Torino Solidale, una mano per chi è in difficoltà causa pandemia

Sono migliaia i torinesi che hanno richiesto un aiuto alimentare a fronte delle difficoltà economiche acuite dalla pandemia in corso

Perdura l’emergenza sanitaria. Per molti nuclei familiari, questo significa anche il protrarsi di forti difficoltà economiche, in molti casi sino ad avere problemi nel riuscire ad avere un’alimentazione sufficiente ed equilibrata. I nuovi fondi governativi assegnati alla Città di Torino, 4 milioni e 600mila euro, consentiranno all’amministrazione comunale di usare 2,5 milioni per buoni spesa per acquistare cibo fresco (di importo variabile fra i 120 e i 360 euro secondo il numero dei componenti il nucleo familiare) e 2,1 milioni per i panieri con derrate alimentari a lunga conservazione, tramite la rete distributiva Torino Solidale, già collaudata in primavera. Misure che potranno rappresentare una boccata di ossigeno aiuto concreto per migliaia di torinesi messi in difficoltà dalla crisi pandemica.

La vicesindaca Sonia Schellino e l’assessore Marco Pironti hanno illustrato alle commissioni Servizi sociali, Smart City e Pari opportunità, nel corso di una riunione in videoconferenza presieduta da Fabio Versaci, il servizio attivato on line proprio nella mattinata di mercoledì 9 dicembre, ricevendo una media di 8 richieste al minuto. Gli ottomila nuclei familiari già inseriti nella rete di aiuti di Torino Solidale nei mesi scorsi non hanno bisogno di ripresentare la domanda, mentre per nuove richieste di aiuti alimentari si deve compilare il modulo apposito sulla piattaforma Torino solidale, http://www.torinofacile.it/torinosolidale . La piattaforma, nell’ambito della quale sono descritti i criteri di accesso alle misure di sostegno, rimarrà attiva fino a tutto il mese di marzo del 2021. Inoltre, è disponibile il call center comunale 011 011 30003, con personale qualificato, per avere informazioni ed anche un aiuto nella compilazione della domanda on line. Nell’assegnazione degli aiuti saranno privilegiati i nuclei che non usufruiscono di altri contributi pubblici, con una priorità per quelli che comprendono persone disabili o minorenni.

Claudio Raffaelli