“LET IT LIGHT” giovani artisti palestinesi a Paratissima

L'opera di Ahmed Yasin, il giovane artista palestinese vicnitore del contest "Let it Light"

Arrivata al quindicesimo anno di vita, ieri sera Paratissima ha aperto ufficialmente l’edizione 2019 della fiera d’arte contemporanea fra le più visitate del Paese. Ospite dell’ex Accademia di artiglieria in piazzetta Accademia militare (alle spalle del Teatro Regio), anche quest’anno espone le opere di un vasto campionario di artisti lontani dai circuiti ufficiali. Molti i workshop e gli incontri previsti. Uno, di assoluto rilievo per la Città di Torino, si è svolto ieri sera per presentare i vincitori del concorso “Let it Light”. Il concorso, bandito l’anno scorso, nasce come costola di un progetto più articolato che vede coinvolte le città di Torino e Betlemme (in Cisgiordania) per promuovere l’utilizzo di energia rinnovabile e l’efficentamento energetico nella città palestinese: NUR “New Urban Resources”.

La consigliera comunale della Municipalità di Betlemme, Lucy Talgieh, e il consigliere comunale di Torino, Andrea Russi

Da un’interlocuzione fra le due amministrazioni, con il sostegno del The Walled Off Hotel di proprietà dell’artista Banksy, albergo che si trova a ridosso del muro fatto costruire da Israele a protezione di Gerusalemme, nasce l’idea del concorso di arti visive dedicato ai giovani palestinesi di età compresa fra i 18 e i 35 anni. Le opere dei vincitori: Ahmed Yasin, Nur Jabareen e Yazan Abusalama, sono esposte in un’area dedicata di Paratissima e sono state presentate ieri sera dalla direttrice artistica di Paratissima, Francesca Canfora, e dal direttore del Walled off hotel di Betlemme, Wisam Salsaa. All’incontro hanno partecipato anche la consigliera comunale della Municipalità di Betlemme, Lucy Talgieh, e il consigliere comunale di Torino, Andrea Russi, che aveva già fatto parte della delegazione torinese a Betlemme nel maggio dello scorso anno, quando è stato organizzato il concorso. “L’auspicio della Città è quello che il contest possa rappresentare solo la prima di una serie di collaborazioni culturali con Betlemme” ha dichiarato nel suo intervento di saluto Russi che, ha poi ricordato l’impatto visivo del muro: “un impatto forte, che porta ad impressioni altrettanto forti. Ma – ha concluso Russi – la cultura permette di scavalcare muri anche più alti diventando portatrice di messaggi importanti”.

Marcello Longhin