Una petizione per riqualificare il Parco Stura

Sono 486 i torinesi che hanno sottoscritto la petizione di iniziativa popolare al Consiglio comunale, presentata questa mattina durante un Diritto di Tribuna che, per la prima volta, non si è tenuto a Palazzo Civico ma direttamente sul luogo dove i firmatari hanno individuato un problema da risolvere. Nel caso specifico, che inaugura questa sperimentazione, la presidente Maria Grazia Grippo ha moderato l’incontro fra firmatari e giornalisti sulle sponde del fiume Stura all’interno del Parco Stura e dell’Arrivore, nel territorio della Circoscrizione 6. Parco situato nella zona nord della città, all’interno della Circoscrizione 6, dove finora, lamentano i firmatari, i rari e superficiali interventi di manutenzione non hanno consentito a questa grande area verde di migliorare il suo aspetto, che rimane distante dalla qualità degli altri parchi cittadini quali Pellerina, Colletta, Valentino.

Per i residenti nel quartiere, serve un progetto di riqualificazione, necessario ed inderogabile, per valorizzare l’area ed interrompere l’attuale situazione di degrado ed incuria in cui versa: prostituzione, spacciatori e tossici, branchi di cani randagi, discariche e orti abusivi, perfino luogo di sepoltura per animali domestici. Nel tempo, ricordano ancora i firmatari, alcuni privati hanno presentato progetti d’intervento che non sono, però, mai stati presi in considerazione dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida della città. Oggi il parco, poco frequentato per i problemi già citati e si presenta in tono dimesso con solo quattro panchine e pochi bidoni della spazzatura distribuiti sugli oltre sessanta ettari del territorio complessivo dell’area. Per questo, residenti e frequentatori abituali del parco hanno deciso di presentare la petizione in oggetto, proponendo all’Amministrazione di impegnarsi entro la fine dell’anno per allestire un piano di riqualificazione di cui si possano conoscere chiaramente modalità d’intervento e tempi di realizzazione.

Marcello Longhin