Ai giardini Cavour una targa in ricordo di Nanni Salio

Nella foto, in posa davanti alla targa, da sinistra: Lorenza Patriarca, Francesco Tresso (con la fascia tricolore), Bruno Segre, Massimo Guerrini e Angela Dogliotti

Giovanni “Nanni“ Salio, operatore di pace. Così recita la targa scoperta questa mattina ai Giardini Cavour per ricordare una delle figure storiche del pacifismo e della nonviolenza torinese. Nato e vissuto nel capoluogo piemontese, laureato in fisica, Nanni Salio ha insegnato nella scuola secondaria superiore ed è stato ricercatore presso la Facoltà di Fisica dell’Università di Torino. Collaboratore delle Edizioni Gruppo Abele, per le quali ha curato la collana di testi dedicati all’educazione alla pace, nel 1982 ha contribuito alla nascita del Centro studi dedicato all’educazione alla pace intitolato a Domenico Sereno Regis, altra importante figura dell’impegno torinese per la giustizia sociale. Consigliere comunale per undici mesi fra il 1985 e il 1986, Salio è stato fra i più autorevoli esponenti della cultura nonviolenta italiana, partecipando attivamente alle lotte per il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza al servizio militare.

L’intervento di Francesco Tresso

Alla cerimonia per lo scoprimento della targa, iniziata presso l’auditorium dell’Istituto comprensivo Niccolò Tommaseo, erano presenti il Gonfalone della Città, il consigliere comunale Francesco Tresso in rappresentanza della Città, il presidente della Circoscrizione 1 Massimo Guerrini, la presidente del Centro studi “Sereno Regis” Angela Dogliotti e la dirigente scolastico dell’Istituto “Niccolò Tommaseo” Lorenza Patriarca. Tutti, nei loro interventi, hanno riconosciuto l’alto valore morale e sociale delle azioni di Salio. In particolare, il consigliere Tresso ne ha ricordato gli interventi più significativi durante il periodo in cui ha partecipato ai lavori della Sala Rossa, riguardanti: l’impegno per la pace, la scelta della non violenza, il rispetto dei diritti di tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro provenienza, razza o credo religioso. Temi che avevano portato Nanni Salio a chiedere con forza la cittadinanza onoraria torinese per Nelson Mandela e il vescovo anglicano Desmond Tutu, in prima linea nella lotta contro l’apartheid in Sudafrica.

Marcello Longhin