La scuola a distanza: la situazione in città

Si è svolta questa mattina, in videoconferenza, una seduta della commissione Cultura dedicata ad approfondire il tema della didattica online e i suoi attuali sviluppi nelle scuole di primo e secondo grado della nostra città. Su invito del presidente Massimo Giovara, è intervenuto il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca, che ha brevemente ricordato quali sono stati finora gli interventi del suo Ufficio, rimasto operativo con un presidio ridotto per supportare dirigenti scolastici e docenti nelle attività di didattica a distanza. In particolare, Manca ha riferito i dati del monitoraggio effettuato su 100 istituti scolastici di Torino e Piemonte (57 di primo grado, 41 di secondo) nella prima settimana di marzo per conoscere quali scuole fossero già operative, con quali piattaforme e strumenti e come avessero affrontato le eventuali difficoltà incontrate. Il quadro che ne esce racconta circoli di primo grado che utilizzano il solo registro elettronico all’85,7%, le piattaforme per la classi virtuali messe a disposizione dal ministero al 75% e sia registro sia piattaforme al 40%. Le scuole di secondo grado utilizzano per il 97% il registro elettronico, per l’85% piattaforme varie, per il 35% più strumenti. Manca ha poi dettagliato le risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo: dello stanziamento previsto di 70 milioni di euro per dotazioni di dispositivi informatici e connessioni verso le scuole e gli studenti, al Piemonte sono arrivati 5 milioni e 546mila euro, a Torino 1 milione e 35mila euro. A questi vanno aggiunti 45 milioni di euro, distribuiti su tutto il territorio nazionale, per interventi di pulizia e sanificazione da effettuare nel momento in cui verranno riaperte le scuole. Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale ha poi segnalato che, solo per quest’anno scolastico, le scuole primarie hanno a disposizione una dotazione organica supplementare, non prevista dall’ordinamento, rappresentata da 71 assistenti tecnici per la regione e 35 per l’area metropolitana a sostegno delle attività informatiche. In conclusione Manca ha poi segnalato la forte preoccupazione per tutte le situazioni di forte criticità che presenta l’insegnamento a distanza per i soggetti più deboli: disabili, studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, studenti lungodegenti in strutture ospedaliere, detenuti. Per tutti loro, chiarisce Manca, l’assenza di una relazione diretta con gli insegnanti, rischia di compromettere ulteriormente situazioni già piuttosto problematiche. Una situazione costantemente monitorata e sulle quali si stanno studiando eventuali interventi mirati per sostenere i docenti di sostegno.

Marcello Longhin