Crisi energetica: per la Città, la priorità è garantire i servizi

Torino. La centrale termica di corso Ferrucci.

In questo momento di crisi energetica e di aumento dei costi, la priorità, per il Comune è garantire l’operatività dei servizi pubblici della Città ma è necessario un rapporto costruttivo col governo per sostenere le difficoltà di settori fragili, di associazioni del Terzo settore, di associazioni sportive dilettantistiche, di impianti sportivi.

Queste le parole del sindaco Stefano Lo Russo che questo pomeriggio ha risposto, in Sala Rossa, ad una richiesta di comunicazioni della capogruppo del Pd, Nadia Conticelli in merito alla crisi energetica.

Lo Russo ha illustrato quanto la Città abbia messo in campo per far fronte alla situazione.

Il Comune ha sviluppato un’attività ricognitiva già nei mesi di febbraio/marzo. Lo ha fatto per quanto riguarda la propria bolletta energetica e per le bollette energetiche delle società partecipate che operano nella sfera dei servizi pubblici locali e per mitigare gli effetti delle bollette sui cittadini”.

Il Sindaco ha presentato alcuni dati: la bolletta elettrica degli uffici comunali ammontava nel 2021 a 9 milioni di euro. Al 31 luglio 2022, i pagamenti sono di 7,9 milioni.

Il costo dell’energia elettrica per illuminazione pubblica, che dal 2012 ha avuto un trend decrescente fino al 2021 quando ha registrato un costo di 12,4 milioni, al 31 luglio di quest’anno era di 10,2 milioni.

L’intero costo del metano per lo scorso anno per il Comune di Torino è stato di 8 milioni, cifra già raggiunta al 31 luglio 2022.

Il teleriscaldamento ha visto una bolletta di 14,5 milioni e, al 31 luglio di quest’anno, si è registrata una cifra di 15,3 milioni.

Il totale della bolletta energetica della Città che pareggiava a 44,3 milioni, al 31 luglio era già a 41,6 milioni.

Il sindaco ha ricordato come a marzo 2022 si sia ridotta la temperatura degli edifici comunali di due gradi e di un grado per edifici scolastici o di ricettività di persone anziane e disabili ed è stato chiuso il riscaldamento nei giorni non lavorativi.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, oggi ci sono 57600 lampade efficentate a led pari al 60% delle lampade delle città. Il risparmio è stato del 65%.

Ai primi di luglio, ha ricordato, è stato sottoscritto un contratto di servizio con Iren che vede una serie di operazioni sviluppate su 800 edifici comunali (323 edifici scolastici, 159 scuole materne e asili nido, 164elementari medie e superiori, 75 locali adibiti ad uffici, 75 locali di servizi socio ricreativi, 25 impianti sportivi, 13 edifici culturali) che prevedono realizzazioni di cappotti termici, riqualificazioni delle centrali termiche, realizzazione di impianti solari e fotovoltaici, la sostituzione dei serramenti e l’introduzione di sistemi di telecotrollo dei regimi climatici all’interno degli edifici.

Da contratto, si avrà un risparmio garantito del 33% (8300 tonnellate equivalenti di petrolio l’anno, che equivalgono a 20 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno, equivalente a 16 mila automobili, equivalente alla Co2 assorbita da 2 milioni di alberi).

Lo Russo ha fornito alcuni numeri anche legati alle partecipate.

La bolletta energetica di GTT, per tram e metro, era di 8milioni 664 mila euro, nel 2021, nel 2022 sarà di 11 milioni 913 mila, con una stima, per il 2023, di 29 milioni 784 mila.

Due milioni 847 mila è stato il costo nel 2021 del metano per autotrazione,, nel 2022 sarà di 4 milioni e 300 mila, nel 2023 di 11 milioni 42 mila, il gasolio per autotrazione nel 2021 è costato 14 milioni e 800 mila, 18 milioni e 900 mila nel 2022, sarà di 20,7 milioni nel 2023.

L’incremento del solo costo dell’energia per far circolare l’intero parco Gtt, tra il 2021 e il 2023 è del 134%.

Amiat ha incremento meno intenso con alcune operatività ammortizzate dalla vendita di biogas. Tuttavia la bolletta ammonta a 1,3 milioni di euro per i mezzi a gasolio e di 1,3 milioni per quelli a metano ai quali vanno aggiunti2 milioni di incremento dell’energia degli appaltatori di Amiat.

Incremento elettrico sarà di 2,5 milioni e il consumo di gas per le sedi di 1,2 milioni.

In assenza di interventi regionali o nazionali, ha evidenziato Lo Russo, difficilmente saremo nelle condizioni di garantire il servizio pubblico di trasporto a queste condizioni”.

Il Sindaco ha quindi ricordato la cabina di regia sui consumi energetici con l’Assessora all’Ambiente, l’Assessora al Bilancio, la Direttrice generale del Comune, i membri del Co.Dir., il Direttore finanziario e l’Energy manager con il compito non solo di monitorare la situazione ma soprattutto di individuare azioni da mettere in campo: raccordo con società partecipate e fornitori, valutazione di rimodulazione illuminazione pubblica, riduzione consumi energetici di edifici comunali, orari di apertura uffici, dinamiche di smart working.

Questa è solo una delle componenti della crisi che investe la Città che riguarda anche famiglie, imprese, impianti sportivi, terzo settore, associazioni sportive, ha ribadito il Sindaco, sottolineando la necessità di una forte coesione territoriale e un rapporto costruttivo col Governo senza il quale difficilmente sarà possibile far fronte da soli a questa realtà.

Infine Lo Russo si è soffermato su Iren per la quale, ha sottolineato, non esistono extraprofitti “Assimiliare Iren a soggetti come Eni è un errore, ha sostenuto. Eni ha avuto extraprofitti in quanto il gas, oltre a commerciarlo lo estrae ed essendo produttore di gas agisce nel mercato anche per quanto riguarda la vendita.

