Scuola come comunità riparativa

Scuola come comunità che riesce a gestire i conflitti. È il senso del progetto “Sotto l’albero”, promosso dall’associazione Essere Umani, presentato nella seduta del 22 gennaio 2025 delle Commissioni Cultura e Legalità e diritti delle persone private della libertà personale, presieduta da Lorenza Patriarca (PD).

Il presidente della non profit, Juri Nervo, ha presentato le attività di mediazione che l’associazione porta avanti, attraverso la Rete Scar – Schools that Care About Relationship, il Centro SoStare, il progetto Mediamente bullo, il Passaporto della riconciliazione e, appunto, il progetto Sotto l’albero. Quest’ultima è un’iniziativa – ha spiegato – che coinvolge scuole medie e superiori di Torino, Ivrea, Novara e Fossano attraverso progetti pilota di mediazione e giustizia riparativa, che si concluderanno entro il mese di dicembre 2025, che prevedono l’utilizzo tra pari della tecnica di mediazione dei conflitti e l’attivazione sperimentale di uno Sportello di ascolto e mediazione.

Il presidente Nervo ha quindi annunciato che il prossimo 10 febbraio nel Museo Le Nuove di Torino verrà inaugurata la mostra “Dietro il silenzio” per sensibilizzare sul tema del suicidio in carcere.

La vicesindaca del Comune di Torino, Michela Favaro, ha sottolineato l’importanza dell’educazione alla legalità e al rispetto delle regole, imparando a mediare i conflitti sin dal periodo scolastico, favorendo prevenzione e formazione.

Nel dibattito in Commissione, la presidente Lorenza Patriarca (PD) ha ribadito che è fondamentale imparare a chiedere aiuto e a rivolgersi a un mediatore.

Per Luca Pidello (PD) occuparsi di chi è stato privato della libertà è l’unico modo per evitare le recidive. Favorire percorsi di re-inserimento è utile per tutta la società – ha dichiarato.

Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) ha chiesto approfondimenti sulle attività svolte dall’associazione e sulla possibilità di intervenire anche nei conflitti che avvengono nelle strutture ospedaliere.

Occorre intervenire, gettando il seme della mediazione già a scuola, per prevenire conflitti più gravi in futuro – ha detto Amalia Santiangeli (PD).

Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha domandato approfondimenti sui rapporti con l’Ufficio per l’esecuzione pena esterna.

In Commissione sono intervenute anche la garante dei detenuti di Fossano (Cuneo) Michela Revelli, l’assessora all’Integrazione del Comune di Ivrea (Torino) Gabriella Calosso, e la garante dei detenuti di Torino Monica Gallo.

Massimiliano Quirico