Torino celebra Guido Chiarelli, ingegnere artista, pioniere dell’illuminazione pubblica

La Città di Torino, nel Parco del Valentino, nei pressi del Giardino Roccioso, ha dedicato oggi una targa all’ingegnere Guido Chiarelli, già dipendente del Comune di Torino dal 1928 al 1968, considerato un pioniere nella storia dell’illuminazione pubblica cittadina che, nel corso della sua carriera, si occupò di impiantistica elettrica, semaforica e termica, oltre che di gasdotti e orologi.

Nato il 24/09/1902 a Caltanissetta e morto il 7/10/1982 a Torino, Chiarelli ebbe un ruolo significativo nelle celebrazioni di Italia ’61 e progettò l’illuminazione di interi quartieri e numerosi monumenti torinesi: dal Duomo al Santuario della Consolata, dalla Fontana Angelica di piazza Solferino alla Mole Antonelliana, oltre allo stesso Giardino Roccioso.

“Torino celebra l’ingegnere e artista Chiarelli – ha dichiarato il consigliere comunale Federico Mensio, in rappresentanza della Città alla cerimonia di scoprimento della targa – che ha saputo coniugare tecnica e arte nell’illuminazione della città”. “Creò illuminazioni – ha concluso Mensio – non come semplici strumenti per la visione notturna, ma come vere e proprie opere d’arte senza tempo”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il curatore dell’Ecomuseo “Sogno di luce” di Alpignano, Mario Broglino, che ha ripercorso le innovazioni introdotte da Chiarelli, tra i promotori italiani dell’illuminazione moderna, e i parenti. Il nipote, Alessandro Actis, ha celebrato la bellezza dell’illuminazione pubblica in cui credeva fermamente suo nonno, che venne definito un “poeta della luce” e trasformò Torino nella Ville Lumière italiana. La figlia, Lidia Chiarelli, commossa ed emozionata, ha quindi letto la poesia “Il giardino incantato” da lei composta nel 2011 in onore del padre.

Ha concluso gli interventi il presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, che ha ricordato gli anni in cui operò Chiarelli, servitore della Città e simbolo del rinnovamento del territorio e della vocazione alla bellezza, al turismo e all’internazionalità di Torino, che ancora oggi risplende delle sue opere.

Massimiliano Quirico