Inaugurate due panchine artistiche dedicate alle tematiche LGBT

nella foto, da sinistra: l’autrice dell’opera Rosalba Castelli, Massimo Guerrini, Eleonora Averna, Francesco Sicari

Domani è il giorno del Torinopride ma, in città, le iniziative dedicate alla sensibilizzazione verso le tematiche LGBT si sono susseguite già nel corso della settimana. Ieri pomeriggio, ad esempio, l’incrocio fra via San Tommaso e via Monte di Pietà è stato palcoscenico della cerimonia per l’inaugurazione di due panchine ridipinte con i colori della pace dall’artista Rosalba Castelli.

Su sollecitazione della consigliera Eleonora Averna, fatta propria dal Consiglio della Circoscrizione 1 lo scorso 28 maggio, l’intervento di Castelli ha portato alla realizzazione di Peace and Pride, panchina con i colori della bandiera della Pace che la caratterizzano con la particolarità dei colori invertiti, il rosso in alto e il viola in basso e di Contaminazione Arcobaleno, che prosegue i colori dell’arcobaleno, simbolo del movimento LGBT, seguondo solo all’inizio la traccia della bandiera creata nel ’78 dall’artista Gilbert Baker, per poi confondersi in un intricato meccanismo degli stessi colori, che si intersecano fra loro. Alla cerimonia per lo scoprimento delle panchine, ieri pomeriggio, erano presenti l’autrice dell’opera, i rappresentanti delle organizzazioni LGBT, la consigliera di circoscrizione 1 Eleonora Verna e il presidente Massimo Guerrini, il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari.

il dettaglio di una delle due panchine realizzate dall’artista Rosalba Castelli

Nel suo saluto, Sicari, nell’esprimere il sostegno verso le tematiche sostenute dal Coordinamento Torino Pride GLBT, ha ricordato l’importanza di non arretrare di fronte ai diritti conquistati, mentre Guerrini ha sottolineato l’importanza di rappresentare la diversità delle culture basate su sessualità e identità di genere e l’autrice delle opere, Rosalba Castelli, ha concluso specificando che: “Ci piace rappresentarci a colori perché siamo orgogliosi di essere a colori”.

Marcello Longhin