Giovedì un ritratto di Patrick Zaki sulla facciata di Palazzo Civico

Il ritratto di Patrick Zaki realizzato dall'artista romana Francesca Grosso
La Città di Torino non dimentica Patrick Zaki, cittadino egiziano e studente presso l’Università di Bologna detenuto al Cairo per ragioni politiche, ormai da undici mesi, senza che si sia svolto alcun processo. Giovedì 7 gennaio, alle ore 12, un suo ritratto verrà esposto sulla facciata di Palazzo Civico, presenti il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari,  il vicepresidente vicario Enzo Lavolta e l’assessore Marco Giusta. Realizzata dall’artista romana Francesca Grosso, specializzata in calligraphy art, l’opera raffigura i lineamenti del giovane egiziano composti da un testo in 16 lingue ed è stata creata su commissione dell’associazione InOltre Alternativa Progressista, la quale ha proposto alla Città di Torino di associarsi all’iniziativa che ha visto l’adesione, oltre che dell’Università di Bologna, dei Comuni di Roma, Milano, Palermo, Prato ed Empoli (FI), nonché delle Regioni Emilia-Romagna, Campania e Umbria.
In questo modo, la municipalità torinese prosegue con il suo percorso in sostegno del giovane prigioniero politico, iniziato l’11 maggio scorso con la votazione unanime, da parte del Consiglio comunale, di un ordine del giorno per la sua immediata scarcerazione.
La sindaca Chiara Appendino ricorda le parole pronunciate da Patrick Zaki durante l’ultimo colloquio con la madre (“Sono esausto fisicamente e mentalmente, non posso continuare a stare qui ancora a lungo”) e afferma: “La madre di Patrick ha dichiarato: chiediamo che venga rilasciato subito, rivogliamo nostro figlio e la nostra vita. La Città di Torino fa proprie le sue parole e vuole essere parte attiva nella richiesta della liberazione del giovane egiziano. Dopo la dolorosa vicenda di Giulio Regeni, assistiamo a un ulteriore gravissimo episodio in cui si negano i diritti fondamentali. Condividiamo l’appello di Amnesty International – conclude la sindaca – per l’immediata liberazione di Patrick e riteniamo sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media”.
Un presidio in appoggio a Patrick Zaki organizzato davanti al Comune a poche settimane dall’ incarcerazione del giovane studente egiziano
Il presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari sottolinea che “l’impegno di Torino, medaglia d’oro della Resistenza, nel sostenere le libertà democratiche e i diritti umani, viene riconfermata dall’esposizione di questo banner in appoggio di Patrick Zaki, incarcerato in Egitto, senza processo, per ragioni politiche. Nei giorni scorsi – ricorda il presidente – la conferenza dei capigruppo si era espressa a favore di questa iniziativa, che fa seguito a prese di posizione pubbliche da parte del Consiglio comunale l’ultima delle quali è stata la richiesta al capo dello Stato e al governo di conferire la cittadinanza italiana a Zaki, votata all’unanimità il 14 dicembre scorso”.
L’ingiusto trattamento riservato a Patrick Zaki da parte delle autorità egiziane, lo ha reso suo malgrado un simbolo della libertà di opinione, del diritto degli esseri umani ad esprimersi e muoversi liberamente – è il commento dell’assessore Marco Giusta – proprio come aveva fatto lui, scegliendo di venire a studiare nel nostro Paese. È per tutto questo che non dobbiamo abbandonare Patrick, impegnandoci per la sua liberazione: Torino ha fatto e farà la sua parte per mantenere viva l’attenzione di tutti”.
La notizia di un nuovo prolungamento della reclusione per Patrick ci rammarica e ci spinge a richiedere con maggiore forza la sua liberazione. In tutta Italia tanti consigli comunali e regionali stanno rispondendo al nostro appello affiggendo il ritratto sulle loro facciate. Un’iniziativa che attraversa da nord a sud tutto il Paese ed è volta a tenere alta l’attenzione dei tanti cittadini sensibili alla vicenda, oltre a stimolare il Governo nel rendere sempre più risolutiva l’interlocuzione diplomatica con le autorità egiziane. Ringraziamo tutte le personalità che hanno firmato la lettera spedita presso il carcere di Tora in Egitto nel numero pari ai giorni della sua detenzione. Una grande manifestazione di solidarietà collettiva, grazie al Comune di Torino e alla Sindaca Appendino per il sostegno alla causa” conclude Giordano Bozzanca, presidente dell’associazione InOltre Alternativa Progressista, la quale al momento dell’esposizione del ritratto  sarà rappresentata da Lorenzo Canale.
Claudio Raffaelli