Marelli, si teme una fuga di “cervelli”

I sindacati della Marelli sono stati auditi il 5 ottobre 2022 a Palazzo Civico, in una seduta della Terza Commissione, presieduta da Pierino Crema (PD).

L’incontro è nato in seguito a una proposta di mozione presentata dal consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima), preoccupato per la situazione occupazionale degli stabilimenti piemontesi dell’azienda del settore automotive, i cui vertici sono cambiati a gennaio 2022.

Antonino Inserra della Fiom Cgil ha denunciato che il recente cambio di proprietà è avvenuto in assoluto silenzio. Ci sono stati problemi di organico, gestiti con ammortizzatori sociali, e di ristrutturazione del debito – ha aggiunto – e ci saranno anche problemi di spazi vuoti nello stabilimento di Venaria. Occorre che sindacati e istituzioni ragionino insieme per il bene di lavoratori e lavoratrici – ha concluso.

L’azienda ha spiegato di avere grossi problemi con il gruppo Stellantis – ha affermato Igor Albera della Fim Cisl – con possibili ripercussioni anche sul tipo di contratto lavorativo da applicare (potrebbe essere abbandonato il Ccsl – Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di Stellantis in favore del contratto Ccnl Federmeccanica).

È preoccupante la riduzione della forza lavoro – ha lamentato Alessandro Chircoff del sindacato Aqcf e manager della Marelli – che negli ultimi tre anni è passata da 3mila a 2mila unita, indebolendo il polo del territorio.

Con gli ultimi 550 esuberi, la società si è ulteriormente impoverita – ha ribadito Cinzia Pepe della Uilm Uil.

Con l’acquisizione da parte del Fondo investimento americano Kkr si rischiano nuovi esuberi e la perdita di tanti “cervelli” formati dall’azienda – ha aggiunto Francesco Citraro della Fismic – soprattutto se non ci saranno investimenti.

Dobbiamo difendere un’eccellenza italiana come Marelli – ha dichiarato Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) – che ha anche un impatto importante sull’occupazione torinese e sul livello di competitività del nostro territorio.

Lavoriamo per mantenere gli investimenti – ha dichiarato l’assessora al Lavoro del Comune di Torino, Gianna Pentenero – ma prima occorre capire quale sia la strategia dell’azienda.

Servono politiche pubbliche per accompagnare la transizione ecologica ed evitare così l’impoverimento di competenze sul territorio – ha affermato la consigliera Alice Ravinale (Sinistra Ecologista).

Manca un serio piano industriale – ha detto il consigliere Giuseppe Catizone (Lega) – ed è necessario comprendere quali disponibilità abbia l’azienda nel trattare con le Istituzioni.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) ha espresso preoccupazione per la situazione, difficile da affrontare a livello locale. Si può però lavorare – ha specificato – per rendere Torino più competitiva e attrattiva per le imprese.

Il presidente della Commissione Pierino Crema (PD) ha ribadito le preoccupazioni per il mantenimento dei livelli occupazionali e ha quindi annunciato che convocherà i vertici di Marelli in Commissione.

Massimiliano Quirico