Via Chambery, la villa della criminalità diventa presidio sanitario

Taglio del nastro inaugurale: da sinistra, Picco, Cirio, Tevere, Tronzano, Palomba, Comandone e Appendino

Una villa con giardino,  a suo tempo costruita con i proventi di attività criminali, è diventata un luogo dedicato al sostegno delle persone sofferenti e di coloro che le assistono: accade  a Torino, città che da tempo – basti pensare all’inchiesta Minotauro – si è scoperta ben lontana dall’essere immune dalle attività delle cosche criminali.

Questa mattina,  in via Chambery 91/6,  zona Aeronautica,  è stato ufficialmente inaugurato il Centro per le Cure Palliative dell’ASL Torino, per pazienti oncologici e non solo: la struttura era pronta da tempo ma le limitazioni imposte dalla pandemia non avevano sinora consentito la sua inaugurazione ufficiale.  Inaugurazione alla quale tutte le istituzioni locali sono state rappresentate, a simboleggiare un impegno comune per assicurare alla cittadinanza non solo la legalità, ma anche i necessari servizi: il presidente Alberto Cirio e l’assessore Andrea Tronzano per la Regione Piemonte, il prefetto Claudio Palomba, la sindaca di Torino e della Città Metropolitana Chiara Appendino con la presidente della commissione Legalità  del Consiglio comunale, Carlotta Tevere e il consigliere Enzo Napolitano.

Carlotta Tevere, presidente della commissione Legalità del Consiglio comunale

Carlotta Tevere, presidente della commissione Legalità, ha aperto la cerimonia ricordando la convenzione Onu siglata a Palermo, che esplicita come modello per tutti i Paesi il riuso a fini sociali dei beni confiscati e concludendo che le mafie vanno combattute tutti insieme, anche qui nel Nord: “Oggi respiriamo qui un’aria diversa  intrisa di consapevolezza, voglia di legalità e di giustizia“, ha ribadito.

Poi, gli interventi dei rappresentanti dell’ASL Torino, il direttore generale  Carlo Picco e  Alessandro Comandone, coordinatore della rete oncologica dell’azienda sanitaria subalpina, i quali hanno evidenziato come la nuova struttura sia un punto di appoggio importante non soltanto per i malati, ma per quelle persone che, restando al loro fianco, combattono battaglie difficili, dolorose, il cui esito è spesso purtroppo scontato.

L’intervento del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

Il prefetto Claudio Palomba ha poi  definito iniziative come questa “uno dei più bei messaggi che si possano dare alla cittadinanza da parte  dello Stato, della magistratura e di tutte le istituzioni“.
Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ha sottolineato l’importanza del “colpire i criminali non solo con il carcere, ma sottraendo loro i beni patrimoniali frutto delle loro attività illecite”, esortando il legislatore a rendere ancora più rapide le procedure di confisca.

A concludere la serie degli interventi, prima del taglio del nastro inaugurale, è stata la sindaca Chiara Appendino, la quale ha ricordato la necessità delle sinergie istituzionali e l’importanza simbolica della restituzione alla collettività di patrimoni  ottenuti tramite attività criminali, utilizzandoli in favore di soggetti fragili, come testimonianza concreta della presenza dello Stato, a fronte di una mafia che ormai è presente anche sul nostro territorio.

Claudio Raffaelli