Dolori, traumi, resilienza. La vita dopo il Bardo

da sinistra: Bouasker e Fenoglio

Organizzato dalla Città di Torino e da Psicologi per i popoli Torino, si è svolto nel pomeriggio in Municipio un seminario sui traumi psichici legati al terrorismo. Il collegamento all’attentato del 2015 al Museo del Bardo di Tunisi, sebbene esistano da molti anni consolidate competenze e vasta letteratura sui traumi e la psicologia dell’emergenza, è diretto ed esplicito e attraversa le relazioni.

Nelle vittime di quei fatti, alcune presenti al seminario, gli spari, il sangue, la morte, il terrore, non sono certo magicamente cancellati, e con la notizia del sequestro e dell’uccisione di ostaggi in un supermercato francese, proprio in quei minuti, concorrono a creare un clima emotivamente forte, lontano da ogni tentazione accademica.

Ne è colpita Anissa Bouasker, chiamata ad aprire gli interventi dopo i saluti di Chiara Appendino letti dall’assessore Marco Giusta.
La psichiatra tunisina, presidente della Cellula di assistenza psicologica delle vittime di catastrofi, sceglie l’estemporaneità e rinuncia a illustrare le sue diapositive: “sono emozionata perché non intervengo in un contesto di soli colleghi, ma anche davanti a vittime”.
Maurizio Baradello, era il dirigente comunale inviato a Tunisi per assistere nel rimpatrio i dipendenti comunali  vittime di quell’attentato.

La Sala Colonne, sede del seminario

La sua persona, scomparsa prematuramente poco più di un anno fa, è stata ricordata in apertura dalla sua collaboratrice Maria Bottiglieri, che coordina gli interventi dei relatori.

Dopo Bouasker è la volta di Maria Teresa Fenoglio, presidente dell’associazione che ha organizzato l’evento con il Comune, Fabio Sbattella, psicoterapeuta e responsabile dell’Unità di ricerca in psicologia dell’emergenza dell’Università Cattolica di Milano, Tiziana Celli docente di psicologia del lavoro e delle organizzazione dell’Università della Valle d’Aosta.

  Silvio Lavalle