Sacrario del Martinetto: l’omaggio per chi è morto per l’Italia Libera

Torino ricorda i Martiri del Martinetto. La Città Medaglia d’Oro al Valor Militare lo fa, per il secondo anno anno, senza la consueta partecipazione della cittadinanza e delle associazioni della Resistenza, combattentistiche e d’arma a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Nessuna orazione, quindi, ma solo la deposizione di corone  e un momento di raccoglimento da parte dei soli rappresentanti istituzionali di Città Regione e Prefettura.

Nell’ex poligono militare, in corso Svizzera angolo corso Appio Claudio, trovarono la morte, per mano dei fascisti, oltre 60 partigiani. Dopo la detenzione alle “Nuove”, i prigionieri venivano condotti ammanettati sul luogo della fucilazione, dopo essere stati legati alle sedie (alcuni resti di sedie sono conservati e visibili in una teca all’interno del sacrario).

Qui, il 5 aprile 1944, vennero fucilati il generale Giuseppe Perotti, l’operaio Eusebio Giambone, lo studente Massimo Montano oltre a Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini ed Errico Giachino, esponenti del Comitato militare di liberazione di Torino.

Per la Città, era presente la sindaca Chiara Appendino, accompagnata dal presidente della Circoscrizione 4, Claudio Cerrato.

I Gonfaloni di Città di Torino, Città Metropolitana e Regione Piemonte hanno reso gli onori ai caduti, sulle note del Silenzio eseguito da un trombettiere della Polizia Municipale di Torino.

Federico D’Agostino