In bolletta non compare un extraprofitto di Iren che sta cercando di compensare crediti e perdite legate al fatto che le somme che Iren stessa deve sborsare per acquisire il gas per erogare il servizio sono 6/ volte superiori. Iren non sta speculando.

Al termine dell’intervento del Sindaco si è sviluppato il dibattito.

Giuseppe Catizone (Lega) si è interrogato su come la Città pensi di aiutare i cittadini a fronte del caro energia, oltre a far quadrare i propri conti. Iren dovrà tenere conto delle difficoltà delle famiglie, ha aggiunto, sottolineando poi come si sarebbe dovuto lavorare da anni sulle energie alternative, perché né il nucleare né le fonti rinnovabili forniscono risposte immediate. Infine, ha chiesto se il Sindaco approverebbe a livello nazionale uno scostamento di bilancio.

Andrea Russi (M5S) ha affermato che non è chiaro come si intenda aiutare le famiglie da parte della Città. Si è poi chiesto, a proposito dello smart working per i dipendenti comunali, se questo non finisca per scaricare su di essi i costi energetici. Inoltre, Russi ha ricordato di essere stato critico sulle modalità del Patto per Torino, che comporta anche spese non prudenziali, con aumento del disavanzo perché i fondi statali diminuiranno e la situazione diverrà drammatica.

Secondo Giovanni Crosetto (FdI) oggi non è opportuno un dibattito in Aula nella modalità delle comunicazioni in quanto si tratta di fatti noti da tempo; è un tema da ordine del giorno per un argomento che va oltre le competenze del Comune. E si chiede quali sono le posizioni della maggioranza di Palazzo civico in tema di politiche energetiche, dall’estrazione del gas e del petrolio al possibile ricorso all’energia nucleare.

Il Consigliere di FdI, Enzo Liardo propone il mantenimento dell’ora legale che consentirebbe grandi risparmi nelle bollette delle famiglie e delle imprese e chiede al sindaco di presentare la proposta in sede Anci o presso il Governo.

La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha ringraziato il sindaco per la discussione in Sala Rossa, ritenuta opportuna: devono essere chiare posizioni, responsabilità e competenze – ha affermato, dicendo di aspettarsi risposte dal nuovo Governo per fronteggiare l’aumento delle bollette. Il sindaco – ha detto – farà la sua parte per tenere in ordine i conti, ma c’è bisogno dell’Europa.

Anche per Silvio Viale (Lista Civica per Torino) è necessario l’intervento dell’Europa. Ha quindi spiegato che non è il Consiglio Comunale la sede per discutere delle scelte del Governo, mentre è opportuno affrontare l’emergenza dei prossimi mesi preparando cittadine e cittadini torinesi ai tagli e alle chiusure che ci saranno.

Anna Maria Borasi (PD) ricorda che IREN ha avviato politiche energetiche da fonti rinnovabili da alcuni anni, muovendosi per tempo. Si dice poi d’accordo con il sindaco sulla necessità di collaborare con il futuro Governo, trovandosi a fronteggiare una situazione simile a quella già affrontata durante la pandemia quando è stata attivata la sussidiarietà verticale da parte del Governo.

Per Tiziana Ciampolini (ToDo) è la fine del tempo dell’abbondanza. Si dovranno fare dei sacrifici ma ci sono ancora comportamenti virtuosi di cui scoprire il potenziale a rendere. Ma non ci sono formule magiche, come qualche giornale ipotizza, in economia non c’è nulla di gratuito, qualcuno alla fine deve sempre pagare. Il tema fondamentale sono i costi e i guai che le famiglie rischiano di pagare. Per questo si devono muovere nuove politiche realistiche. Non certo il nucleare, visto che per costruire una centrale servono almeno dieci anni e non l’estrazione di gas da nuovi giacimenti, per cui servono almeno cinque anni, quando il problema energetico è adesso. Si possono però incentivare pratiche virtuose come l’installazione di pannelli fotovoltaici che richiedono un paio di mesi di lavoro. Serve allora che il Governo stabilisca che da domani devono essere installati sugli edifici pubblici pannelli fotovoltaici e incentivi le aziende che vogliono autoprodurre energia.

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha sostenuto che la Città non può risolvere da sola questa situazione, drammatica per famiglie e imprese, spetta in primo luogo al Governo, all’Unione Europea. Tassare integralmente gli extraprofitti delle compagnie energetiche è una delle soluzioni percorribili per dare un’immediata risposta. Ridurre la burocrazia sulle fonti rinnovabili, energia nucleare richiede tempi lunghi e non è proponibile in un Paese come il nostro, ha concluso Ravinale, auspicando un ripensamento su tutto il nostro stile di vita.

Paola Ambrogio (Fd’I) si è rammaricata del fatto che in aula non sia stato sviluppato un ragionamento approfondito su un problema concreto del Paese e dei cittadini. La consigliera ha ricordato come il centrosinistra abbia governato per anni col risultato che l’Italia si trova agli ultimi posti in Europa per autonomia energetica e ricordando l’articolato programma del so partito su questi temi.

Pietro Abbruzzese di Torino Bellissima si è detto ottimista e crede che le categorie da tutelare in prima battuta siano i fragili, gli anziani, i bambini. Il consigliere propone tariffazioni inferiori allo scorso anno per il teleriscaldamento; il trasporto pubblico locale gratuito; il ricorso a uno scostamento di Bilancio come ultima ratio.

Pierino Crema del Pd ha concluso il dibattito chiedendo un intervento per contenere le spese degli impianti sportivi e delle scuole, risposte che dovranno giungere da livelli decisionali governativi e nazionali.