Cultura: tra stop and go, dopo il lockdown

Uno spettacolo, prima dell'emergenza Covid

La fine del lockdown, a maggio scorso, nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, lasciava intravedere la possibilità di ripartenza di alcuni settori. Tra questi, uno fra quelli che maggiormente ha subito gravi danni economici per le chiusure è stato il mondo della cultura, dai grandi enti alle piccole realtà cittadine.

Nell’ottica di sostenere la ripartenza di questo settore, il Consiglio comunale aveva approvato una mozione che chiedeva di individuare, insieme alle associazioni e alle realtà del territorio, ambiti all’aperto, in centro ed in periferia, da allestire in sicurezza in modo da garantire spettacoli per tutto il periodo estivo.

Questa mattina, nel corso della commissione Cultura, presieduta da Massimo Giovara, si è svolto un primo momento di verifica da quanto previsto dal documento di indirizzo del Consiglio.

E’ stata l’occasione, per l’assessora Francesca Leon, di ricordare come l’estate torinese abbia potuto beneficiare di 600 eventi, tra musica, spettacoli teatrali e cinema, con una presenza complessiva di circa 60/70 mila spettatori.

Mentre, ha spiegato, da un lato vi sono stati sgravi sulla tassa di occupazione suolo pubblico, dall’altro non è stato possibile prevedere quanto in parte richiesto dalla mozione, vale a dire strutture standard a carico del Comune, con l’obiettivo di sgravare gli organizzatori da costi di allestimento. La differenza fra le iniziative, ha spiegato, oltre ad alcune prescrizioni della Sovrintendenza, nelle piazze auliche, non consentiva la standardizzazione di strutture, anche in relazione ai differenti protocolli sulla sicurezza.

La Commissione è stata inoltre l’occasione per approfondire lo stato di attuazione di una seconda mozione, approvata dalla Sala Rossa nei mesi scorsi, relativa alla costituzione di un fondo di aiuto, sostegno e rilancio per le piccole e medie realtà culturali. Da parte della Fondazione Cultura, presente alla commissione con il segretario generale Alessandro Isaia, è stato spiegato come la struttura sia stata riorganizzata con una specifico settore dedicato alla ricerca di sponsorizzazioni a sostegno di progetti culturali e di accompagnamento rispetto a questioni amministrative (ad esempio i benefici fiscali derivanti da sponsorizzazioni) o tecniche sull’organizzazione e gestione di eventi.

Tuttavia, il protrarsi dell’emergenza sanitaria genera sicuramente preoccupazione tra gli operatori dello spettacolo per le incertezze che si presenteranno di qui ai prossimi mesi.

Federico D’Agostino