Preoccupazione per la scadenza degli appalti di alcuni importanti musei torinesi

È imminente la scadenza dell’appalto dei servizi di alcune importanti realtà museali torinesi e per approfondire la questione la Filcams Cgil ha chiesto di essere ascoltata in Commissione.

Nella seduta del 12 luglio 2022 delle Commissioni Terza e Quinta, presieduta da Pierino Crema (PD), alla presenza della vicesindaca Michela Favaro, sono stati quindi auditi i rappresentanti sindacali, mentre davanti a Palazzo Civico manifestavano alcuni lavoratori e lavoratrici coinvolti.

Ivano Franco della Filcams Cgil ha precisato che il 31 luglio 2022 scadrà l’appalto riguardante Polo del ’900, Museo Diffuso, Museo del Risorgimento, il Museo della Montagna e Museo Lombroso e Museo di Anatomia e che al momento e non è ancora stato ancora pubblicato un nuovo bando, probabilmente per utilizzare invece la piattaforma Consip. Una scelta – ha dichiarato – che rischierebbe di non offrire degne condizioni lavorative in grado di garantire il riconoscimento delle competenze acquisite e adeguate retribuzione e formazione.

Ha quindi proposto di prorogare l’attuale appalto di un anno e di avviare un percorso condiviso per arrivare a un nuovo bando.

La direttrice del Dipartimento Servizi Generali, Appalti ed Economato della Città di Torino Monica Sciajno, ha chiarito che l’appalto è gestito dalla Città, ma che lesecuzione spetta invece ai direttori dei musei, che possono decidere di attivare una proroga fino a un massimo di tre anni.

Ha quindi spiegato che è attiva una convenzione Consip dedicata ai servizi museali, ma non è ancora arrivato un preventivo (che è obbligatorio acquisire per l’Amministrazione). La convenzione prevede l’assorbimento del personale uscente.

Nel dibattito in Commissione, le consigliere Tea Castiglione (M5S) e Caterina Greco (PD) hanno chiesto di prorogare il contratto di tre anni. Pietro Tuttolomondo (PD) ha domandato garanzie sul non trasferimento di lavoratori e lavoratrici in caso di assorbimento in un nuovo appalto.

Lorenza Patriarca (PD) e Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) hanno chiesto delucidazioni sull’utilizzo della convenzione Consip e se copra tutte le mansioni, mentre Simone Fissolo (Moderati) ha voluto informazioni sulle retribuzioni dei diversi operatori dei vari musei cittadini.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha chiesto se nell’appalto è previsto anche il numero dei lavoratori da coinvolgere.

I rappresentanti della Filcams hanno spiegato che attualmente viene applicato il contratto multiservizi, che prevede una retribuzione annua per un lavoratore full time di circa 17mila euro, mentre un lavoratore che svolge analoga mansione presso la Fondazione Torino Musei – hanno dichiarato – prende 21mila euro, uno presso il Mibact 25mila euro.

La vicesindaca Michela Favaro ha affermato che non si possono avere persone che svolgono mansioni analoghe con retribuzioni differenti, a seconda del museo in cui operano e ha anche ribadito che sono prioritari i progetti di inserimento lavorativo, pur nel rispetto degli obblighi di contenimento della spesa.

Massimiliano Quirico