Ginnastica Victoria, la sfida della A2… e dello studio

Marco chessa (a sinistra con dirigenti e atlete della Ginnastica Victoria Torino

La Ginnastica Victoria Torino ha presentato questa mattina, presso il Palaginnastica di via Pacchiotti 71, il bilancio di un anno di attività sportiva, insieme alle prospettive per l’anno venturo. A  febbraio, la squadra femminile, capitanata da Martina Natale affronterà il campionato di serie A2, il cui primo appuntamento è previsto a Busto Arsizio (Varese), con successive tappe a Padova e Firenze. Anche il settore giovanile hanno avuto buoni risultati, ad esempio con la squadra Gold 2 sul primo gradino del podio nella competizione dei Campionati interregionali e la squadra Gold 3A al terzo posto.  I responsabili della società sportiva hanno anche espresso la loro soddisfazione per il buon esito del primo anno del progetto “Scuola flessibile”, che ha consentito ad un’allieva della scuola paritaria “La Salle” di seguire le lezioni, oltre che a scuola, in uno spazio dedicato presso la palestra dover si allena, con l’appoggio di un tutor e il monitoraggio del dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino.

Una veduta del Palaginnastica di via Pacchiotti

La soluzione, individuata in seguito all’evoluzione della carriera agonistica della ragazza, è stata attivata in via sperimentale e con risultati definiti più che soddisfacenti. La proposta, adesso, è quella di costituire un gruppo di lavoro tra il mondo della scuola e quello dello sport per approfondire il tema, anche attraverso un convegno da tenersi nella primavera del 2019. In rappresentanza della Città di Torino è intervenuto il consigliere Marco Chessa, il quale ha formulato gli auguri per i nuovi traguardi del 2019 e ha espresso apprezzamento per l’importante progettualità espressa dalla Ginnastica Victoria. “Il programma Scuola Flessibile” ha sottolineato Chessa “si muove nell’ottica di conciliare l’attività sportiva agonistica con le necessità dello studio e della frequenza scolastica, cosa che spesso costituisce un problema per tanti ragazzi e ragazze”.

Claudio Raffaelli