Modificato il Regolamento Nomine: introdotto il “semestre bianco”

Palazzo Civico

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato nella seduta del 20 dicembre 2017 (23 voti favorevoli – M5S; 3 contrari – PD; 3 astenuti – Torino in Comune, Direzione Italia, Lista civica per Torino) alcune modifiche al “Regolamento Nomine” n. 347 – Indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti della Città presso enti, aziende e istituzioni.

Tra le novità più significative introdotte dalla delibera, proposta da alcuni consiglieri comunali (primi firmatari: Federico Mensio e Carlotta Tevere – M5S), il cosiddetto “semestre bianco”.

Secondo questa norma, il Sindaco, al decorrere di quattro anni e sei mesi dalla proclamazione, non potrà più procedere ad alcuna nomina o designazione, salvo che ciò sia in contrasto con norme di legge o che il mancato esercizio delle facoltà di nomina/designazione ne comporti la perdita. Tale limitazione vuole evitare che il Sindaco uscente possa rinnovare i vertici degli enti negli ultimi mesi di mandato, consentendo invece al Sindaco neo eletto di scegliere i nuovi amministratori.

È prevista, inoltre, l’introduzione di un limite massimo di due mandati, anche non consecutivi, nello stesso ente. Non ci si potrà poi candidare per più di tre enti (se è previsto un emolumento) in un anno solare e si potranno occupare solo due posizioni tra quelle che prevedono un emolumento (rinunciando a uno dei due emolumenti).

Il Regolamento istituisce la Commissione per la valutazione tecnica delle candidature, formata dal Segretario generale, dal Direttore della Direzione Partecipazioni comunali e da un Dirigente avvocato. Questo organismo avrà il compito di svolgere l’istruttoria relativa alle candidature presentate, in relazione alla verifica dell’insussistenza di cause di incompatibilità e altri impedimenti, nonché del possesso dei requisiti per la nomina o designazione richiesti dallo Statuto dell’ente.

L’elenco degli idonei sarà trasmesso dalla Commissione al Sindaco, che valuterà anche in base a criteri di rappresentanza di genere, competenza e attinenza del curriculum vitae rispetto al profilo della carica, anche in relazione all’anzianità anagrafica e all’anzianità professionale del candidato, preferendo, a parità di requisiti, il candidato più giovane di età.

È prevista un’audizione pubblica dei candidati per le nomine in società ed enti con un bilancio in cui uno dei due valori tra il totale attivo dello stato patrimoniale e il totale del valore della produzione ove presente si rivelino superiori a 250mila euro (emendamento proposto dai consiglieri Tevere e Mensio e approvato dall’aula).

Un altro emendamento (proposto dal consigliere Tresso e approvato dall’aula) prevede che le candidature debbano essere accompagnate da una lettera motivazionale, in cui il candidato deve illustrare sinteticamente le ragioni per cui ritiene di avere i requisiti necessari per ricoprire la posizione richiesta e le sue personali aspirazioni.

Nel dibattito in aula sono intervenuti i consiglieri Mensio, Lo Russo, Tevere, Artesio, Ricca, Tresso, Grippo, Sganga e la sindaca Appendino.

M.Q. – F.D’A.