerito di tagliare i fondi alle scuole cattoliche e alla scuola ebraica? Questa vicenda surreale è uno spaccato drammaticamente perfetto della visione del mondo che anima gli amministratori grillini, non solo a Torino: metti qua, togli lì, senza sapere che cosa si sta facendo. Si è chiesto Rolando che cosa sarà dei ragazzi che frequentano le scuole cattoliche e la scuola ebraica una volta che questi istituti dovessero chiudere? In quali altri istituti pensa di sistemarli? E con quale rispetto per la libertà delle famiglie di esercitare la libertà di scelta per l’educazione dei figli?
A Torino abbiamo tutti la memoria dolorosa del ragazzo morto per il crollo del controsoffitto a Rivoli. Fare manutenzione delle scuole è un dovere civico elementare e prioritario, ma non sta scritto da nessuna parte che per adempiere a questo obbligo si debbano mettere in crisi le scuole paritarie. La giunta Appendino si conferma una volta di più il risultato di una classe improvvisata di amministratori e a farne le spese saranno i torinesi. Come capogruppo di Forza Italia mi batterò perché la giunta torni sui suoi passi e modifichi il bilancio per renderlo più rispettoso della libertà dei cittadini. Non si possono negare i diritti di alcuni per adempiere ai doveri verso tutti.

Osvaldo Napoli