Torino rimane capitale dell’auto. Storica

La consegna ufficiale delle chiavi

Una famosa canzone di Giorgio Gaber che recitava Vengo a prenderti stasera, con la mia torpedo blu… avrebbe potuto essere la colonna sonora della giornata di ieri. Che ha sancito un’importante e significativa operazione con tre diversi protagonisti: la città di Torino, la Féderation Internationale Véhicules Anciens (FIVA) e l’Automotoclub storico italiano (ASI). Grazie ai buoni uffici dell’ASI, la FIVA ha, infatti, deciso di abbandonare la sede di Bruxelles per prendere casa nella nostra città, a Villa Rey, di proprietà della Città e già sede operativa di ASI dal 2005. Un’operazione, importante perché riporta al centro del mondo dei veicoli a motore (storici, ma pur sempre a motore) la nostra città, siglata ieri mattina in una delle sale auliche di Palazzo Civico. Per firmare i documenti che hanno sancito l’accordo, erano presenti il presidente di FIVA Patrick Rollet, il presidente ASI Maurizio Speziali, il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Enzo Lavolta, nel ruolo di ospite.

La firma a Palazzo Civico

Nel ringraziare la federazione internazionale dei veicoli storici per avere scelto Torino come sede dei propri uffici di rappresentanza, Lavolta ha sottolineato il forte legame che da sempre contraddistingue il nostro territorio con il mondo dell’auto. Una realtà, anche produttiva, che ricopre un ruolo da protagonista nell’economia locale e nazionale. Una considerazione ribadita da Rollet, che ha ricordato la decisione dell’UNESCO di riconoscere Torino capitale mondiale del design motoristico: “uno dei motivi per cui ci è sembrato naturale accettare la proposta di trasferire la nostra sede operativa in questa città”. Alla FIVA, nata nel 1966 con l’obiettivo di conservare e promuovere il patrimonio motoristico mondiale, aderiscono oltre 90 Paesi sparsi in tutti i cinque continenti. Nel pomeriggio l’attenzione si è spostata Villa Rey, dove si è tenuta la presentazione ufficiale della nuova sede. Un’occasione, per i partecipanti, di apprezzare l’edificio del 1700 opera dell’architetto Mario Ludovico Quarini, il parco adiacente e la vista panoramica sulla città. Alla consegna ufficiale delle chiavi era presente, in rappresentanza della Città, la consigliera Viviana Ferrero: “le auto non sono la mia passione, ma devo ammettere che quelle d’epoca hanno un grande fascino”. E forse accetterebbe perfino un passaggio su una vecchia Torpedo blu

Marcello Longhin