Profumo di tè alla menta sotto la Mole: la comunità marocchina in mostra

I primi visitatori della mostra, che resterà aperta fino al 25 ottobre

Sono circa 16.500 i torinesi di nazionalità marocchina: un numero tornato sostanzialmente uguale a quello di sei anni fa, ma di oltre duemila unità inferiore a quello del 2016.   Meno di ottomila vivono nel resto dell’area metropolitana. Non moltissimi, in fin dei conti, ma in ogni caso sono la seconda nazionalità non italiana presente sotto la Mole, dopo i romeni.

Il tavolo dei relatori: da sinistra, Pastorello, Tawfik, Achargui, Sicari, Giusta e Marhoum

Una comunità variegata, attiva in molti settori a partire dal commercio e in buona parte residente in città da molti anni. E’ tra gli uomini, le donne, i bambini e bambine di questa comunità nordafricana trapiantata in riva al Po che si è snodato il percorso fotografico in bianco e nero di Nicolò Pastorello, la cui mostra è stata inaugurata oggi a Palazzo Civico, alla presenza del Console generale del Marocco, Abdel Malik Achargui, del presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari e dell’assessore Marco Giusta e con gli interventi dello scrittore Younis Tawfik, dell’insegnante di lingua e cultura araba Fatiha Marhoum e dello stesso autore delle fotografie.

Comunità marocchina a Torino. Vita, costumi e tradizioni, questo il titolo della mostra aperta fino al 25 ottobre, accompagna il visitatore in una sorta di tour virtuale che evita qualsivoglia deriva folkloristica, puntando invece a raffigurare la sintesi tra integrazione e attaccamento alle proprie radici che caratterizza questa vivace ed attiva componente della nostra società.

Un momento della conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione

Commercianti intenti a servire il tradizionale tè aromatizzato con la menta, giovani al lavoro sul computer, ragazze con e senza velo, momenti di intimità familiare, incontri pubblici di festa o di preghiera e soprattutto tanti bambini e bambine, in una bella serie di immagini dove il colore, al di là del fascino indiscusso del bianco e nero, prorompe inarrestabile dagli occhi, dai sorrisi, dagli abiti delle persone inquadrate e dagli ambienti a loro circostanti.

Gli orari della mostra, visitabile con ingresso libero, sono ore 9-17 dal lunedì e venerdì, il sabato solo al mattino, tra le 9 e le 12.

Claudio Raffaelli

La registrazione della diretta FB effettuata durante la conferenza stampa: https://www.facebook.com/cittAgora/videos/531443304335480/