Sport e Covid-19, l’impatto dell’emergenza a Torino e le richieste al Ministro dello Sport

Dopo aver approfondito le ricadute sul comparto culturale durante l’emergenza Covid-19, il 10 aprile 2020 le Commissioni consiliari Quinta e Terza, presiedute da Massimo Giovara, hanno affrontato l’impatto del coronavirus nel mondo dello sport torinese, così come richiesto dalla consigliera Federica Scanderebech (Rinascita per Torino).

Sottolineando le differenti peculiarità di oltre 60 discipline sportive e le diverse esigenze dello sport di base e di quello professionistico, oltre che di quello praticato da persone con disabilità, l’assessore allo Sport Roberto Finardi ha spiegato che “al momento è tutto fermo, tutto chiuso, ed è difficile quantificare le ricadute economiche nel comparto a Torino, sia per le attività sportive vere e proprie che per quelle collegate, come bar e servizi di ristorazione: si saprà a emergenza finita”.

Fino al prossimo 31 dicembre – ha aggiunto – il Comune di Torino ha sospeso i pagamenti dei canoni degli impianti: non possono però essere annullati perché le cifre erano già a bilancio e la Città non può andare in disavanzo.

Ha quindi informato che è stato avviato un confronto con 14 assessori allo Sport di altre città italiane e che il prossimo 16 aprile ci sarà una conference call con il Ministro dello Sport per affrontare la situazione.

È stato anche sondato il credito sportivo ed è stato chiesto di sostenere lo sport attraverso il 5 per mille, che anzi – ha proposto – andrebbe innalzato al 10 per mille.

Difficile al momento ipotizzare l’apertura di impianti e spazi per lo sport – ha concluso l’assessore – e capire quanto potrebbe costare in futuro dover gestire gli spazi alla riapertura per mantenere le distanze di sicurezza.

Serve un piano per ricominciare – ha affermato Federica Scanderebech, che ha domandato ulteriori aggiornamenti nelle prossime settimane e ha proposto di prolungare la durata degli abbonamenti sportivi e di attivare lezioni online.

Anche la consigliera Maria Grazia Grippo (PD) ha chiesto di riaggiornarsi dopo il confronto con il ministero, di facilitare l’accesso al credito sportivo e di valutare un maggior utilizzo degli spazi esterni per la pratica sportiva, una volta terminata l’emergenza sanitaria.

Potremmo immaginare una consulenza dell’Osservatorio culturale per monitorare la situazione dello sport – ha proposto il presidente Massimo Giovara.

Marco Chessa (M5S) ha ringraziato l’assessorato per il lavoro svolto nel fare rispettare le ordinanze e nell’aver avviato un confronto con altre Amministrazioni italiane. Ha quindi proposto di ragionare sulle spese di sanificazione degli spazi, oltre che sulla possibile chiusura di diverse società sportive a causa del calo di atleti e sponsorizzazioni. Occorre ripensare strategicamente allo sport – ha detto – a cominciare dai regolamenti di palestre e impianti comunali e valutare prezzi calmierati per manifestazioni sportive estive, se si potrà ripartire nei prossimi mesi.

Anche il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano ha chiesto di estendere le possibilità di sponsorizzazioni e donazioni, per dare un aiuto al mondo dello sport e del no profit e ha domandato come la Città intenderà utilizzare eventuali fondi regionali. Serve inoltre incrementare gli incentivi – ha aggiunto – e snellire la burocrazia, anche per la gestione delle bocciofile.

La consigliera Daniela Albano (M5S) ha chiesto attenzione anche per i centri ippici e di valutare se sarà possibile aprire le piscine all’aperto la prossima estate.

È utile individuare ora priorità di intervento – ha affermato il consigliere Enzo Lavolta (PD) – e ridefinire l’utilizzo degli spazi pubblici e in concessione, senza scaricare gli oneri per la sicurezza interamente a carico di chi organizza eventi e manifestazioni.

Occorre valutare l’impatto complessivo degli sgravi e delle sospensioni dei pagamenti per tutte le categorie – ha Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità) – e capire se gli affitti degli impianti sportivi per questi mesi di emergenza potranno essere ridotti o azzerati.

Potenziamo lo sport diffuso per tutti, dai bambini agli anziani – ha suggerito la consigliera Viviana Ferrero (M5S) e programmiamo adesso la fase di ripresa – ha aggiunto Francesco Tresso (Lista Civica per Torino), che ha anche sottolineato la necessità di attivare protocolli anti-contagio per le attività sportive.

Serve anche affrontare con urgenza il tema delle piscine estive e – con una delibera quadro – quello delle concessioni degli impianti – ha affermato il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

Bisogna valutare come fare proseguire gli allenamenti – ha detto Federico Mensio (M5S) – e come sanificare le strutture dopo ogni utilizzo. Il consigliere ha quindi chiesto notizie sull’utilizzo della pet therapy in questo periodo.

Alla conclusione del dibattito, l’assessore Finardi ha rimarcato la differenza tra wellnes e fitness e sport, che non può essere praticato in casa. Ha ribadito che al momento non è possibile fare attività nei parchi e che è necessario attendere l’emanazione di ulteriori Decreti ministeriali per capire come strutturare la ripartenza delle attività sportive. Al momento – ha affermato – non ci sono notizie sul possibile impiego di risorse regionali per il settore.

Ha poi annunciato che verranno fatti i bandi per le attività sportive estive, anche se al momento non è possibile ipotizzare date di riapertura.

La durata delle concessioni sportive potrebbe essere prorogata, ma è necessario prima confrontarsi con il ministero, al quale verrà chiesto la possibilità di farlo, oltre alla possibilità di ridurre o annullare canoni, utenze e iva per la fase di emergenza e per quella della ripresa.

Si chiederanno al Governo anche la possibilità di attivare prestiti d’onore per le società sportive, tassazioni limitate per le prossime manifestazioni e bonus per le sponsorizzazioni private.

Per favorire la ripresa della pratica sportiva, si chiede anche la defiscalizzazione al 100% delle spese delle famiglie per lo sport.

Con una dichiarazione del medico curante – ha infine aggiunto al termine della Commissione – è possibile proseguire la pet therapy e fare passeggiate terapeutiche, sempre a 200 metri di distanza da casa.

Massimiliano Quirico